Dici Nevada e pensi alle luci dei casinò di Las Vegas, alle sue leggi morbide in fatto di prostituzione, agli innumerevoli matrimoni improvvisati che ogni anno vengono celebrati nella città. L’odierna struttura della città è frutto di uno dei maggiori boom economici del Nevada: un boom esploso negli anni Sessanta dopo che l’assemblea legislativa dello stato legalizzò la proprietà aziendale dei casinò di Sin city, la città del peccato. Ma il Nevada non è solo Las Vegas e, ben prima che il culto del divertimento senza limiti si sviluppasse, lo Stato attraeva migliaia di persone da tutti gli Stati Uniti. La città di Reno, per esempio, garantiva la possibilità di divorziare già dagli inizi del secolo scorso, in particolare con la legge del 1931 che ne snelliva la procedura. Il divorzio iniziò ad attrarre molte persone, favorendo così lo sviluppo anche di mercati paralleli – come quello degli alberghi, dove le persone interessate al procedimento alloggiavano. Il Nevada cominciò a essere bersaglio dell’opinione pubblica nazionale, così come le sue regole poco puritane: le leggi sul matrimonio cambiarono, e Reno perse i suoi turisti.
Oggi, lo Stato meno popolato degli Stati Uniti – sia per numero di abitanti (circa 3 milioni) che per per densità (0,3 per kmq) – si trova sulle prime pagine dei giornali per tutt’altri motivi. Il Nevada, che confina ad ovest con la California e ad est con l’Utah , è infatti destinato a diventare uno dei protagonisti più osservati negli Stati Uniti il 6 novembre prossimo, quando gli elettori si recheranno alle urne per le elezioni di metà mandato.
I cittadini di Las Vegas, Carson City, e dei restanti territori dello Stato si troveranno a dover scegliere molte delle cariche che ne compongono l’assetto amministrativo: il governatore, il vicegovernatore ed i sei rappresentanti che verranno inviati a Washington presso il Congresso. Ma, tra tutte, è sicuramente la corsa al Senato ad essere la più importante nel quadro della politica nazionale. A tal proposito, il Nevada è uno di quelli che viene definito swing state, ovvero uno stato determinante per la vittoria finale di uno o dell’altro partito, nel quale il numero di elettori democratici e repubblicani è diviso equamente.
Anche se da vent’anni a questa parte gli elefanti hanno tenuto la maggioranza, nelle elezioni del 2016 lo stato ha virato verso gli asinelli, votando in massa per Hillary Clinton. Quest’ultimo dato fa ben sperare Jacky Rosen – la promessa del Partito Democratico – nella sfida contro l’incumbent Dean Heller, il senatore repubblicano in carica.
Dean Heller è l’incumbent repubblicano più vulnerabile nelle elezioni del 2018. Spesso critico nei confronti dell’attuale presidente – specialmente sul tentativo di smantellamento dell’Obamacare (emendamento in seguito votato da Heller) – ha dovuto trovare un delicato equilibrio tra lo stare dalla parte di Trump e fare appello agli elettori, in uno Stato difficile che vede, inoltre, una crescita della popolazione ispanica, difficilmente attratta dalle politiche conservatrici e di chiusura proposte dall’amministrazione repubblicana. La sua avversaria, Jacky Rosen, è un membro del Congresso dal 2016, anno in cui ha vinto prima le primarie democratiche (con il 60% delle preferenze) ed ha poi sconfitto alle elezioni generali dell’8 novembre il repubblicano Danny Tarkanian, con il 47,2% dei voti contro il 46%.
Temi al centro del dibattito
Mentre alcuni dei problemi che riguardano l’elettorato americano rimangono gli stessi, il Nevada presenta anche delle richieste specifiche per chi dovrà rappresentarlo nel parlamento nazionale, specie per quanto riguarda la popolazione più giovane, probabile ago della bilancia in un duello all’ultimo voto. L’abbassamento delle tasse universitarie, ad esempio, è stata una delle proposte che Jacky Rosen ha portato all’attenzione nei vari dibattiti, sostenendo la necessità di ridurre il costo dell’università pubblica, permettendo così l’accesso anche agli studenti meno abbienti di solito costretti a indebitarsi per pagarsi gli studi.
Un altro tema caldo per gli elettori del Nevada è quello legato alle spese mediche. Come accennato prima, Heller si era inizialmente schierato contro l’abrogazione dell’Obamacare proposta dall’amministrazione Trump, e durante il suo mandato aveva ampliato Medicaid per coprire decine di migliaia di poveri. Dopo qualche borbottio di Trump (e a seguito della minaccia dello stesso di bloccare i finanziamenti per la campagna di Heller), il senatore in carica aveva finito per votare diverse misure di smantellamento del sistema sanitario voluto dall’ex presidente Obama. Questo non è piaciuto agli elettori del Nevada, dove la copertura assicurativa medica è tra le più basse di tutti gli Stati Uniti: i cittadini si sono sentiti traditi dopo la promessa di non votare contro il sistema sanitario precedente, e adesso Heller ne dovrà rispondere alle urne.
L’ultimo, ma non meno importante, tema al centro del dibattito in Nevada è sicuramente la questione armi, anche sulla scìa della sparatoria avvenuta lo scorso ottobre a Las Vegas che ha portato alla morte di 59 persone – l’attentato più sanguinoso della storia americana dalle Torri Gemelle ad oggi. Tia Yap, direttore organizzativo regionale di NextGen (associazione che si batte per una regolamentazione più severa), afferma che il controllo delle armi è in cima all’agenda degli elettori, specialmente di quelli più giovani. “Indipendentemente dalla loro affiliazione politica, la maggior parte delle persone vuole un’azione da parte dello stato e del governo federale sulla legislazione sulle armi”. Nel breve periodo, NextGen spera di arrivare a sensibilizzare oltre 250.000 elettori del Nevada, attraverso una combinazione di campagne dal basso nella comunità e nei campus universitari, oltre all’utilizzo di pubblicità digitali e direct mail.
Nei prossimi articoli analizzeremo nel dettaglio i profili dei due candidati del Nevada al Senato americano. Le elezioni del 6 novembre daranno la prima vera indicazione su come milioni di elettori stanno reagendo alla presidenza di Donald Trump – uno dei più controversi inquilini della Casa Bianca che gli Stati Uniti abbiano mai visto.
Fonti e approfondimenti
https://lospiegone.com/2018/07/20/midterm-elections-come-complicare-la-vita-ad-un-presidente/
https://www.vox.com/policy-and-politics/2018/9/3/17800588/2018-midterm-elections-senate
https://www.vox.com/policy-and-politics/2018/6/11/17286122/nevada-senate-midterms-2018-heller-rosen
https://www.deanheller.com/meet-dean/
https://www.rosenfornevada.com/meet-jacky
https://www.realclearpolitics.com/epolls/2018/senate/nv/nevada_senate_heller_vs_rosen-6304.html