Il sultano e le formiche: Il Cairo, la città che non smette mai di crescere

Immagine generata con supporto AI © Lo Spiegone CC BY-NC
Il Cairo, l’area metropolitana più vasta dell’intero continente africano, si piazza al quarto posto della classifica globale delle città con la più veloce espansione demografica. Il 56% della popolazione urbana dell’Egitto si concentra nel Grande Governatorato del Cairo. Infatti, nella megalopoli egiziana si accalcano ormai quasi 20 milioni di persone, per una densità di 20 mila abitanti per km² e una crescita annuale della popolazione stimata attorno al 1,8%.
La rapidissima crescita demografica del Cairo ha fatto sì che negli ultimi quarant’anni la capitale egiziana si espandesse a macchia d’olio nelle aree desertiche circostanti, sotto la pressione degli ingenti flussi di lavoratori provenienti dal resto del Paese e dell’alto tasso di natalità. L’incontrollata crescita del numero di abitanti ha messo a dura prova la vivibilità degli spazi urbani. L’eclettica ed eterogenea capitale è da anni esposta ai disagi causati dal deterioramento di infrastrutture e trasporti urbani, dall’inquinamento causato dal traffico e dalla nascita deregolamentata di interi quartieri abusivi che circondano il centro del Cairo. Ciononostante, forte del suo primato di principale megalopoli del continente africano e di una rinnovata crescita economica nazionale, il Cairo continua ad attrarre ingenti investimenti esteri mirati allo sviluppo sostenibile della città.

Una città in continua crescita

Sorta sulla sponda est del fiume Nilo e sulle rovine dell’antica città di Menfi nel 5000 a.C., Il Cairo è da sempre una megalopoli centrale per il commercio, la cultura e la politica dell’area mediterranea. Visitando il Cairo oggi, è ancora possibile ritrovare nei suoi edifici le caratteristiche architettoniche dei diversi periodi che segnarono la storia del Paese, da quello islamico-fatimide (961-1171) a quello ottomano (1517- 1867), fino al colonialismo britannico (1882-1952).  

La città arrivò a contare più di mezzo milione di abitanti già nel 1897 e durante gli anni del protettorato britannico, fino alla rivoluzione egiziana del 1952, continuò a espandersi secondo il modello parigino. Il famoso colonnello Gamal Abd el-Nasser inaugurò un’ulteriore fase di sviluppo: venne avviato un processo di industrializzazione che coinvolse l’intero Paese e la crescita del Cairo fu indirizzata verso il delta del Nilo a nord. Attraverso un sistema di controllo delle acque del fiume, la città cominciò ad allargarsi a ridosso delle sponde del Nilo e sulle isole al suo interno, collegate alla terraferma da una fitta rete di ponti. Inoltre, grazie alla personalità carismatica di Nasser, il Cairo divenne il centro politico del nazionalismo arabo.

Sede del governo, dei ministeri e delle agenzie regionali delle più importanti organizzazioni internazionali, la città si divide tra un centro di stampo occidentale e moderno sulle sponde del Nilo e un circondario di quartieri popolari dominati dall’architettura islamica. Al centro l’iconica Piazza Tahrir, scenario della rivoluzione del 2011 e delle recenti manifestazioni del settembre 2019. L’area metropolitana del Cairo rimane il cuore pulsante della politica, della cultura e soprattutto dell’economia egiziana.

 

Dall’industria al turismo, il potenziale economico del Cairo

Il Grande Governatorato del Cairo, che comprende il Governatorato di Giza e di Qalubya, è uno dei tre maggiori centri industriali del Paese, insieme ad Alessandria e Helwan. A partire dal governo di Gamal el-Nasser, in quest’area si sono concentrate la produzione tessile, siderurgica e metallurgica, automobilistica, e quella dei materiali chimici e di costruzione; combinati, i settori industriali localizzati all’interno del Grande Governatorato del Cairo contribuiscono a circa il 30% del PIL nazionale. Inoltre, grazie alla fertilità della Valle del Nilo, l’area del Cairo è anche il principale polo agricolo del Paese, dal quale dipendono la sussistenza agroalimentare della cittadinanza e le esportazioni di prodotti agricoli, che concorrono a 1/8 del PIL dell’Egitto.

Non solo cuore economico e commerciale dell’Egitto, il Cairo è anche storico hub d’incontro tra i mercati europei e nordafricani. Inoltre, i proventi del Cairo derivano dal commercio manifatturiero all’ingrosso che ha luogo per le vie della capitale, al crescente settore terziario delle telecomunicazioni e agli introiti derivanti dal turismo.

Infatti, a pochi chilometri dal centro urbano sorge il famoso complesso archeologico delle piramidi di Giza, una delle sette meraviglie del mondo e patrimonio universale dell’umanità. Il Museo egizio, il quartiere islamico del Cairo e il quartiere copto, la Cittadella e la storica moschea di Al-Azhar sorgono invece all’interno dell’area metropolitana stessa. Grazie alla stabilizzazione dei tumulti politici che hanno interessato l’Egitto dal 2011 al 2013 e all’attuazione della Visione 2030 per lo sviluppo del Paese, l’afflusso di turisti dall’estero è gradualmente ripreso. Nel 2019 il settore turistico si è rivelato fondamentale per la crescita egiziana, contribuendo all’11,9% del PIL nazionale.

 

Un’espansione fondata sugli investimenti esteri

Nel contesto della ristrutturazione economica dell’Egitto, che nel 2019 ha registrato una crescita del PIL pari al 5,6%, il Cairo ha attratto investimenti multimilionari da parte di partner internazionali quali Francia, Italia, Cina e Russia. In particolare, questi investimenti esteri sono stati diretti al settore dello sviluppo urbano e dei trasporti. 

La costante e vertiginosa crescita demografica della capitale ha dettato la necessità di trovare soluzioni abitative per una popolazione che ha raggiunto i 20 milioni di abitanti ed è estremamente eterogenea dal punto di vista sociale ed economico. Il governo ha risposto costruendo nuove città, come New Cairo, Badr City, al Sharouk e la Nuova Capitale Amministrativa. Quest’ultima, ancora incompleta, è il vero fiore all’occhiello della continua espansione della megalopoli. La Nuova Capitale Amministrativa si trova a est del Cairo, strategicamente posizionata a metà strada tra il Cairo e Suez. 

Progettata secondo canoni di lusso estremi e per essere più grande di Singapore, con una capacità di più di sei milioni di persone quest’area diventerà il nuovo centro amministrativo della capitale. Al suo interno verranno trasferiti il governo, il parlamento e tutti i ministeri e le diverse agenzie internazionali che oggi occupano il centro del Cairo. A simboleggiare il primato e la crescita cairota, è in cantiere la costruzione del più alto grattacielo del continente africano, la cosiddetta Iconic Tower: una struttura alta 385 metri e ispirata agli antichi obelischi egizi. Con un costo totale stimato di 58 miliardi di dollari, lo scopo della Nuova Capitale Amministrativa è quello di diminuire il traffico e rilocalizzarlo, attrarre investimenti internazionali e data l’impronta green e smart della Nuova Capitale, dare dimostrazione del poderoso sviluppo nazionale nel settore infrastrutturale e tecnologico

Un’altra priorità dello sviluppo urbano del Cairo rimane lo sviluppo di una rete di trasporti ecosostenibile e l’ampliamento delle linee metropolitane. In quest’ambito, nel 2019 gli investimenti diretti dalla Cina verso l’Egitto sono cresciuti del 66% per un totale di 74,9 milioni di dollari, così come riportato dall’ambasciatore cinese al Cairo. Gran parte di questi investimenti sono volti al sostegno della costruzione di servizi di trasporto elettrici. Attraverso un prestito di 740 milioni di dollari, infatti, la Cina sostiene la costruzione della prima rete ferroviaria elettrica tra la zona di Salam City e la Nuova Capitale Amministrativa. Inoltre, a gennaio 2019 l’Autorità Generale per i Trasporti egiziana ha firmato con la compagnia cinese BYD un contratto per la fornitura di 15 autobus elettrici. 

Tra gli attori europei più attivi figura invece la Francia. Tradizionale partner e ispirazione per lo sviluppo urbano del Cairo, tra il 1979 e il 2012 il governo francese ha finanziato la costruzione della metro cairota con prestiti per 1,2 miliardi di euro. Nel 2015, l’Autorità Nazionale per i Tunnel e un consorzio di compagnie francesi e locali hanno firmato un contratto per l’estensione di 5 km della terza linea metropolitana del Cairo, all’interno del ricco quartiere di Heliopolis. Nel 2017, Francia ed Egitto hanno confermato un ulteriore accordo da 344 milioni di dollari per la fornitura di vagoni per la linea 3 e 4 della metro cairota. 

 

Dove finisce la ricchezza del Cairo?

Gli ingenti investimenti esteri sono un indizio dell’appeal dell’Egitto per i mercati internazionali. Nel 2018, l’Africa Wealth Report ha inserito il Paese al secondo posto tra i più ricchi del continente africano e Il Cairo, con una ricchezza totale stimata per 140 miliardi di dollari, è la testimonianza più evidente di questa abbondanza. Abbondanza che ha attirato brand del calibro di Burberry, Salvatore Ferragamo e Porsche. Tuttavia, la ricchezza totale pro capite degli abitanti cairoti non riflette lo sviluppo economico e turistico della metropoli nordafricana.

Tale dislivello è visibile nella distribuzione demografica della città: imprenditori egiziani ed europei, comunità di diplomatici e classi governative del Paese sono trincerate nella zona centrale e più cosmopolita del Cairo, nei quartieri raffinati di Zamalek, Garden City e Maadi. La discrepanza tra ricchissimi e classe media si è accentuata sotto il regime di Abdel Fattah al-Sisi. Infatti, durante il suo governo si è registrato un aumento sostanziale delle aziende e compagnie controllate dal ministero per la Produzione Militare. Queste compagnie a conduzione militare sono attive in tutti i settori dell’economia dell’Egitto e della capitale: dalla costruzione della Nuova Capitale Amministrativa a quella di villaggi turistici. In questo modo il lusso e la crescita cairota rimane in mano alle classi militari, governative e pubbliche vicine al regime, limitando la possibilità dei privati egiziani di beneficiare del potenziale economico e di investimento della capitale.

 

 

Fonti e approfondimenti

UN Habitat, Country profile Egypt

Abu-Lughod, J. (1965). “Tale of Two Cities: The Origins of Modern Cairo”. Comparative Studies in Society and History, 7(4), 429-457

Egypt Independent, “China plans to increase investments in Egypt by $15 billion: Ambassador“, 29 settembre 2019

Yamei Wuang, “China’s direct investment in Egypt up 66 pct in first 3 quarters“, Xinhuanet, 12 novembre 2019

El Tawil Noha, “FDA ready to fund Raml tramway with €100M: French ambassador“, Egypt Today, 23 luglio 2019

 

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