La campagna elettorale per la corsa alla presidenza degli Stati Uniti ha un costo enorme, paragonabile a quello sostenuto ogni due anni per le elezioni dell’intera Camera dei Rappresentanti. Tracciare la provenienza di questo fiume di denaro è molto interessante perché rivela molto sui rapporti di interdipendenza tra politica ed economia americane. All’aumentare del costo delle campagne presidenziali, in crescita costante dal dopoguerra, la raccolta di molti fondi è una necessità sempre più impellente per i candidati, che potrebbero arrivare a dipendere in maniera eccessiva dai loro finanziatori.
Per prevenire che questa situazione di interdipendenza degeneri in corruzione è stata istituita la Federal Election Commission, un ente che vigila sui finanziamenti alla politica e obbliga a rendere trasparenti e accessibili i dati degli spostamenti di denaro. Questi numeri sono facilmente consultabili anche sul sito OpenSecrets.org, curato dal “Center for Responsive Politics”, un think tank senza scopo di lucro con sede a Washington che si occupa dello studio degli effetti del denaro e del lobbying sulle elezioni e le politiche pubbliche.
Fino ad ora, i due candidati alla Casa Bianca hanno raccolto complessivamente oltre un miliardo di dollari, di cui il 90% sono stati spesi prima di settembre. Questa somma proviene da moltissime fonti: la maggior parte delle piccole donazioni sono solitamente raccolte dal comitato elettorale ufficiale del candidato attraverso una campagna capillare, ma hanno un grosso ruolo anche altri enti paralleli che raccolgono grosse somme da devolvere poi alle attività elettorali.
I partiti di riferimento dei candidati contribuiscono in maniera assolutamente trascurabile alla corsa presidenziale, se non ovviamente per organizzare le primarie al loro interno, preferendo concentrarsi sulle campagne per il Congresso. Non sono però da sottovalutare nemmeno i finanziamenti personali messi in gioco dai candidati, quasi sempre espressione di un ceto sociale estremamente benestante. Per le presidenziali del 2016 Hillary Clinton ha investito 1,2 milioni di dollari mentre Donald Trump ben 54 milioni.
La molteplicità di canali attraverso cui viaggia il denaro rende complessa l’analisi del finanziamento alle campagne, a seconda di quali dati vengono contati e come vengono classificati. Andiamo con ordine analizzando ogni fonte di finanziamenti singolarmente, prendendo per buoni i totali dei fondi raccolti calcolati dal Washington Post.
Campagna Ufficiale
Nel momento in cui un candidato decide di correre per la Casa Bianca viene costituito un comitato elettorale ufficiale, che raccoglie donazioni per finanziare gli spostamenti, le convention e tutto il materiale elettronico e cartaceo con cui si svolge la campagna. La legge non permette a questi organi di accettare più di 2.700 dollari da ogni individuo e non più di 5.000 dollari dalle associazioni.
La grandissima parte dei contributi raccolti dai comitati elettorali deriva da quelle che sono definite “piccole donazioni”, ossia le donazioni inferiori a 200 dollari. Solo lo 0,40% delle donazioni supera questo ammontare, ma questi grandi contributi rappresentano i tre quarti dei soldi raccolti in questo modo.
PAC e super PAC
La complessa legislazione americana, in fatto di finanziamenti alla politica, permette che delle organizzazioni intervengano nelle campagne elettorali, a favore o contro dei candidati, interagendo nelle campagne elettorali in maniera indipendente. Questi organi devono registrarsi qualora spendano più di 2.600 dollari e vengono detti PAC (Political Action Committe). Negli Stati Uniti sono attivi almeno 4.600 PACs di varia natura.
Questi enti sono regolati in maniera molto stringente, con limiti di spesa e un tetto alle donazioni che possono ricevere, e in generale non possono spostare grandi quantità di denaro perché possono raccogliere fondi solo tra i propri membri. Al loro fianco, da una sentenza del 2010, sono nati i cosiddetti “super PAC”, che per una diversa situazione giuridica possono invece accettare denaro da qualsiasi fonte, sempre con obbligo di trasparenza.
I PAC e i super PAC intervengono nelle campagne elettorali come enti separati e indipendenti dal candidato o dal suo partito, partecipando solo alla cosiddetta “spesa esterna”, che può essere diretta a supporto ma anche contro un candidato. Questa attività è rigidamente regolata ed è divisa per legge in tre aspetti:
- Independent Expenditure: attività che prevedono esclusivamente semplici messaggi pro o contro un determinato candidato. Nella stragrande maggioranza dei casi questa spesa si concretizza in spot televisivi, volantini e gadget con slogan come “Vote for X” o “Defeat X”.
- Electioneering Communication: sono spot più lunghi e articolati e in particolare ricadono in questa categoria solo quelli trasmessi negli ultimi 60 giorni prima del voto.
- Issue Ads: sono tutte le comunicazioni rimanenti, che non ricadono nelle due categorie già citate per motivi di lessico o per motivi di tempistiche. Ciascuna categoria ha dei parametri da rispettare su cui vigila il Federal Election Committe
Joint Fundraising Committes
Questi organi possono essere fondati da due o più tra candidati, comitati di partito o PAC in modo da dividere i costi della raccolta fondi e rimuovere alcuni limiti alla quantità di denaro che possono maneggiare. Ogni ente partecipante ad uno di questi comitati contribuisce con il proprio limite di accettazione delle donazioni, permettendo quindi al gruppo nella sua totalità di ricevere somme di denaro più cospicue, che i suoi componenti altrimenti avrebbero dovuto rifiutare come singole associazioni.
I Joint Fundraising Committes hanno quindi capacità d’azione del tutto simile a quella dei super PACs ma mantengono la possibilità di finanziare direttamente partiti e candidati senza essere vincolato alla sola “spesa esterna” come questi ultimi.
Dark Money
Con questo termine ci si riferisce ai fondi investiti nelle campagne elettorali in maniera non tracciabile, soprattutto da alcuni enti no-profit che per uno stato legale particolare non sono obbligati a sottostare alle leggi sulla trasparenza dei finanziamenti alla politica. Anche i soldi donati ai super PACs da parte enti non tenuti a dichiarare la provenienza dei propri fondi rientrano sotto la dicitura “dark money”, e stanno via via guadagnando importanza nelle elezioni a stelle e strisce.
Opensecrets sintetizza alcuni dati sui finanziamenti oscuri: tra le tornate elettorali 2004 e il 2012, il totale di questi finanziamenti è salito da 5,9 a 308,7 milioni di dollari ed è previsto un enorme ulteriore incremento per la tornata 2016.
Accettare questi fondi è perfettamente legale e la loro esistenza può essere quantificata confrontando le spese sostenute nelle campagne elettorali rispetto al totale dei fondi raccolti per vie tracciabili. A beneficiare di questo denaro sono soprattutto i Conservatori.
Osservando i dati raccolti su come questi fondi sono stati impiegati nella campagna, possiamo infine fare alcune osservazioni sull’andamento della campagna elettorale.
Entrambi i candidati hanno speso la maggior parte dei propri fondi in spazi sui media e su internet, ma Trump ha investito più del doppio della rivale per comizi, eventi e gadget. Questo fatto potrebbe avere molte spiegazioni, ma deriva largamente dalla diversa disponibilità economica delle due campagne elettorali; basti pensare che nel solo mese di agosto la Clinton ha speso in comunicazione più del totale complessivo della campagna di Trump nello stesso periodo.
Trump, per recuperare il gap, potrebbe aver pensato di capitalizzare il proprio atteggiamento: parlando “alla pancia” dell’America sconfitta dalla crisi finanziaria, il contatto diretto con gli elettori rende ancora più forti i suoi messaggi estremi, che, puntualmente, finiscono sui telegiornali di tutto il mondo, recuperando almeno in parte la visibilità che non può comprare.
Fonti e Approfondimenti:
Sito ufficiale Opensecrets – https://www.opensecrets.org/
Sito ufficiale Federal Election Commission – http://www.fec.gov/
Analisi di “Bloomberg Politics” – http://www.bloomberg.com/politics/graphics/2016-presidential-campaign-fundraising/
Regolamento Joint Fundaraising Committes – http://www.fec.gov/rad/candidates/documents/JointFundraising_000.pdf
Infografica sui “Dark Money” – https://www.opensecrets.org/dark-money/dark-money-basics/shadow-infographic.php