Le rotte della droga nel Mediterraneo

Lo Spiegone

Il Mediterraneo ricopre da sempre un ruolo fondamentale e indispensabile per i traffici marittimi, non solo quelli legali, ma soprattutto, quelli illegali. Oggi parliamo di come il Mediterraneo sia il fulcro del commercio illegale di droga, e non solo.

La produzione e il traffico di stupefacenti rimangono l’attività primaria della criminalità organizzata e il Mediterraneo funge da crocevia per la distribuzione di cocaina, eroina, hashish e recentemente anche ecstasy. I cartelli della droga sono riusciti a mettere in piedi delle vere e proprie rotte di commercio, che si estendono da un continente all’altro, andando a creare uno schema nei trasporti, che sposta immensi quantitativi di potenziale denaro.

Con quali mezzi avviene il traffico di droga?

Il mezzo più utilizzato per spostare i grandi quantitativi di stupefacenti è il container, ma possono anche essere usate navi più piccole per spostamenti ridotti (ad esempicome nel caso di traffici dal Marocco alla Spagna; piccoli carichi di circa 100kg vengono trasferiti nei porti spagnoli, in circa 35 minuti), ma anche la pratica del trasporto intercorporeo di droga, cioè l’ingerire ovuli, è ancora molto diffusa.

Il container è il mezzo più utilizzato perché non solo riesce a resistere a temperature estreme, riuscendo quindi a mantenere al meglio la qualità del prodotto che trasporta, ma è anche il mezzo più conveniente in quanto a costo spostamento/quantità trasportata. Un singolo container può arrivare ad avere una capienza di oltre 30 metri cubi, e può essere scaricato in un porto in attesa che venga poi distribuito il prodotto. Inoltre, vista la vastità del carico, i controlli risultano più superficiali, poiché si impiegherebbe moltissimo tempo, con un ritardo nell’arrivo a destinazione delle merci e un sovraffollamento di navi all’interno del porto.

I porti più coinvolti in questo traffico sono i porti di Lisbona, Malaga e Marsiglia, ma anche porti italiani come quelli di Palermo, Bari e Brindisi svolgono un ruolo importante, proprio perché sono città dove è noto che ci siano infiltrazioni mafiose.

Dove vengono prodotte queste droghe? Come vengono distribuite?

Le droghe distribuite in Europa provengono principalmente da Messico e Sud America, ma anche da Medio Oriente e Asia. In Messico e America del sud viene prodotta principalmente cocaina, mentre l’eroina viene prodotta principalmente in tre zone:

  • nella “Mezzaluna d’oro”, tra Afghanistan e Pakistan
  • nel “Triangolo d’oro”, la zona montuosa che si sviluppa al confine tra Birmania, Thailandia e Laos
  • nell’Asia Centrale, soprattutto in Tagikistan e Turkmenistan

Cocaina

La cocaina arriva in Europa seguendo 3 rotte:

  • Messico- porti del Nord Europa, soprattutto quello di Liverpool;
  • America del Sud- Penisola iberica;
  • Messico- Africa Occidentale-Europa;

Se le prime due rotte sono più dirette e meno pericolose, l’ultima è un vero e proprio meccanismo che comporta più fasi, andando ad interessare ben tre continenti. L’Africa Occidentale ha acquisito un ruolo chiave nel traffico di droga; è diventata la maggior piattaforma di trasporto intercontinentale per il trasporto di cocaina, non solo per la sua posizione strategica, ma anche perché è terreno fertile per la nascita di gruppi locali interessati a ciò che possono ricavare da questo commercio. I paesi dove nascono questi nuovi gruppi sono principalmente Ghana e Costa d’Avorio, ma svolgono un ruolo importante anche le isole di Capo Verde e le isole Canarie. La cocaina, dopo essere passata per l’Africa Occidentale, viene spostata in Africa del Nord, soprattutto in Marocco e Libia, per poi raggiungere i porti europei, principalmente italiani e spagnoli.

Eroina e Hashish

Questi due stupefacenti prendono diverse rotte, tra cui le più importanti sono quelle russe, balcaniche, mediorientali e africane.

Rotta russa

L’eroina e l’hashish che vengono prodotte in Asia Centrale vengono poi immesse nel mercato europeo passando per la Russia e successivamente per l’Ucraina, in seguito sono distribuite nel resto d’Europa.

 

Le partite di droga che invece vengono prodotte nella “Mezzaluna d’oro” e nel “Triangolo d’oro” seguono un percorso più lungo, infatti la distribuzione avviene seguendo diverse rotte:

Rotta balcanica

Gli stupefacenti, prima di arrivare in Turchia, vengono trasportati in Turkmenistan, dove sono presenti delle raffinerie di oppio. Una volta che il prodotto è raffinato, viene fatto arrivare in Turchia per mezzo del Mar Caspio, e poi viene spostato nella penisola balcanica, attraverso il Mar Nero, e da qui è immesso sul mercato europeo delle organizzazioni mafiose presenti sul territorio.

 

 

Rotta mediorientale

L’altra rotta che viene utilizzata è quella mediorientale; i paesi produttori sono ricchi di porti, e questi vengono sfruttati esattamente nello stesso modo in cui avviene il commercio legale con container. Si segue la stessa rotta e ciò è possibile perché le navi toccano zone particolarmente instabili e insidiose, dove vi è grande difficoltà nel controllo da parte delle autorità competenti. I container, dopo aver attraversato il mar Arabico, oltrepassano lo stretto di Hormuz e arrivano nella penisola Arabica. Da qui la droga viene spostata in Libano o in Turchia, per poi entrare in Europa attraverso i Balcani, soprattutto tramite l’Albania e la Grecia.

 

Rotta africana

Un altro passaggio che viene sfruttato è quello dello stretto di Bab el-Mandeb, tra Yemen e Gibuti, che permette l’accesso al Mar Rosso, e quindi l’entrata nel Mediterraneo attraverso il canale di Suez. Il motivo per cui viene intrapresa questa rotta è la quasi totale assenza di controlli delle imbarcazioni, non solo per la presenza dei pirati somali che controllano lo stretto e anche una parte di Somalia,  ma anche per la guerra civile presente in Yemen (non a caso questi due stati vengono definiti stati falliti, in quanto è presente una forte disgregazione a livello territoriale/statale). Anche l’Africa orientale, come quella Occidentale per la cocaina, ha acquisito un ruolo fondamentale nel commercio di eroina e hashish, grazie alla fragilità degli stati delle regione. I più coinvolti sono l’Etiopia, la Somalia e il Kenya, da questi la droga arriva in Nigeria, Repubblica Democratica del Congo, Egitto e Libia per poi essere distribuita non solo in Europa, ma anche in America del Nord.

 

Cos’altro viene trasportato illegalmente?

La droga non è l’unica cosa viene trasportata seguendo queste rotte, infatti di recente è stato accertato che anche gruppi terroristici e milizie locali siano diventati partner in questo tipo di commercio, proprio perché interessati a ciò che possono ricavarne.

Ultimamente è saltata agli occhi delle forze di sicurezza una nuova rotta interna al Mediterraneo. Dalle prove risulta che i container iniziano il loro viaggio partendo dall’isola di Cipro, trasportando “forniture”, destinate ad arrivare a Bengasi, in Libia. Una volta scaricate le “forniture”, che sono principalmente armi, la  rotta continua fino alle coste del Marocco, dove carica droga per poi tornare di nuovo in Libia da dove verrà smerciata verso i paesi europei.

I gruppi terroristici, ma anche le milizie locali, partecipano quindi a questo tipo di commercio non perché realmente interessati agli stupefacenti, ma perché possono far leva su questi, permettendone il passaggio, e ottenendo in cambio armi e ogni altro tipo di necessità. La scoperta di questa nuova rotta interna al Mediterraneo ci fa capire come ormai questa pratica sia diffusa, avendo creato l’instaurazione di un vero e proprio baratto.

Un ringraziamento particolare a Francesco Chiappini per aver realizzato le mappe

Fonti e Approfondimenti:

Fai clic per accedere a 20121016ATT53710EN.pdf

Fai clic per accedere a mediterranean-paper_05.pdf

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