La Nigeria ha il potenziale per diventare un importante attore economico a livello globale grazie al suo capitale umano e alle sue risorse naturali. Tuttavia, questo potenziale è rimasto relativamente inespresso nel corso degli anni.
Dopo il passaggio da un’economia basata sull’agricoltura ad un’economia incentrata sul petrolio e sul gas greggio alla fine degli anni ’60, la crescita della Nigeria ha continuato a dipendere dal consumo e dalle fluttuazioni dei prezzi del petrolio. Le precedenti politiche economiche hanno lasciato il Paese mal preparato ad affrontare il recente crollo dei prezzi del petrolio che rappresenta oltre il 95% delle esportazioni e dei guadagni in valuta estera mentre il settore manifatturiero rappresenta meno dell’ 1% delle esportazioni totali.
La crescita registrata durante il periodo 2011-2015 si è attestata intorno al 4,8% , in media, ed è stata sicuramente influenzata dall’innalzamento del prezzo del petrolio. Pur avendo registrato tale livello di crescita, il paese non ha riscontrato miglioramenti nella situazione economica dei cittadini, restando semplicemente un dato statistico. La maggioranza dei nigeriani rimane infatti sotto la soglia di povertà e si registrano al contempo alti tassi di disuguaglianza e disoccupazione. Anche la performance economica generale è stata seriamente minata da infrastrutture deplorevoli, corruzione e cattiva gestione delle finanze pubbliche. Con il crescente innalzamento del prezzo del petrolio, la Nigeria ha sì registrato una crescita positiva del PIL anche per gli anni successivi, ma senza ua progettazione economica capace di incanalare lo sviluppo verso un miglioramento della situazione sociale.
Dopo oltre un decennio di crescita economica, il netto e continuo declino dei prezzi del greggio iniziato nella metà del 2014, insieme a una mancata diversificazione delle fonti di entrate ed uscite nell’economia, ha portato a una recessione nel secondo trimestre del 2016. Le sfide nel settore petrolifero, compreso il sabotaggio dei centri d’estrazione nel Delta del Niger, hanno avuto un impatto negativo sulle entrate governative e sulle esportazioni che ha causato una contrazione della capacità fiscale della Naira, la moneta nigeriana. Il rischio di rimanere bloccati in questa stagnazione economica è alto, ed è stato preso in considerazione dall’amministrazione attuale che ha contestualmente varato progetti di medio-lungo periodo per cercare di uscire da questa situazione di stallo.
È in questo contesto che, dalla sua istituzione nel maggio 2015, il governo di Buhari ha compiuto diversi sforzi per affrontare queste sfide e cambiare rotta. La prima azione del Governo è stata la promozione dell SIP (strategy implementation plan) incentrato sulla realizzazione di tre obiettivi primari: affrontare la corruzione, migliorare la sicurezza e ricostruire l’economia nigeriana. Il SIP costituisce il primo piano per il miglioramento delle condizioni del Paese e mira alla realizzazione di obiettivi nel breve periodo, seppur di difficile risoluzione.
Cos’è l’ERGP
Sul piano economico, il ministro del bilancio e della pianificazione economica Udo Udoma, ha presentato l’Economic Recovery and Growht Plan (ERGP), un piano di ripresa e crescita economica a medio termine per il periodo 2017-2020. L’ERGP si basa sul SIP ed è stato sviluppato allo scopo di ripristinare la crescita economica “sfruttando al contempo l’ingegno e la resilienza del popolo nigeriano – il patrimonio più prezioso della nazione”.
Diversi principi hanno guidato il pensiero e lo sviluppo di questo piano:
- Affrontare i vincoli alla crescita: La crescita economica in Nigeria deve affrontare vari vincoli alle forniture inclusi carburante, alimentazione, tassi di cambio e regolamenti ostili alle imprese. Inoltre, vi è una mancanza di personale altamente qualificato necessario per guidare la crescita in determinati ambiti. Questo piano si concentra sul superamento e la risoluzione di queste sfide.
- Sfruttare la potenza del settore privato: il recupero economico e crescita trasformativa non può essere raggiunto dal solo governo. È essenziale sfruttare il dinamismo degli affari e la natura imprenditoriale dei nigeriani, dalle MSME (Micro-Small-Medium Enterprise) alle grandi famiglie e alle multinazionali per raggiungere gli obiettivi di questo piano. Il piano dà priorità alla fornitura di un altro ambiente economico favorevole alle imprese.
- Promuovere la coesione nazionale e l’inclusione sociale: le iniziative stabilite in questo Piano sono finalizzate a garantire la socialità, l’inclusione e rafforzamento della coesione nazionale.
- Consentire ai mercati di funzionare: il Piano privilegia l’uso del mercato come mezzo di allocazione delle risorse. Tuttavia, il Piano riconosce anche la necessità di rafforzare la supervisione regolamentare per ridurre al minimo gli abusi di mercato.
- Valorizzare i valori fondamentali. L’ERGP è radicato nei valori fondamentali che definiscono la società nigeriana come sancito dalla Costituzione del 1999, in particolare disciplina, integrità, dignità del lavoro, giustizia sociale, tolleranza religiosa, autosufficienza e patriottismo. Richiede a tutti i cittadini e le parti interessate di aderire a questi principi.
Le novità dell’ERGP
L’ERGP differisce dai piani precedenti in diversi modi. Innanzitutto è sicuramente da considerare il fulcro fondamentale della nuova politica del Governo, il quale vuole dimostrare agli elettori il rinnovamento messo in atto a tutti i livelli dell’amministrazione nigeriana. Sarà infatti la Presidenza a controllare la pianificazione al fine di garantire la realizzazione dei progetti chiave, istituendo un’unità di consegna in seno al Ministero del Bilancio e della Pianificazione Nazionale.
Il piano delinea nuove iniziative audaci, come l’aumento della produzione di petrolio a 2,5mbpd (mille barili al giorno) entro il 2020, privatizzare le imprese e i beni pubblici selezionati e rinnovare le raffinerie locali per ridurre le importazioni di petrolio del 60% entro il 2018. Altre iniziative includono progetti di restauro ambientale nel Delta del Niger, che dimostra la volontà del governo federale di risolvere i gravi problemi di sostenibilità della zona. Come previsto da questo piano, i proventi del petrolio saranno utilizzati per sviluppare e diversificare l’ economia, non solo sostenendo il consumo tramite fondi e incentivi, come è stato fatto in passato. L’economia funzionerà su più motori di crescita, cercando infatti di non dipendere più esclusivamente dal petrolio .
Inoltre, l’ERGP si basa su strategie e piani settoriali già esistenti come il Revolution Plan per l’industria nazionale e il piano generale della Nigeria sulle infrastrutture. L’ERGP rafforzerà i componenti di successo di questi, affrontando le sfide che si proporranno nella loro attuazione.
L’ERGP è innovativo in quanto propone maggiore collaborazone e dialogo tra il settore pubblico e privato. Grazie ad esso il governo collaborerà strettamente con le imprese per ampliare i loro investimenti nei settori agricolo, energetico, produttivo, dei minerali solidi e dei servizi, sostenendo allo stesso tempo il settore privato. Inoltre, la scienza e la tecnologia saranno effettivamente sfruttate per promuovere la competitività nazionale, produttività ed attività economiche in tutti i settori.
L‘attuale amministrazione ha fuso le funzioni di bilancio e pianificazione in un unico ministero per creare un legame migliore e più forte tra i bilanci annuali e l’ERGP. Ciò renderà più semplice e veloce l’attuazione del Piano. E’ necessario inoltre rafforzare il quadro macroeconomico dei grandi progetti di sviluppo dell’ERGP, assicurando che i budget siano correttamente allineati con la pianificazione, promuovendo così lo sviluppo. Infine, l’ERGP prevede la collaborazione con gli Stati della federazione per garantire la coordinazione dei lavori volti a raggiungere gli obiettivi prefissati. Gli Stati hanno un ruolo significativo da svolgere per il successo dell’ERGP e alcuni hanno già adottato una serie di iniziative promosse a questo piano.
Limiti dell’ERGP
Sebbene il Piano sembri altamente innovativo, l’ERGP soffre ancora di una serie di inconvenienti e limiti che hanno caratterizzato anche le precedenti iniziative, registrando esiti negativi. Il piano attuale, con sessanta obiettivi e più di un centinaio di attività chiave, appare una lista gonfiata o meglio una lista dei desideri, dati i limiti di tempo e risorse. Inoltre, l’ERGP manca di una logica di programmazione che parta dal basso, dalla società civile, necessaria per sostenere i grandi progetti di sviluppo macroeconomico. La strategia della programmazione del Piano presenta dunque dei limiti: mentre l’ERGP migliora le politiche precedenti in alcuni aspetti significativi, ha delle aree che necessitano di ulteriore rafforzamento al fine di soddisfare il piano ambizioso.
Un ulteriore ostacolo alla pianificazione dell’ERGP è sicuramente l’ottimismo eccessivo nella valutazione della crescita e dello sviluppo economico per il triennio 2017-2020. Secondo le stime del governo nigeriano l’economia crescerà dal 2,19% del 2017 al 7% del 2020. Queste proiezioni sono considerate soprastimate dal FMI e dalla World Bank, che dichiara invece diversi valori ( 2,3% per il 2018-2020). La stessa considerazione deve essere fatta per il settore chiave del petrolio; le aspettative nigeriane sulla produzione e sul prezzo in dollari al barile sembrano esagerate rispetto alle valutazioni della FMI e WB.
Si può ben comprendere che l’ERGP ha il potenziale per portare un notevole rinnovamento nelle varie faccie dell’economia nigeriana, ma allo stessto tempo i promotori del Piano devono cercare il modo di risolvere questi limiti, che potrebbero portare al fallimento del piano, come in passato.
Fonti e Approfondimenti:
file:///C:/Users/User/Desktop/An-Analysis-of-the-Nigerian-Economic-Growth-and-Recovery-Plan.pdf
Fai clic per accedere a Economic-Recovery-Growth-Plan-2017-2020.pdf
https://guardian.ng/news/imf-says-ergp-will-boost-economy/
file:///C:/Users/User/Downloads/CSEA_NER_2016Q2.pdf