I cambiamenti climatici minacciano i lavoratori e le lavoratrici

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Immagine generata con supporto AI © Lo Spiegone CC BY-NC

I cambiamenti climatici minacciano i lavoratori e le lavoratrici. Secondo le Nazioni Unite, più del 70% della forza lavoro globale affronta gravi rischi per la salute, dovuti agli effetti del riscaldamento globale. 

Cambiamenti climatici e diritti

Il riscaldamento globale non è un fosco orizzonte, ma una realtà concreta. Negli ultimi anni, anche in Italia, si sono fatti sempre più frequenti gli eventi meteorologici estremi. È forse soprattutto alle piogge torrenziali o alla siccità che pensiamo quando sentiamo parlare di cambiamenti climatici. 

Le organizzazioni internazionali, però, ci invitano a smettere di pensare in ottica emergenziale, come se l’anomalia costituisse ancora un’eccezione. Perché rappresenta da tempo il nostro quotidiano. Ciononostante, la transizione ecologica e sociale in alcuni Paesi procede con ben più di un intoppo e in altri non procede affatto. Scaricando i costi dell’inazione, in ogni caso, sulle categorie più deboli. 

Per questo a leggere l’ultimo rapporto dell’ILO, l’agenzia delle Nazioni Unite specializzata nel lavoro, non dovremmo sorprenderci. Anche perché le stime precedenti, soprattutto dell’OMS, ci avevano già illustrato un quadro drammatico. Ovvero i 250.000 decessi all’anno causati dai cambiamenti climatici tra il 2030 e il 2050. 

Il nuovo studio però ha il merito di mettere a fuoco, su una scala globale, gli effetti dei cambiamenti climatici sul luogo di lavoro. Richiamando le istituzioni politiche rispetto alla tutela dei diritti delle fasce sociali più esposte. 

Cambiamenti climatici e lavoro

Oltre agli eventi estremi, a colpire la forza lavoro globale sono il caldo eccessivo, le radiazioni ultraviolette, l’inquinamento atmosferico, le malattie parassitarie e quelle legate all’uso di prodotti agrochimici. Un vero “cocktail di rischi” per la salute, come lo definisce l’ILO. 

Il 70% dei lavoratori e delle lavoratrici, per esempio, è esposto al caldo eccessivo. Si tratta di 2,4 miliardi di persone, impiegate nei settori dell’agricoltura, della gestione delle risorse naturali, dell’edilizia, della raccolta rifiuti, dei lavori di riparazione di emergenza, dei trasporti, del turismo e dello sport. Secondo l’ILO, ogni anno sono 18.970 i lavoratori e le lavoratrici a perdere la vita a causa di questo fattore. 

Ogni dato all’interno del rapporto impressiona. 1,6 miliardi è una cifra dal valore duplice, che corrisponde sia alla forza lavoro esposta alle radiazioni ultraviolette sia a quella che, lavorando all’aperto, subisce l’inquinamento dell’aria. Se le prime provocano 18.960 decessi, le morti provocate dal secondo sono 860.000. In sostanza, è come se in dodici mesi Torino lasciasse il posto a una città fantasma. 

I cambiamenti climatici oltre il lavoro 

I cambiamenti climatici colpiscono anche al di fuori del luogo di lavoro. Sebbene l’impatto sia trasversale verso la società, è sempre più evidente come questo sia molto differente tra fasce più e meno abbienti. Anche nei Paesi dell’Unione europea, la parte più fragile della popolazione risulta quella più a rischio.

Uno studio del Centro euro-mediterraneo sui cambiamenti climatici (CMCC) mette in luce come, a causa dei cambiamenti climatici, le famiglie europee vedranno un aumento nelle spese per la salute, i beni agroalimentari e l’energia. In particolare, saranno i Paesi dell’Europa meridionale, tra cui l’Italia, a dover pagare i costi maggiori. In mancanza di provvedimenti adeguati, questi sviluppi porteranno a forte aumento della povertà e delle disuguaglianze. 

Secondo il rapporto, le politiche di sostegno al reddito, come quelle previste attualmente in Grecia e Romania, svolgeranno un ruolo fondamentale per mitigare gli impatti socio economici dei cambiamenti climatici. Insieme a queste, si rende sempre più urgente un nuovo approccio alla ridistribuzione delle ricchezze e dei rischi. Se le stime ci indicano quali sono le fasce sociali e le aree geografiche più esposte, intervenire o meno costituisce una mera scelta politica. 

 

Fonti e approfondimenti  

CMCC. 2024. The cost of climate change on households and families in the EU

ILO. 2024. Ensuring safety and health at work in a changing climate

Legambiente, “2023 anno da bollino rosso per il clima”, 28/12/2023

UNEP – UN Environment Programme. Global Resources Outlook 2024