La chiesa evangelica e l’appoggio a Trump

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Immagine generata con supporto AI © Lo Spiegone CC BY-NC

«Il 14 giugno del 1946, Dio guardò dall’alto in basso verso il paradiso da lui progettato, e disse: ‘Ho bisogno di un custode’. Quindi Dio ci diede Trump». Comincia con queste parole il video che ormai presenta Donald a tutti i comizi elettorali. 

Ma la domanda sorge spontanea. Cosa hanno in comune un movimento religioso al limite del fanatismo e un magnate dei casinò, sposato tre volte, su cui pendono innumerevoli accuse di molestie, nonché giudicato responsabile di violenza sessuale in un tribunale? Apparentemente nulla, ma cerchiamo di capire.

La chiesa evangelica

Prima di tutto, è necessario specificare che l’evangelicalismo è un movimento teologico che fa parte del cristianesimo protestante, nato nel Regno Unito nel settecento e poi diffuso negli Stati Uniti. Si concentra sulla lettura della Bibbia, che non deve essere in alcun modo interpretata, ma considerata come “parola di Dio” e per questo insindacabile (come l’originalismo in ambito giuridico).  Gli evangelici credono molto nei valori familiari tradizionali, condannano severamente vizi come il gioco d’azzardo, la promiscuità sessuale e la scorrettezza finanziaria.

Nel mondo evangelico non c’è un’unica autorità centrale, come il Papa per i cattolici o la prima presidenza per i mormoni. Inoltre, gli evangelici possono far parte di varie denominazioni protestanti (come battisti, pentecostali e presbiteriani): è piuttosto facile creare un gruppo di preghiera o una chiesa e diventare pastore, in assenza di tutte le formalità richieste invece, ad esempio, dalla religione cattolica.

Il rapporto tra i cittadini statunitensi, la religione e…Trump

Da almeno trent’anni si registra un allontanamento degli statunitensi dalla religione, una dinamica che ha colpito in modo particolare le chiese protestanti, comprese quelle evangeliche: nel 2006 i cristiani evangelici bianchi rappresentavano il 23% della popolazione, mentre oggi sono il 14%. La perdita di fedeli è andata di pari passo con la radicalizzazione del mondo evangelico e con l’aumento delle persone che fanno coincidere fede, appartenenza politica e identità culturale.

In generale dagli anni Ottanta, cioè dall’arrivo di Ronald Reagan alla Casa Bianca, le chiese evangeliche statunitensi hanno sempre sostenuto i candidati repubblicani, spostando progressivamente a destra il partito sui diritti civili, in particolare sul tema dell’aborto e matrimoni tra persone dello stesso sesso. 

Il sostegno evangelico in Iowa ha svolto un ruolo chiave nel rafforzare i candidati del passato, in particolare George W. Bush nel 2000 e Ronald Reagan nel 1981. Mike Huckabee, ex governatore dell’Arkansas e predicatore battista del sud, ha vinto nel 2008. Rick Santorum, un cattolico conservatore favorito dagli evangelici, ha vinto nel 2012. Così come Ted Cruz, figlio di un pastore evangelico. Nessuno di loro ha poi però vinto la battaglia in seno al Partito repubblicano per poter correre per la presidenza.

Cosa è cambiato con Trump

Questo fenomeno si è accentuato dopo che Donald Trump è diventato il leader del Partito Repubblicano. Molti evangelici si considerano combattenti in una battaglia contro il male (cioè i democratici) e pensano che Trump sia benedetto da Dio, vedendo gli Stati Uniti come due volte benedetti poiché il “salvatore” è americano. E quindi loro hanno il compito di diffondere la parola di Dio in tutto il mondo. Un nazionalismo cristiano diventato dilagante nel movimento.

Una delle spiegazioni più comuni del sostegno a Trump tra gli evangelici è che, nel 2016, questi ultimi hanno deciso di votare per lui alle presidenziali nonostante il suo stile di vita, un po’ perché unica alternativa (impensabile votare una donna!) ma soprattutto con la certezza assoluta che avrebbe potuto dare loro il controllo della Corte Suprema e consentire un’inversione del diritto all’aborto, come poi accaduto con l’elezione di Amy Coney Barrett alla Corte Suprema e con la sentenza Dobbs v. Jackson Women’s Health Organization.

Il supporto degli evangelici

Ora, gli elettori cristiani della destra evangelica si sono spostati verso Trump in modo ancora più massiccio rispetto a quattro anni fa.

Nel 2016, Trump aveva ricevuto pochi voti nelle aree con una forte presenza di cristiani evangelici (Iowa e Oklahoma, oltre a Texas e all’Alaska) mentre come abbiamo visto nel corso delle primarie repubblicane, quest’anno ha aggiunto le aree più religiose dell’Iowa alle sue roccaforti. Ha stravinto nelle aree dello Stato considerate più attente alle dinamiche religiose (58%) e al contempo nelle contee a più basso reddito e meno istruite. Ottenendo la maggioranza di tutti gli elettori dei caucus, un risultato che ha doppiato quanto realizzato otto anni fa.

Nel 2016, infatti, nell’ultimo caucus pre-Covid dell’Iowa, il senatore Ted Cruz aveva battuto di un soffio Trump, proprio perché gli evangelici alla fine non se l’erano sentita di votare per uno che, fra l’altro, aveva pagato la porno star Stormy Daniels per nascondere la relazione sessuale avuta con lei, mentre la moglie Melania metteva al mondo loro figlio.

Complessivamente, Trump è migliorato di 35 punti percentuali nelle contee considerate feudo della “destra religiosa”. Ad esempio, nella piccola contea di Hancock, nella parte settentrionale dello Stato, che ha una delle percentuali più alte di elettori evangelical, Trump aveva ottenuto il 19% dei voti nel 2016. Nel gennaio 2024 si è trasformato in un vincente 65%.

La corsa per le presidenziali è, ad oggi, ancora apertissima ed è difficile fare previsioni. Certo è che, quando si corre contro il “custode di Dio”, per chiunque potrebbe essere difficile vincere. Di sicuro il presidente Biden non può sperare in un miracolo!

 

Fonti e approfondimenti

Alberta T.; “Il culto di Donald Trump”, The Atlantic tradotto su Internazionale, 01/2024.

Brower D.Why are so many evangelical Christians in thrall to Trump?”, Financial Time, 23/02/2024.

Burge R., “Why “Evangelical” is becoming another words fo Republican”, The New York Times, 26/10/2021.

Del Pero M., “Trump e gli evangelici”, Treccani, 24/04/2024.

Mastrolilli P.,”Il dogma evangelico che sospinge Trump: “È il prescelto di Dio”, La Repubblica, 16/01/2024.

Redazione, “Why evangelicals are still loyal to Donald Trump”, Politico, 23/06/2023.