1. La NATO
Il prossimo Summit dell’Alleanza Atlantica è previsto per l’11-12 luglio a Bruxelles e il clima si presenta già teso. Conte ha ribadito “la convinta appartenenza del nostro Paese all’Alleanza atlantica, con gli Stati Uniti d’America quale alleato privilegiato“, sottolineando però anche l’importanza dell’alleanza con la Russia.
Il governo si è infatti espresso a favore di un’apertura alla Russia e della volontà di farsi da promotore di una “revisione del sistema delle sanzioni“. E’ stato però immediato il richiamo da parte della NATO, il cui segretario generale Stoltenberg, felicitandosi della riconferma di appartenenza all’Alleanza, ha sottolineato come “Con la Russia dobbiamo mantenere il dialogo politico, ma le sanzioni economiche sono importanti“. Ha, inoltre, ribadito che si potrà discutere circa le sanzioni solo quando la Russia modificherà il proprio comportamento.
Da parte italiana, dopo un iniziale irrigidimento, il vice-presidente Di Maio ha attenuato i toni affermando che: «Restiamo nella NATO e alleati degli Stati Uniti, ma portiamo avanti anche il dialogo con gli altri Paesi, come la Russia […] non mi preoccupa l’altolà per le sanzioni alla Russia […] il nostro è un governo […] che vuole lasciare l’Italia negli accordi, nelle alleanze, garantendo continuità con quello che è già stato».
2. L’OSCE
Il secondo tema chiave da affrontare è quello relativo al Consiglio Ministeriale dell’OSCE, che si riunirà a Milano a dicembre, sotto la presidenza italiana.
Come appare chiaro dal Programma della Presidenza Italiana all’OSCE saranno centrali le relazioni tra i paesi europei e la Russia, in particolare riguardo alla gestione della crisi in Ucraina, la gestione dell’area Mediterranea e la lotta alla corruzione.
Se la Russia è ancora un punto interrogativo, la situazione da gestire sarà complessa anche nel secondo ambito: tra le priorità della presidenza italiana si trova infatti quella della “maggiore attenzione alle sfide e opportunità che sorgono dal Mediterraneo, incluso il fenomeno migratorio“. Questo punto sarà complesso da affrontare, data la volontà espressa dal governo di voler rivedere il regolamento di Dublino e l’intransigenza mostrata riguardo l’accoglienza dei migranti.
Infine, il 22 maggio, Paola Severino è stata nominata primo Rappresentante Speciale per la lotta alla corruzione. Ha affermato che “L’Italia attribuisce grande importanza alla lotta contro la corruzione e ritiene che si debbano portare avanti azioni serie ed efficaci nel quadro della cooperazione multilaterale“.
3. Le Missioni Internazionali
Meritevole di nota è infine l’affermazione contenuta nel Contratto per il Governo del Cambiamento: “È opportuno rivalutare la presenza dei contingenti italiani nelle singole missioni internazionali geopoliticamente e geograficamente, e non solo, distanti dall’interesse nazionale italiano“. Come viene infatti previsto dal Dossier “Autorizzazione e Proroga delle Missioni internazionali“, del gennaio 2018, “a causa del limite imposto dall’attuale dotazione del Fondo missioni“, il 30 settembre scadrà il termine per rifinanziare le missioni in corso e, date le affermazioni del nuovo governo, ad oggi è difficile comprendere cosa realmente accadrà. Oltre alle missioni in Africa, ci sono anche altre missioni che impegnano notevolmente il Paese e che saranno oggetto di discussione, come quelle in Iraq, Afghanistan, Libano, SOPHIA e Mare Sicuro.
Fonti e Approfondimenti:
https://www.osce.org/chairmanship/priorities-2018
https://www.osce.org/chairmanship/382201
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