Midterm Elections: i due volti dei democratici della Florida

Immagine generata con supporto AI © Lo Spiegone CC BY-NC

Nella loro sfida alla conquista del sunshine state i Democratici arrivano divisi, separati in due blocchi che riflettono le anime contrastanti che oggi formano il partito. Da un lato abbiamo l’establishment progressista, moderato e “vecchia scuola” nei suoi messaggi, dall’altro invece la nuova corrente più vicina alle posizioni di Bernie Sanders, che vorrebbe un partito più radicale e tendente a sinistra.

Il teatro di questa competizione interna è una delle tappe più complicate dei Midterm. La Florida è uno stato difficile da prevedere: fedele ad Obama ma dalla parte di Trump due anni fa, tendenzialmente democratica ma con un Governatore repubblicano da vent’anni.

Per i Democratici la sfida in questo stato acquista quindi un doppio significato. La corsa allo swing state sarà sì per la scalata al Congresso necessaria ai Dem per contrastare Trump, ma sarà anche un segnale forte su quale sia la strada che dovranno percorrere nei prossimi anni.

A incarnare le due identità del Partito Democratico sono Bill Nelson e Andrew Gillum, rispettivamente candidati alla carica di Senatore e di Governatore per lo stato del sud.

Bill Nelson: il candidato al Senato

Nella corsa per il rinnovo di uno dei Senatori della Florida, i Democratici mettono in campo uno dei loro membri con più esperienza. Classe 1942, Bill Nelson è in politica dal 1972, quando fu eletto per la prima volta al parlamento della Florida. Nel 1979 approderà alla Camera dei Rappresentanti, per poi correre per la carica di Governatore del sunshine state nel 1990, senza però avere successo. Dal 2000 Nelson è un Senatore dello stato della Florida: il seggio che sarà rinnovato a novembre è infatti il suo e lui cercherà di conquistarlo per la quarta volta.

Nelson è politico centrista, esponente da manuale di quei democratici mainstream e ormai di un’altra era che fanno appello agli elettori moderati. Questo temperamento sarebbe secondo molti uno svantaggio per la sua campagna elettorale, nella quale si trova davanti un personaggio radicalmente diverso come Rick Scott, che sta applicando una forte pressione sul Senatore uscente.

Il ricchissimo astro nascente dei Repubblicani dell’era Trump ha contribuito personalmente a gran parte delle spese della sua campagna elettorale, oltre quattro volte più costosa di quella del rivale, e la sta portando avanti con modalità decisamente più in linea con la politica dell’era Trump. Il divario tra i due è molto evidente e potrebbe determinare da solo la vittoria o la sconfitta di Bill Nelson.

La stessa distanza intercorre però anche tra Nelson e le nuove leve del suo partito, che anche in Florida hanno un background decisamente diverso dal suo. Molti dei Democratici che correranno in queste elezioni sono infatti decisamente meno datati e molto più radicali, figli di quella corrente socialista più vicina a Bernie Sanders piuttosto che quella sinistra moderata e di establishment che dopo la sconfitta della Clinton sembra avviarsi sul viale del tramonto.

 

Andrew Gillum: il candidato Governatore

La corsa per il ruolo di Governatore della Florida fa emergere invece l’altro volto dei Democratici del sunshine state. A vincere le primarie di agosto per la scelta del candidato a questa carica è stato infatti Andrew Gillum, il sindaco uscente della capitale Tallahassee.

Gillum ha vinto le primarie del suo partito con un budget molto ridotto rispetto ai suoi avversari, personalità importanti dei Democratici dello stato come l’ex deputata Gwen Graham, simile a Nelson per molti aspetti. Il candidato alla guida della Florida è stato premiato dal suo forte messaggio progressista e dal suo appello ad una base sociale molto ampia. Afroamericano, appoggiato da Bernie Sanders, Gillum é da tempo uno dei volti di quella corrente democratica che chiede a gran voce al partito di spostarsi più a sinistra dalle sue posizioni moderate.

Secondo gli organizzatori della sua campagna elettorale a fare la differenza sono state anche l’attenzione alle cosiddette kitchen table issues (i problemi quotidiani della popolazione) e l’appello diretto alle minoranze, soprattutto quella nera. Il candidato democratico si è distinto dai suoi avversari soprattutto per le sue posizioni nette e i toni forti, essendo ad esempio l’unico dei candidati alle primarie a dirsi favorevole all’impeachment di Trump o all’abolizione dell’ICE, la controversa polizia di frontiera americana.

La sfida per i democratici, per loro stessa ammissione, è ora far capire ai loro votanti ancora scettici riguardo la figura di Gillum che il suo messaggio è inclusivo e può essere apprezzato anche dagli elettori più moderati. A complicare questo sarà però il tono della campagna elettorale: l’avversario repubblicano è Ron DeSantis, un personaggio sopra le righe, simile allo stesso Trump. I toni della campagna sono quindi molto alti, fatto che rischia di polarizzare l’elettorato e far apparire Gillum ancora più radicale di quanto sia in realtà, spaventando forse alcuni elettori.

 

L’avvicinarsi del voto

I Democratici puntano molto sull’affluenza alle urne per ottenere il risultato che cercano. Questa nelle elezioni di medio termine è generalmente inferiore e concentrata in fasce di età più anziane, solitamente più conservatrici. Per superare la sfida della Florida, quindi, il partito sta cercando di mobilizzare le parti dell’elettorato meno inclini alla partecipazione, delle quali spera di ottenere l voto.

La spaccatura nel partito si rivela anche nel modo di rincorrere questo risultato. L’area più moderata dei Democratici, ad esempio, cerca di presentare candidati rassicuranti per intercettare il voto dell’elettorato di mezza età deluso dall’operato di Trump e dei repubblicani a lui vicini. Le correnti più radicali, invece, puntano su candidati di rottura, più giovani e distanti dall’immagine tipicamente WASP (white, anglo-saxon and protestant) dei politici americani. Così facendo sperano di mobilitare i giovani e le minoranze, gruppi di votanti che mostrano spesso tassi di astensionismo molto alti.

In questo contesto Nelson e Gillum diventano quindi i simboli delle due anime del Partito Democratico della Florida, in un confronto paradigmatico di molte fratture della società americana. In questa dualità possiamo vedere i riflessi della frattura tra vecchie e nuove generazioni, di quella tra l’establishment e le nuove correnti politiche emergenti, tra l’America che abbassa la voce per pronunciare la parola “socialista” e quella che invece ritiene che i problemi del paese possano essere risolti solo da una sinistra più radicale.

 

 

Fonti e Approfondimenti

Leave a comment

Your email address will not be published.


*