Il 31 dicembre il Presidente della Repubblica italiana Sergio Mattarella ha tenuto il tradizionale discorso di fine anno rivolto al Paese. Lo ha fatto non solamente per rispettare una tradizione inaugurata da Luigi Einaudi decenni fa, ma cogliendola come una grande opportunità per esprimere delle considerazioni e valutazioni sul 2018 ormai volto al termine.
Si è trattato di un discorso che trasmette ottimismo, che guarda con fiducia alle realtà positive che alimentano lo sviluppo del nostro Paese, pur sottolineando, però, le difficoltà e le problematiche che continuano a caratterizzare l’Italia. Apertura e inclusività caratterizzano le righe scritte guardando all’Europa come panorama all’interno del quale l’Italia ha scelto di costruire il proprio futuro. Apertura e inclusività che si mostrano nella scelta di rivolgersi non solamente ai cittadini e alle cittadine italiane che vivono nel Paese, ma anche a chi si trova all’estero e a chi ha invece scelto il nostro Paese come luogo in cui vivere e lavorare.
Gli avvenimenti di dicembre
Dicembre è stato un mese ricco di avvenimenti che hanno colpito più o meno tragicamente la vita del Paese. A questi episodi il Presidente ha fatto riferimento ricordando la tragica uccisione di Antonio Megalizzi nell’attentato a Strasburgo, criticando gli assurdi scontri avvenuti tra le tifoserie calcistiche, esprimendo solidarietà verso gli abitanti della zona dell’Etna colpiti dal sisma della notte di Natale e sottolineando la recente approvazione della legge di bilancio, firmata proprio dal Presidente il giorno prima, e approvata in tempo utile per evitare l’esercizio provvisorio del bilancio. Sebbene l’obiettivo del discorso fosse quello di andare a coprire tutti i dodici mesi dell’anno, è difficile non constatare quanto questi recenti avvenimenti abbiano modificato l’indirizzo del discorso.
Mattarella ha anche raccontato degli incontri da lui vissuti con alcune realtà del Paese o episodi che rappresentano l’Italia di tutti i giorni: l’incontro con i bambini di una scuola di Torino che hanno immaginato un luogo fantastico chiamato Felicizia, la signora Anna che a novanta anni si sente sola e nella notte di Natale chiama i carabinieri per ricevere solo un po’ di compagnia o la sua visita al centro per la cura dell’autismo a Verona.
Non vengono risparmiate critiche ad avvenimenti o atteggiamenti ritenuti negativi per lo sviluppo del Paese, a volte vengono pronunciate apertamente a volte sono più velate. Alcuni concetti ricorrono più volte nel corso dei quasi quindici minuti del discorso e rappresentano le parole chiave dell’analisi dell’anno appena trascorso ma, più in generale, dello stato di salute del Paese.
Comunità
Il riferimento al sentirsi comunità apre e chiude il discorso. Secondo Mattarella sentirsi comunità vuol dire “condividere valori, prospettive, diritti e doveri, pensarsi dentro un futuro comune da costruire insieme, responsabilità, perché ciascuno di noi è in misura più o meno grande protagonista del nostro Paese”. Enfatizzando il concetto di comunità viene sottolineata l’importanza del vivere rapportandosi con gli altri, portando loro rispetto. L’altruismo, la generosità devono prevalere sull’egoismo e l’individualismo.
Diversi sono i riferimenti alle azioni di volontariato, ai soccorsi nei casi di episodi di calamità naturali che hanno sconvolto il Paese e si ricollegano all’importanza di sentirsi parte di qualcosa, di una comunità, appunto. Viene sottolineato quanto conti il rispetto per gli altri, ma anche la necessità della difesa dei valori comuni. È a questo concetto che va ricollegata la necessità di “salvaguardare e potenziare» quanto di importante e positivo è stato costruito nel passato, quei «traguardi importanti frutto dell’impegno delle generazioni che ci hanno preceduto»: il Servizio Sanitario Nazionale che da poco ha compiuto quaranta anni, l’apparato delle forze dell’ordine indicate come «istituzioni al servizio della comunità”. Appartiene a queste eredità importanti anche l’impegno investito nel processo di integrazione europea cui l’Italia ha partecipato fin dall’inizio e le cui regole ha “liberamente” sottoscritto.
Odio
L’odio rappresenta ciò contro cui lottare, ciò che non fa bene a uno sviluppo positivo del Paese. Si presenta sotto diverse vesti, come “astio, insulto e intolleranza” e crea “ostilità e timore”. È odio quello che conduce agli assurdi episodi di violenza tra tifoserie calcistiche che inquinano la bellezza dello sport, è odio ciò che si oppone ai “buoni sentimenti che rendono migliore la nostra società”. L’odio può anche essere qualificato come la mancanza di quel rispetto per gli altri che caratterizza una buona convivenza civile.
Sicurezza
La sicurezza ha rappresentato una parola chiave della scena politica del 2018: tematica centrale nella campagna elettorale e punto cardine del governo giallo-verde. Alla sicurezza è dedicato un decreto di recente approvazione. La sicurezza è qualificata dal presidente come “condizione di un’esistenza serena”, qualcosa che lo Stato deve garantire. Eppure Mattarella collega l’importanza della sicurezza al rispetto delle regole del vivere comune.
Non omette di ricordare le realtà difficili del Paese in cui l’assenza di sicurezza è spesso collegata alla mancanza o alla percezione della mancanza dello Stato, infatti ha larghe possibilità di svilupparsi lì dove hanno la meglio le mafie e la criminalità. Il Presidente collega la sicurezza alla tutela di quei valori positivi che vanno garantiti e sostenuti come il lavoro, l’istruzione, una più equa distribuzione delle opportunità per i giovani e una maggiore attenzione per gli anziani.
Solidarietà
L’Italia è un Paese solidale e molti episodi nel 2018 lo hanno dimostrato. Ne è stata un esempio la corsa di solidarietà nel caso delle calamità naturali come il recente terremoto dell’Etna, ma anche il crollo del ponte Morandi a Genova. La solidarietà viene mostrata dal mondo del volontariato e dalle azioni della società civile “che spesso è arrivata con più efficacia e più calore umano in luoghi remoti non raggiunti dalle pubbliche istituzioni”. Il presidente sottolinea la centralità del mondo del terzo settore e del no-profit che aiutano in modo positivo lo sviluppo del nostro Paese e meritano il sostegno delle istituzioni e non «tasse sulla bontà» che vanno, invece, evitate.
Dialogo
Il presidente ha criticato la “grande compressione dell’esame parlamentare” nel procedimento di approvazione della legge di bilancio. Ciò che ha voluto sottolineare è come questo non abbia permesso un “opportuno dialogo” con le opposizioni. Il dialogo e il confronto si collegano più generalmente al rispetto per gli altri che viene più volte sottolineato come pilastro di una buona convivenza pacifica. La critica si presenta anche come monito per il futuro, perché il confronto e la discussione siano una pratica favorita e garantita nei procedimenti che verranno. Un dialogo aperto dovrà anche caratterizzare la campagna elettorale in vista delle elezioni europee del prossimo anno per il rinnovo del Parlamento europeo. L’auspicio del presidente è che essa si svolga in serenità, nell’ottica del rispetto ma anche di quel “superare i conflitti” che influenzano negativamente la società.
Fonti e Approfondimenti
Video del discorso del Presidente Mattarella: https://www.youtube.com/watch?v=3Y2zP0Oy64c.
Testo del discorso: https://stream24.ilsole24ore.com/video/notizie/il-messaggio-fine-anno-presidente-repubblica-sergio-mattarella/AEqKQR7G.
Legge di bilancio 2019 : https://documenti.camera.it/Leg18/Dossier/Pdf/ID0006g.Pdf.
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