Sogno georgiano

Immagine generata con supporto AI © Lo Spiegone CC BY-NC

Il 30 ottobre scorso i cittadini georgiani sono stati chiamati ai seggi per il secondo turno delle elezioni parlamentari, vinte dalla coalizione di governo “Sogno Georgiano-Georgia Democratica” (SGGD).

Fondato nel 2012 dal miliardario Bidzina Ivanishvili (presidente della Georgia), “Sogno Georgiano” si è imposto sugli avversari del “Movimento Nazionale Unito” (MNU), fondato dall’ex presidente Mikheil Saakashvili e guidato oggi da David Bakradz. Tra primo e secondo turno il partito di governo ha rafforzato la propria presenza nella Camera: infatti il nuovo parlamento sarà formato da 115 membri del SDGD su 150 disponibili, mentre MNU ha ottenuto solo 27 seggi.

Malgrado il Paese tenda sempre di più ad una integrazione più forte con l’Unione europea, il partito nazionalista filo-russo della Alleanza dei Patrioti”, è riuscito a portare in Parlamento una piccolo gruppo di parlamentari.

Forte di una maggioranza schiacciante, Sogno Georgiano ha il potere di modificare la Costituzione in quanto è possibile cambiarla con la maggioranza qualificata dei tre quarti dell’Assemblea. Il progetto di Ivanishvili e del Primo ministro Giorgi Kvirikashvili è quello di cambiare l’assetto istituzionale del Paese: da un semipresidenzialismo ad un sistema puramente parlamentare, abolendo difatti l’elezione diretta del Presidente.

Nonostante alcune accuse in campagna elettorale, diversi episodi di violenza e il processo di conteggio dei voti in forte ritardo, le votazioni sono state ordinate; queste elezioni sono considerate come le più libere e competitive della storia della Georgia, e oggi il Paese è una vera e propria democrazia.

Sogno Georgiano non è ancora riuscito ad affermarsi come una unione politica ideologicamente coerente. Ci sono molte contraddizioni al suo interno: SGGD ha infatti aderito al Partito socialista europeo (PSE), in qualità di membro osservatore, mentre il Primo ministro Giorgi Kvirikashvili è un liberale vero e proprio.

Come tutti gli altri partiti pigliatutto di governo, Sogno Georgiano amalgama spiriti diversi: uomini di sinistra e di destra, conservatori sociali e progressisti, europeisti ed euroscettici, imprenditori e artisti. Queste anime del partito sono tenute insieme dalla figura carismatica e popolare del leader Bidzina Ivanishvili.

 

Quali sono le principali ragioni del suo successo?

In primo luogo, questo ha avuto a che fare con il vantaggio di essere già in carica. Con la copertura mediatica garantita e gli strumenti amministrativi, Sogno Georgiano ha ampiamente trasmesso, tramite i media regionali, la propaganda dell’ultimo minuto: la riparazione di strade comunali, infrastrutture per l’approvvigionamento idrico e i tubi del gas in tutto il Paese. Tutto ciò ha contribuito al successo elettorale.

Non meno importante è stato l’indice di approvazione del Primo ministro Giorgi Kvirikashvili, considerato uno degli uomini politici più polari ed equilibrati del Paese.

L’elezioni parlamentari erano fondamentali sia per il SGGD che per il Movimento Nazionale Unitario, il suo leader che fino a pochi giorni fa era stato il governatore della regione di Odessa in Ucraina, Mikheil Saakashvili. Solo pochi giorni prima delle elezioni, è stato rivelato un file audio segreto di Saakashvili e di diversi alti funzionari del MNU, nel quale descrivono i loro piani politici per il Paese. Le continue accuse da parte del governo di destabilizzare la regione, hanno in parte tolto ulteriori consensi al Movimento Nazionale: l’ex presidente Saakashvili ha ormai perso quasi del tutto anche l’appoggio del suo partito, che sta cercando in tutti i modi di “rottamarlo”.

Le minoranze etniche presenti nel Paese  sono sempre state fondamentali nella storia della Georgia che, dal collasso dell’Unione Sovietica in poi, hanno provocato una profonda crisi di sovranità a causa delle tensioni interetniche.

Le due aree secessioniste di Abkhazia e Ossezia del Sud dichiararono la loro indipendenza nel 1992, frammentando l’integrità nazionale georgiana. Secondo l’ultimo censimento, circa l’83% degli abitanti si identificano come georgiani. La minoranza più numerosa è quella azera (circa il 7%), seguita da quella armena (6%) e russa (1,5%). Gli abkhazi e gli ossetini rappresentano meno dell’1% della popolazione al di fuori dei propri confini nazionali (Abkhazia e Ossezia del Sud che non partecipano al censimento nazionale).

Sogno Georgiano sta provando ad includere sempre di più le minoranze all’interno della vita politica del Paese, tutelando le lingue nazionali minoritarie presenti e adottando il “Piano strategico e d’azione per i diritti umani”, che promuove l’integrazione e l’uguaglianza. Le politiche inclusive hanno fatto si che le minoranze diventassero vere e proprie roccaforti del “Sogno Georgiano”.

Il governo dovrà necessariamente concentrarsi su politiche a sostegno dell’economia, e sul welfare, a partire dall’assistenza sanitaria. La vittoria di ottobre sembra derivare proprio dalle promesse di intervento in campo economico, sostenute dalle proiezioni del Fondo Monetario Internazionale (FMI) che prevede una crescita del PIL del 3,4% nel 2016 e del 5,2% nel 2017.

La situazione economica georgiana non può che derivare dalla transizione verso il libero mercato e la privatizzazione delle imprese pubbliche. La crescita economica è stata però limitata a seguito della crisi ucraina, dal crollo dei prezzi del petrolio e dalla crisi economica russa. Tbilisi si è posta come attore centrale nel transito di risorse energetiche dal Caspio all’Occidente, instaurando accordi soprattutto con il vicino Azerbaijan: dal 2005 infatti, la Georgia è uno snodo strategico in cui transita l’oleodotto Baku-Tbilisi-Ceyhan (Turchia), mentre dal 2006 il territorio georgiano è interessato dal gasdotto Baku-Tbilisi-Erzurum.

La democrazia georgiana è pronta per una nuova era, ma il rischio per una ricaduta autoritaria è sempre dietro l’angolo: in un Paese dove gli entusiasmi della “rivoluzione delle rose” del 2003 sono stati spenti dalle politiche sempre più autoritarie dell’ex presidente Saakashvili, il nuovo governo, forte della schiacciante superiorità parlamentare, dovrà governare con prudenza e saggezza per evitare un nuovo possibile arretramento politico.

 

 

Fonti e approfondimenti

http://foreignpolicy.com/2016/10/07/a-car-bomb-rattles-georgians-as-election-nears/

http://www.balcanicaucaso.org/aree/Georgia/Elezioni-in-Georgia-al-secondo-turno-trionfa-Sogno-georgiano

https://www.foreignaffairs.com/articles/georgia/2016-10-20/georgias-long-shot-democracy

http://www.iss.europa.eu/uploads/media/Brief_26_Georgia.pdf

http://new.civil.ge/clarion/news/2/1349/eng

http://www.rferl.org/a/georgian-dream-super-majority-for-common-good-or-selfish-ends/28089134.html

http://www.eastonline.eu/it/opinioni/open-doors/georgia-elezioni-sogno-georgiano

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