Il personaggio dell’anno: Arussi Unda

Arussi Unda
Grafica di Valerio Angiolillo

Come sarebbe il mondo senza donne? Il 9 marzo 2020, in Messico, migliaia di attiviste (e non) hanno provato a rispondere a questa domanda con uno sciopero in tutto il Paese. E il tutto è partito da una ragazza: Arussi Unda.

Chi è Arussi Unda?

Si descrive come “folle, intensa, intelligente” e del femminismo dice che è ciò che le ha salvato la vita. Insegnandole ad avere un miglior rapporto con sé stessa e a relazionarsi in maniera sana con le altre donne. Arussi Unda è un’attivista 32enne, originaria di Veracruz e portavoce del collettivo Las brujas del mar (Le streghe del mare), nonché la mente dello sciopero delle donne che lo scorso marzo ha bloccato il Paese.

Si definisce una femminista radicale con posizioni nette, per esempio, contro il lavoro sessuale o la GPA (gestazione per altri) – definiti rispettivamente sfruttamento sessuale e riproduttivo. Sostiene che la lotta contro il “neopatriarcato” non possa prescindere dal recupero delle teorie degli anni ’70 e il suo obiettivo è essere la donna che avrebbe voluto incontrare da giovane. Con il collettivo Las brujas del mar ha partecipato alla lotta per la legalizzazione dell’aborto ed è molto attiva in progetti che coinvolgono e sensibilizzano le nuove generazioni su temi come il contrasto alla violenza e agli stereotipi di genere

Se ci fermiamo noi, si ferma il mondo: un giorno senza donne

Quest’anno la ormai tradizionale marcia dell’8 marzo è stata molto partecipata e accompagnata da una forte tensione in Messico. Nei giorni precedenti, infatti, due casi di cronaca particolarmente violenti hanno scosso l’opinione pubblica: quello di una bambina di 7 anni rapita, uccisa e trovata in un sacco al ciglio della strada; e la morte di Ingrid Escamilla, 25enne uccisa a coltellate dal compagno. 

Il collettivo Las brujas del mar ha pensato a qualcosa che potesse incanalare rabbia e frustrazione oltre il corteo, per dare un segno tangibile del valore delle donne nella società messicana. Da lì l’idea del “paro” – uno strumento consolidato nel movimento femminista – accompagnato dal messaggio: Se non ascoltano le nostre grida, se non ascoltano il nostro pianto, ascoltino l’economia che è nelle nostre mani e quanto importanti, valide siamo noi donne”. 

L’idea infatti era quella di denunciare l’indifferenza e il silenzio di una vera e propria strage nei confronti della popolazione femminile tramite uno sciopero totale delle donne da ogni attività: abbandonare le strade, le scuole, i luoghi di lavoro e disconnettersi dai social network.

Gli effetti del “giorno senza donne” (#UnDíaSinMujeres) hanno superato le aspettative sia in termini di partecipazione che di impatto economico. Secondo José Manuel López Campos, il presidente della Confederazione delle Camere nazionali di commercio, servizi e turismo, l’impatto è stato quantificato in una perdita di 30 miliardi di pesos (circa il 15% in più rispetto ai calcoli delle organizzatrici). Questo perché le lavoratrici sono circa il 40% della forza lavoro totale del Paese e rappresentano il 23,3% del PIL. Inoltre, il 9 marzo circa il 70% delle donne ha aderito allo sciopero.

Non è un Paese per donne

Il numero dei femminicidi in Messico è cresciuto del 137% negli ultimi cinque anni, con picchi del +300% a Veracruz. Nel 2019 sono stati registrati 2.825 casi di donne uccise in tutto il Paese, di cui almeno 1.006 identificati come femminicidio

L’inchiesta nazionale di sicurezza pubblica urbana del 2019 segnala un rapporto per genere di 11 a 1 nelle vittime di violenza sessuale, con 6 milioni di donne nel secondo semestre dello stesso anno che hanno subito molestie, abusi, tentativi di stupro o stupro.

Oltre alla drammaticità dei dati, un tema cruciale è quello legato alla giustizia: da una parte, le difficoltà nel portare i casi a processo (e ancora prima il dato sommerso a causa delle poche denunce) e dall’altra, quello che la Commissione messicana di difesa e promozione dei diritti umani definisce un problema di “impunità sistemica” dei colpevoli.

Il riconoscimento del TIME

Arussi Unda è stata inserita dal TIME nella lista delle 100 persone più influenti del mondo, proprio per la mobilitazione organizzata in occasione della Giornata internazionale della donna 2020. 

In un’intervista, Unda ha dichiarato che inizialmente questa nomina l’ha messa in difficoltà, ma allo stesso tempo era consapevole che molto del disagio risiedeva nella rarità che una donna e una femminista radicale occupi certi spazi e immaginari.

Senza dubbio il paro organizzato da Arussi e Las brujas del mar è simbolico dell’onda femminista in Messico che ha visto nel 2020 un anno di grande mobilitazione per il Paese e la Regione. L’inserimento di Unda nella lista del TIME – insieme al collettivo cileno Las Tesis, ideatore della coreografia “El violador eres tu” – è un segnale importante e combinato del fatto che le voci delle giovani donne latinoamericane stanno uscendo dai confini nazionali e della regione.

Fonti e approfondimenti

Account Twitter “Las Brujas del Mar”

Account Facebook “Las Brujas del Mar”

Q&A Inspiring Women: Arussi Unda, vocera de Las Brujas del Mar, News+Media

Dalia Talk-Podcast, “Para quienes dudan de ser feministas”, Spotify

UnDiaSinMujeres – Twitter

#UnDíaSinMujeres tuvo impacto de 30,000 millones de pesos: Concanaco, El Economista

National Citizen Observatory on Femicide Mexico

 

 

Editing a cura di Giulia Lamponi

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