La corsa al governo del Vermont

A dispetto di una superficie e di una popolazione modesta, anche il Vermont rappresenterà un’importante tassello del mosaico delle midterm del prossimo novembre.

Il predominio repubblicano nelle elezioni ha iniziato a interrompersi sin dagli anni ’60 garantendo allo stato una alternanza di governatori democratici e repubblicani. Sin dal 2007 solo rappresentanti Democratici sono stati inviati al congresso, mentre le elezioni presidenziali registrano una preferenza verso i Democratici sin dal 1992. Il Vermont ha riconosciuto per primo le unioni civili con una legge nel 2000.

Le elezioni vedranno rinnovate tutte le maggiori istituzioni : dal senato alla camera dei rappresentati fino alla carica di governatore. Proprio quest’ultima sarà contesa tra il governatore repubblicano uscente, Phil Scott, e il candidato vincitore delle primarie, la transgender Christine Hallquist.

 

I profili dei candidati

Christine Hallquist, Democratici

Christine Hallquist ha già attirato l’attenzione nazionale sulla sua candidatura divenendo, con la vittoria delle primarie democratiche, la prima transgender ad essere candidata da uno dei due maggiori partiti a una carica pubblica.

C’è, tuttavia, da sottolineare il fatto che Hallquist ha avuto meno difficoltà di altre candidature transgender negli Stati Uniti, le quali hanno dovuto fronteggiare ballottaggi sensibilmente più competitivi non riuscendo a prevalere. La sua campagna ha comunque già varcato i confini dello stato attraendo su Christine Hallquist l’attenzione di molte associazioni a difesa dei diritti civili e il sostegno economico da parte di questi. Ma da questo momento la strada inizia ad essere in salita.

Nonostante sia una democratica che corre in uno stato fortemente progressista dovrà fronteggiare un governatore uscente repubblicano, Phil Scott, il quale corre per il secondo turno in uno stato che tradizionalmente, dal 1962, non ha mai visto governatori per un solo mandato, complice la durata della carica di soli due anni. Un rapporto dell’istituto Cook, in linea con quanto affermato, classifica come “Solidamente repubblicano” l’elezione a governatore di quest’anno.

 

Prima di candidarsi Christine Hallquist ha lavorato per 12 anni come direttore di Vermont Electric Cooperative, contribuendo a salvare la società dalla bancarotta. Nel 2015 Christine decide di cambiare sesso e nel 2017 di lasciare la società per candidarsi a governatore in risposta alla disfatta dei democratici e all’elezione di Donald Trump. E’ interessante il fatto che prima della vittoria di Trump nel 2016 la Hallquist avesse votato proprio per Phil Scott. Il suo rapporto con la “star” del Vermont Bernie Sanders non è di lunga data, alla luce della brevissima carriera politica di Hallquist, ma il senatore supporta pienamente la candidatura della neo-nominata anche alla luce della rilevanza nazionale della sua figura. Sanders, già prima dele primarie, aveva deciso di stabilire il suo comitato elettorale al piano di sopra di quello della Hallquist nella città di Burlington.

La sua esperienza nel settore privato costituisce la base della sua proposta politica comprendente un miglioramento dell’infrastruttura tecnologica specialmente nelle aree rurali dello stato (tema sul quale molti governatori hanno fallito negli ultimi decenni). L’attenzione di Hallquist verte anche su importanti proposte progressiste come l’assistenza sanitaria universale e la lotta al cambiamento climatico.

 

Phil Scott, Repubblicani

Contrapposto alla candidatura di Hallquist c’è Phil Scott, governatore uscente del Vermont. Scott è un politico di professione avendo dal 2001 al 2007 ricoperto il ruolo di senatore nel congresso del Vermont e di vicegovernatore dal 2011 al 2017, anno in cui diviene governatore a seguito delle elezioni del 2016.

Governatore repubblicano in uno stato fortemente progressista, Phil Scott ha dovuto spesso rimarcare la sua posizione da moderato riuscendo così a creare consenso intorno alla sua figura. A dimostrazione di ciò, nonostante un lieve calo di popolarità tra i repubblicani, la sua amministrazione ha varato una legge sul controllo delle armi. Un sondaggio reso noto lo scorso luglio ci descrive una situazione particolare, che dovrebbe far riflettere la Hallquist su come impostare la campagna. Il sondaggio riscontra che due terzi degli intervistati approvano la legge, circa la metà dei democratici ha un parere positivo su Scott mentre solo il 18% degli intervistati che si dichiarano democratici ha un’opinione favorevole sulla Hallquist e che il 55% di questi non conosce la candidata transgender.

Scott sembra concentrarsi sulla continuazione delle proposte nate durante il suo mandato: la diminuzione della tassazione e l’aumento della competitività del Vermont sono di particolare interesse per il governatore uscente. Lo Stato, scarsamente popolato, va reso attraente per gli investitori e per le imprese in modo da bloccare l’esodo demografico. La questione demografica è trasversale a molte delle proposte del governatore, tra le quali una migliore gestione dell’educazione e del welfare familiare.

In contrasto con Hallquist, Scott è contrario all’aumento del salario minimo a 15 dollari all’ora rilanciato fortemente dal candidato avversario. I due contendenti sono, invece, fortemente convergenti sulla questione ambientale: Scott ha posto come obbiettivo il raggiungimento della soglia del 90% di produzione energetica da fonti rinnovabili e di abbassamento di emissioni da carbone entro il 2050. Il governatore, tuttavia, si oppone a una carbon tax.

 

I risultati delle primarie e l’interessante convergenza dei candidati

Dai risultati delle primarie possiamo trarre qualche interessante spunto: analizzando i distretti che compongono il Vermont possiamo notare come i due abbiano i loro feudi coincidenti nel nord e in particolare nel distretto di Burlington, città sicuramente più importante dello stato ma non sensibilmente più popolata di altri centri. Mentre Scott è riuscito a portarsi a casa una nomina vincendo in tutti i distretti, Hallquist non è riuscita a reggere la competizione nel sud imponendosi solo in uno dei due distretti confinanti con il Massachussets, perdendo contro la sfidante Brenda Siegel.

Il sud dello stato sarà dunque decisivo per entrambi i candidati. I numeri fin’ora catalizzati durante la fase delle primarie ci mostrano una partecipazione ben maggiore per i democratici che hanno mobilitato 69 mila votanti, quasi il doppio dei repubblicani fermi a 36 mila.

Dunque una posizione di vantaggio per Christine Hallquist? In realtà l’istituto Cook non ha dubbi nel classificare lo stato come solidamente repubblicano. La convergenza dei due candidati su molti punti programmatici potrebbe non favorire la candidata democratica nei confronti del governatore uscente. Molte dinamiche per ora danno ragione ai sondaggi: la durata biennale del mandato rende difficile licenziare un governatore dopo il suo primo biennio in carica e il moderatismo di Scott lo rende politicamente coerente anche in uno stato progressista. Scott ha per ora maggiori finanziatori della propria campagna; la Hallquist sta ancora costruendo, molto bene, la sua constituency e la sua rete di relazioni con figure di spicco della politica e dell’associazionismo nazionale che comportano finanziamenti, visibilità e voti.

 

Fonti ed approfondimenti:

https://votesmart.org/candidate/campaign-finance/55934/phil-scott#.W5vSh6YzbIU

https://eu.burlingtonfreepress.com/story/news/politics/government/2018/06/14/gov-phil-scott-rejects-stopgap-bill-would-avoid-shutdown/690768002/

https://eu.burlingtonfreepress.com/story/news/politics/elections/2018/08/29/phil-scott-and-christine-hallquist-get-know-vt-governor-candidates/1054253002/

https://www.vox.com/2018/8/29/17797262/christine-hallquist-vermont-governor-race-trump-transgender

https://www.nytimes.com/2018/08/04/us/politics/gay-candidates-midterms.html

https://www.nytimes.com/2018/08/14/us/politics/christine-hallquist-vermont.html

Leave a comment

Your email address will not be published.


*


%d blogger hanno fatto clic su Mi Piace per questo: