Fronte orientale, cambi al vertice e Mar Nero: cosa succede in Ucraina

Immagine generata con supporto AI © Lo Spiegone CC BY-NC

Dopo quattro mesi di assedio, Avdiivka potrebbe cedere. La posizione effettiva dell’esercito russo non è del tutto chiara, ma – come riferisce il think thank statunitense Institute for the study of warle truppe del Cremlino sarebbero sempre più vicine a controllare l’area che racchiude la città del Donetsk, simbolo della resistenza ucraina nei primi mesi di guerra. 

Kiev vuole impedire che questo succeda, perché significherebbe perdere definitivamente il controllo del Donetsk e del Lugansk, che insieme compongono il Donbass. Il 14 febbraio il nuovo capo delle forze armate ucraine, Oleksandr Syrsky, ha visitato il fronte orientale assieme a Rustem Umerov, il ministro della Difesa che a settembre ha preso il posto di Oleksii Reznikov. La preoccupazione per la situazione precaria ha portato a una misura d’urgenza, ovvero l’invio nell’area della terza brigata d’assalto ucraina per dare manforte alle truppe asserragliate nei pochi edifici ancora in piedi. 

L’importanza di Avdiivka

Avdiivka non è uno degli insediamenti più importanti, ma assume una rilevanza particolare per diversi motivi. Il primo è di carattere politico. La Russia si avvicina alle elezioni e, per quanto non ci sia alcun dubbio su una riconferma di Vladimir Putin alla presidenza, lo Zar vuole arrivarci esibendo una vittoria simbolica. 

Se è vero che la controffensiva ucraina non ha portato ai risultati sperati per Kiev, è infatti altrettanto vero che la Russia non ha ottenuto successi significativi nell’ultimo anno, preferendo consolidare le posizioni già conquistate. La presa della città giustificherebbe agli occhi dell’opinione pubblica le elevate perdite di armi e soldati che l’esercito del Cremlino ha subito in questi mesi d’assedio. Senza dimenticare che farebbe mancare a Kiev una base di appoggio per colpire la città di Donetsk. 

Nell’area, inoltre, c’è un importante stabilimento per la produzione di coke, un combustibile fossile. Prima della guerra, questa base era una delle più importanti d’Europa. Infine, la presa di Avdiivka segnerebbe il totale controllo del Donbass, uno dei pilastri che Mosca non è intenzionata a cedere in un’eventuale trattativa con l’Ucraina. 

Il conflitto nel conflitto 

Kiev è anche alle prese con una rivoluzione interna al proprio esercito. Dopo mesi di conflitto, il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha sostituito il comandante in capo delle forze armate Valery Zaluzhny con il generale che guidava le truppe di terra, Syrsky. 

Su Zaluzhny pesano l’insuccesso della controffensiva e le divergenze con Zelensky, da Bakhmut in poi. L’ex capo delle forze armate ucraine era stato anche accusato di aver avuto colloqui segreti con Valery Gerasimov, il suo omologo russo, per arrivare a una pace.

Diversi analisti sostengono anche che il presidente ucraino sarebbe preoccupato dal sostegno che civili e militari nutrono nei confronti dell’ex comandante in capo. Alcuni infatti lo vorrebbero come candidato alle elezioni  quando queste si potranno svolgere. Il suo sostituto, Syrsky, gode comunque di un elevato tasso di gradimento visto che ha condotto le battaglie vittoriose per Kiev – all’inizio della guerra – e per riconquistare Kharkiv. 

Le perdite della flotta russa 

Una mano potrebbe arrivare dal Mar Nero. Secondo i vertici ucraini l’affondamento della nave da sbarco russa Caesar Kunikov, attaccata con i droni Magura V5, segnerebbe la distruzione di un terzo della flotta russa. Gli attacchi con i droni verso i porti della Crimea avevano costretto Mosca a spostare la maggior parte della flotta verso basi più vicine e meno sensibili alle linee di tiro ucraine. Nonostante ciò, a dicembre era stata messa fuori uso anche la nave da sbarco Novocherkassk. 

Oltre a questa, la Russia aveva perso altre due imbarcazioni anfibie: la Saratov, affondata il 24 marzo 2022, e la Minsk, distrutta nel bacino di carenaggio il 13 settembre 2023. L’Admiral Makarov, danneggiata da un raid ucraino sul porto di Sebastopoli a ottobre 2022, era tornata a navigare alla fine del 2023. L’attacco del 2022 era arrivato dopo che la nave era diventata l’ammiraglia della flotta, una scelta automatica dettata dalla distruzione della Moskva. 

Fonti e approfondimenti 

Butenko, Viktoria, Edwards, Christian and Stambaugh, Alex, Ukraine says it has sunk another warship, disabling a third of Russia’s Black Sea Fleet”, CNN, 14 febbraio 2024

Peleschuk, Dan and Osborn, Andrew, “Why is Avdiivka important and why does Russia want to capture it?”, Reuters, 15 febbraio 2024

Polityuk, Pavel and Balmforth, Tom, “Replacing Ukraine’s popular army chief is big gamble for Zelenskiy”, Reuters, 9 febbraio 2024



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