Primarie USA, come funzionano?

Nelle ultime settimane è stato detto molto sui risultati delle elezioni primarie negli Sati Uniti. Poco, però, è stato spiegato sulle varie modalità di scelta ed esiste molta confusione su cosa realmente vanno a decidere gli statunitensi attraverso il voto in queste elezioni.

Gli Stati Uniti sono formati da cinquanta Stati e ognuno ha un proprio sistema elettorale. Possiamo distinguere due sistemi principali: le primarie e i caucus. Questa campagna elettorale ha una durata di cinque mesi, da Febbraio fino a metà Giugno, finendo quindi cinque mesi prima dell’elezione presidenziale vera e propria, l’8 novembre 2016.

Le Primarie

Questo primo sistema è molto vicino ai metodi di selezione europei, cioè attraverso una votazione nei seggi, con voto scritto e segreto. È il maggiormente diffuso anche negli Stati Uniti. Per partecipare alle primarie il cittadino deve però aderire a uno dei due Partiti (Repubblicano o Democratico) e quindi la scelta è già indirizzata “pubblicamente” verso uno dei due partiti.

I Caucus

I caucus sono molto diversi dalla concezione di voto cui siamo abituati, questo sistema si basa su un processo più lungo e senza la componente “segreta”. L’idea principale è quella del discutere insieme in un luogo pubblico, anche se spesso in alcune situazioni sono scelti luoghi come le case private, e poi votare attraverso dichiarazione, ovvero senza voto segreto. Per la maggior parte dei casi questo avviene attraverso alzata di mano.

Per partecipare a questo processo i cittadini devono dichiarare l’appartenenza a uno dei due partiti e prendere parte, obbligatoriamente, anche alla discussione pre-votazione per accedere al diritto di voto. Detto questo, c’è da specificare che questo sistema di votazione non è molto diffuso negli Stati Uniti, solo 15 Stati lo applicano per i Democratici e 13 Stati per i Repubblicani, eleggendo rispettivamente 641 e 406 delegati.

Gli elettori votano per l’elezione dei delegati, non dei candidati presidenti direttamente, votazioni indirette. I delegati selezionati andranno a votare, alla fine delle primarie, nella convention del proprio partito. Il numero di delegati nella convention democratica è di 4763 e 2464 in quella repubblicana. Ogni delegato ha, in ogni caso, un obbligo più o meno esplicito (a volte è addirittura un
obbligo legale) di votare per il candidato che ha sostenuto durante la campagna elettorale.

È necessario specificare che all’interno delle convention esistono dei delegati che potremmo definire “speciali”:

  1. Per i Democratici esistono 470 “super-delegati”, i quali sono liberi di scegliere chi sostenere tra i candidati.
  2. I Repubblicani, invece, non hanno la figura del super-delegato ma hanno 150 delegati assegnati automaticamente, 3 per ogni Stato.

Le primarie hanno, paradossalmente, un peso maggiore della campagna elettorale presidenziale perché è in questi cinque mesi che c’è un dialogo e uno scontro all’interno dei due partiti e non tra i partiti. Come sappiamo il dibattito interno spesso è molto più difficile e intenso perché il vincitore avrà la possibilità di guidare le proposte e le azioni del proprio partito in maniera più autorevole delle altre correnti minoritarie.

 

 

APPROFONDIMENTI

  1. Per chi volesse seguire più da vicino ciò che sta accadendo negli USA vi consiglio di iscrivervi alla newsletter di Francesco Costa mettendo la vostra email a questo indirizzo: http://tinyletter.com/francescocosta
  2. Per degli approfondimenti grafici e statistici vi rimando invece alla sezione sulle Primarie USA di Repubblica.it http://www.repubblica.it/static/speciale/2016/primarie-usa/calendario.html

 

 

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