L’esercito di disertori russi

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Immagine generata con supporto AI © Lo Spiegone CC BY-NC

I casi di diserzione nell’esercito russo sono decuplicati nell’ultimo anno. La stima è stata fatta da Idite Lesom (letteralmente “passa dalla foresta”, ma anche “va all’inferno”), un progetto russo che si occupa di fornire assistenza alle persone renitenti alla leva, aiutandole nella quotidianità e provando a farle uscire dal Paese.

L’esperienza di Idite Lesom

Il gruppo è composto da più di 150 volontari in esilio, la maggior parte dei quali sono russi pacifisti fuggiti dal Paese in seguito all’invasione dell’Ucraina da parte di Mosca. La sua sede è a Tblisi, in Georgia, e il suo fondatore è Grigory Sverdlin, ex direttore dell’organizzazione benefica russa per senzatetto, Nochlezhka. Ha lasciato il Paese due settimane dopo l’inizio della guerra.

Dal 24 febbraio 2022, 26.755 persone si sono rivolte a Idite Lesom. Se a gennaio 2023 gli uomini erano stati solo 28, un anno dopo questa cifra era decuplicata, toccando quota 284. Tra chi diserta, il 50% rientra nella categoria dei soldati a contratto, il 30% dentro quella dei riservisti. 

I numeri dell’esodo

Il numero di russi che scappano dall’arruolamento è in costante aumento, nonostante il rischio di pene severe. La diserzione o la mancata comparizione alla leva è punita con la reclusione da cinque a dieci anni, mentre coloro che si arrendono volontariamente al nemico dovranno affrontare una pena detentiva rischiano fino a dieci anni. Per chi diserta durante la mobilitazione o la legge marziale si arriva fino a 15 anni. 

Secondo MediaZona, nel 2023 i tribunali militari russi hanno ricevuto 5.024 casi di abbandono non autorizzato. Un numero di casi di fuga diventato un record storico assoluto. Nel 2022 solo 1.001 casi furono processati, rispetto ai 615 dell’anno prima. 

Perché i russi scappano 

Non è soltanto l’idea che la guerra sia sbagliata a spingere a non arruolarsi o a cercare di scappare. I soldati russi vivono in condizioni estreme, vedono morire amici e cari al fronte. Vengono spremuti dal Cremlino, che quasi non permette le turnazioni e rimanda al fronte anche soldati gravemente feriti. Fuggire dalla Russia tuttavia non è facile.

I confini sono controllati militarmente e le vie impervie. I viaggi verso l’estero possono includere tragitti a piedi, in autobus, treni o altri mezzi di fortuna. L’obiettivo è mettere piede in uno qualsiasi dei Paesi confinanti e da lì, per chi riesce, spostarsi in Europa. 

Ma non sono solo i disertori a essere andati via dalla Russia o a cercare ancora di farlo. Difficile dire quante persone siano effettivamente scappate, anche se le stime, ad agosto 2023, si aggiravano intorno al milione. Oggi potrebbero essere ancora di più, anche se è più difficile di prima scappare. 

Le vie dell’esodo 

Il primo esodo, come riporta The Economist, c’è stato all’inizio della guerra, quando circa 300 mila persone hanno lasciato il Paese. La seconda ondata di fughe è arrivata con la mobilitazione parziale del settembre 2022. La maggior parte di loro è fuggita e ha trovato rifugio nei territori dell’ex spazio sovietico, come Georgia o il Kazakhstan. 

In quest’ultimo si sono dirette circa 200mila persone. Lo stesso numero che, secondo i dati del ministero degli Interni di Belgrado, si sarebbe recato in Serbia fino all’inizio del 2023. Molti, da lì, si sono poi spostati verso altre destinazioni, ma decine di migliaia sono rimasti: i dati del ministero dell’Interno del maggio 2023 mostravano quasi 30.000 cittadini russi con residenza temporanea in Serbia.

 

Fonti e approfondimenti

Dixon, R. & Abbakumova, N., “Russian deserters tell of blood, betrayal and hope in escaping Ukraine war”, The Washington Post, 1/12/2023

Enokido-Lineham, O., “Russian deserters: The soldiers fleeing Vladimir Putin’s army”, Sky news  

Kuznetsov, P., “Fight or flight. The number of soldiers deserting from the Russian army has increased tenfold in the past year. Novaya Europe tells the stories of those who fled to survive”, Novaya Gazeta, 24/02/2024

The Economist, Russians have emigrated in huge numbers since the war in Ukraine”, 23/08/2023 

The Moscow Times, ‘War, Prison or Disability’: Russian Military Desertions Surge”, 5/12/2023