Nel giorno del Super Tuesday è già Biden contro Trump

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Immagine generata con supporto AI © Lo Spiegone CC BY-NC

Oggi è il giorno del Super Tuesday negli Stati Uniti, la più importante tornata elettorale delle primarie. Se per Biden la corsa è praticamente senza concorrenti, il giro repubblicano è invece una gara a due fra Donald Trump e Nikki Haley. L’ex presidente è però nettamente favorito.

Trump potrà essere della partita dopo il via libera all’unanimità arrivato ieri dalla Corte Suprema verso le elezioni in Colorado. La SCOTUS ha annullato la sentenza della Corte Suprema del Colorado, per la quale Trump non era idoneo alla corsa presidenziale per il suo ruolo nell’assalto del 6 gennaio a Capitol Hill.

La situazione in casa repubblicana

Gli Stati al voto oggi saranno 15, compresi i “big” Texas e California. I risultati potranno fornire anche i contorni elettorali dei distretti che eleggeranno a novembre i rappresentanti al Congresso.

Nikki Haley nel frattempo ha interrotto la striscia di vittorie di Trump nel Distretto di Columbia. Potrà vincere anche altrove? Per lei gli occhi sono puntati sul Maine e sull’Alaska, dove le senatrici repubblicane Murkowski e Collins si sono espresse in suo favore. Tuttavia negli altri Stati la corsa sembra essere chiusa, con Trump favorito soprattutto in Texas e in California, dove si assegna il maggior numero di delegati. E in caso di sconfitta netta non è da escludere un ritiro dalle primarie, considerata anche la difficoltà nei fondi per la campagna.

Trump nelle scorse settimane non ha nascosto il suo desiderio di concentrarsi esclusivamente sulla campagna presidenziale contro Biden, mostrando frustrazione per l’ostinata resistenza di Nikki Haley.  Questo Super Tuesday potrebbe essere decisivo.

Un altro test per Biden?

Quello che conta di più per Biden è il sentiment interno al suo partito. La disarmonia degli elettori dem potrebbe mostrarsi nuovamente in un remake del caso Michigan, in cui in mancanza di un altro candidato forte chi si recherà alle urne potrebbe votare “non schierato”

La maggioranza degli “uncommitted” proviene dai critici verso la politica nei confronti di Israele. Segnali di una fragilità nella coalizione democratica, soprattutto tra i giovani progressisti e gli arabi americani. 

Un test potrebbe arrivare dal Minnesota, dove seppur meno rispetto al Michigan, questi sono molto presenti. In particolare a Minneapolis, dove c’è una forte base progressista. Lì i “non allineati” sperano di raggiungere i 10.000 voti “non schierati”. Una frazione comunque nettamente minore rispetto ai più di 100.000 del Michigan. Per Biden, in svantaggio nei sondaggi, l’unità del partito è fondamentale. 

È già Biden contro Trump

Storicamente il Super Tuesday, specialmente per chi corre contro il partito che esprime il presidente, è un momento molto atteso. A fronte di una competizione serrata, spesso si arriva a un certo distacco fra i candidati. Quest’anno però non sarà così.

In questo 2024 infatti manca qualsiasi pathos, con previsioni che offrono vittorie sbilanciate. Specialmente nelle primarie repubblicane. In questo quadro è impossibile non proiettarsi già alle elezioni generali di novembre.

In questi ultimi giorni sui media statunitensi si rincorrono sondaggi, numeri e analisi su Biden e Trump. La senescenza dei candidati è infatti al centro del dibattito. Entrambi avanti con l’età se Trump dovesse vincere diventerà presidente per la seconda volta a 78 anni, quattro anni in meno degli 82 di Biden.

I dubbi su Biden

La serie di gaffes commesse da Biden non lo aiutano di certo, nonostante una campagna di comunicazione volta a respingerle. Le critiche alla sua figura in ogni caso continuano a diffondersi. 

Un sondaggio del New York Times/Siena College riporta che per il 73% degli elettori Biden è troppo vecchio per essere un presidente efficace. Una percentuale molto superiore rispetto a quella del suo avversario. Inoltre, anche il 61% tra coloro che lo hanno votato nel 2020 è di questa opinione.

Il sondaggio arriva sulla scia di uno studio di Bloomberg News/Morning Consult che pochi giorni fa, sullo stesso tema, rilevava lo svantaggio di Biden rispetto a Trump negli stati chiave. A ritenere l’età di Biden troppo avanzata nei principali swing states, tra cui Arizona, Georgia, Michigan, Nevada, Carolina del Nord, Pennsylvania e Wisconsin, sarebbe ben l’82% degli elettori. 

 

Fonti e approfondimenti

Korte, G., “Biden Is Too Old But Trump Is Dangerous, Swing-State Poll Shows”, Bloomberg, 29/02/2024

Lerer, L., ”Key Primary Races in California and North Carolina to Follow on Super Tuesday”, The New York Times, 04/03/2024

New York Times/Siena Poll, “Cross-Tabs: February 2024 Times/Siena Poll of Registered Voters Nationwide”, 02/03/2024

Yang, M., “Majority of voters think Biden is too old to be effective president, new poll says”, The Guardian, 03/03/2024

Weisman, J., “Millions Head to Polls on a Day That Will Shape the November Vote”, The New York Times, 05/03/2024

Wolf, Z., Cohen, E., “What to know about Super Tuesday”, CNN, 03/03/2024

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