Democrazia diseguale: legislazioni statali che ostacolano la democrazia

Immagine generata con supporto AI © Lo Spiegone CC BY-NC

Il sistema politico degli Stati Uniti d’America si basa su tre principi fondamentali: la repubblica, la democrazia rappresentativa e il federalismo. Quando parliamo di USA, infatti, parliamo di cinquanta Stati collegati tra di loro, il cui potere politico è condiviso fra il Presidente degli Stati Uniti, il Congresso e le corti giudiziarie federali. Allo stesso tempo, il governo federale condivide la sovranità politica con i governi dei singoli Stati che, pur avendo una costituzione propria, devono sempre fare riferimento, primariamente, alla Costituzione federale interpretata dalla Corte Suprema. Tale carta costituzionale stabilisce che il governo federale abbia il solo potere di regolare il commercio fra gli Stati, di proteggere i diritti dei cittadini e di difendere il Paese. Di fatto, con l’avallo della Corte suprema,  il governo centrale ha acquisito nel tempo grandi poteri, che esercita attraverso organismi federali i quali, ad esempio, regolamentano la circolazione delle droghe, la giustizia criminale o l’educazione.

Come abbiamo potuto vedere nel caso dell’aborto, negli Stati Uniti, possono convinvere quindi, legislazioni statali anche molto diverse, a meno che il tema non rientri tra quelli tutelati dalla Costituzione elaborata dai padri fondatori. Sempre riprendendo l’esempio relativo al diritto all’interruzione volontaria di gravidanza, le varie leggi statali possono ostacolare l’esercizio dei diritti dei cittadini, che sono costretti a spostarsi in uno Stato diverso per esercitarli e rischiano comunque di subirne le conseguenze una volta rientrati nello Stato di residenza.

Lo stesso vale per molti altri diritti fondamentali.

Ohio House Bill 109

A giugno del 2022, almeno 75 persone sono state arrestate in seguito alle proteste verificatesi dopo la morte di Jayland Walker, un uomo afroamericano contro il quale la polizia aveva esploso 46 colpi d’arma da fuoco ad Akron, in Ohio. Organizzatori e attivisti della comunità locale avevano promosso manifestazioni e tenuto eventi per chiedere che la polizia fosse chiamata a rispondere di quanto successo. Per tutta risposta, le autorità hanno quindi decretato un coprifuoco nel centro della città, rimasto in vigore per due settimane. In seguito a questi fatti, l’Ohio (Ohio House bill 109) e almeno altri undici Stati hanno presentato diversi disegni di legge che limitavano la libertà di riunione. Le limitazioni legali alla libertà di riunione proposte prevedono, tra l’altro, la creazione di un nuovo reato federale per chi blocca l’autostrada interstatale nell’ambito di una protesta e, a livello statale, inaspriscono le pene per atti di disobbedienza civile riguardanti progetti infrastrutturali, come oleodotti, l’ostruzione di strade e l’imbrattamento di monumenti o di proprietà pubbliche.

Legislazione statale e diritto al voto

Il diritto al voto, esplicazione del diritto per eccellenza nell’ambito di una democrazia e non solo, negli Stati Uniti d’America ha sempre avuto una storia piuttosto travagliata: la cosiddetta voter suppression, o soppressione del voto – espressione che indica la serie di procedure atte a impedire ai cittadini statunitensi di partecipare liberamente alle elezioni – è un problema storico negli USA. Basti pensare che solo con il Civil Rights Act del 1957 i cittadini afroamericani hanno visto assicurata la possibilità di esercitare il proprio diritto di voto, almeno nella teoria.

Per le minoranze e in generale le persone più marginalizzate, l’accesso al voto è sempre stato più difficile, a causa di un corpus di leggi e strumenti che lo rende eccessivamente complicato, se non apertamente escludente. Il caso più eclatante è quello dei milioni di persone incarcerate o che hanno subito condanne penali, che vengono private in quasi tutti gli Stati del diritto di voto.
Nei fatti, abbiamo visto che ancora oggi non tutti i cittadini che vogliono esercitare il diritto di voto, riescono a farlo: nel 2021, ad esempio, in Georgia è stata approvata una nuova legge elettorale che secondo i Democratici limita in modo preoccupante l’accesso al voto, in particolare per gli afroamericani. La legge è stata approvata dal Congresso locale a maggioranza Repubblicana e sottoscritta dal governatore Brian Kemp: prevede varie restrizioni, tutte mirate a scoraggiare il voto per le categorie che rientrano storicamente nell’elettorato di Biden, tra cui complicazioni in merito ai requisiti di identificazione necessari per il voto postale per cui attualmente basta una firma. na scelta, questa, che potrebbe rendere il voto più difficile per le persone con un reddito più basso, spesso senza documenti identificativi. La legge proibisce inoltre, rendendola reato, la fornitura di cibo e acqua alle persone in fila per votare. Come sottolineato dal Brennan Center for Justice, si tratta di un provvedimento ad hoc studiato per scoraggiare i cittadini afroamericani: infatti, è proprio nei seggi di queste comunità che si  creano spesso file molto lunghe. I Repubblicani hanno dichiarato che le nuove regole serviranno solo per evitare che vengano commessi brogli, “rendendo il voto più sicuro”, senza spiegare però, come rimanere digiuni per ore possa influenzare la sicurezza delle elezioni.

Diritti della comunità LGBQ+

Nonostante l’amministrazione Biden abbia dato istruzione alle agenzie governative  di tutelare le famiglie LGBTQ+ dagli attacchi ai loro diritti; nonostante il dipartimento di Stato ha annunciato che ogni cittadino con passaporto americano può chiedere di selezionare il proprio genere senza dover esibire una certificazione medica; nonostante sia stata promulgata una legge sul rispetto del matrimonio che fornisce maggiori tutele per le unioni tra persone dello stesso sesso a livello federale, i singoli Stati continuano a presentare proposte di legge anti-LGBTQ+. 

In particolare, la Florida ha approvato un disegno di legge che proibisce qualsiasi insegnamento o discussione che tocchi il tema dell’orientamento sessuale o dell’identità di genere per gli alunni fino al terzo anno delle elementari; punisce le aziende che permettono ai minorenni di guardare spettacoli di drag queen e le persone transgender che, secondo lo Stato, utilizzano il bagno sbagliato nei luoghi pubblci

Sono state presentate decine di proposte legislative che puntano a limitare l’accesso ai trattamenti medici di affermazione del genere per i giovani transgender. L’Arizona ha approvato una norma che proibisce gli interventi chirurgici di affermazione del genere al di sotto dei 18 anni

La Corte suprema del Texas ha autorizzato lo Stato ad effettuare delle indagini specifiche per verificare se i trattamenti medici per l’affermazione del genere per i giovani transgender possano essere considerati come abusi sui minori.

Diritto dell’immigrazione

Rispetto all’immigrazione, la legge statale considerata più dura è l’Alabama HB 56 o Hammon-Beason Alabama Taxpayer and Citizen Protection Act.
La normativa prevede che se la polizia, durante un qualsiasi controllo o arresto, ha il ragionevole sospetto che una persona sia un immigrato irregolare, possa procedere agli adempimenti necessari per verificarne lo status, a meno che non vi sia un’indagine ufficiale di altra natura in corso sul medesimo soggetto.
Viene impedito agli immigrati irregolari inoltre, di svolgere qualsiasi servizio o ottenere qualsiasi posizione pubblica a livello statale e locale, nonché  di frequentare le scuole di tutti i livelli fino all’Università. Nelle scuole pubbliche fino al livello delle superiori l’Alabama HB 56 obbliga i presidi a comunicare annualmente la lista degli studenti sospettati di essere immigranti illegali; addirittura gli studenti devono denunciare lo stato d’illegalità dei loro genitori. L’HB 56 proibisce di trasportare sul proprio mezzo gli immigrati illegali; vieta l‘affitto di proprietà immobiliari e l’assunzione per un qualsiasi lavoro, rendendo discriminatorio il rifiuto della stessa per una persona in regola con la cittadinanza se nella ditta è presente un lavoratore immigrato irregolare. Tutti i contratti in cui una delle parti è un immigrato illegale sono nulli: quindi ad esempio, essi non possono allacciare le utenze domestiche o aprire un conto in banca.

Molto simile è la Support Our Law Enforcement and Safe Neighborhoods Act, ufficialmente Arizona Senate Bill 1070 o Arizona SB 1070. La legge dell’Arizona rende un reato minore (misdemeanor crime) per uno straniero essere nello Stato senza avere con sé i documenti richiesti; obbliga i pubblici ufficiali dello Stato dell’Arizona o delle amministrazioni locali o delle altre agenzie pubbliche a restringere i controlli per il rispetto della legge federale sull’immigrazione. Ancora, la SB 1070 inasprisce le pene per coloro che favoriscono l’immigrazione clandestina in qualsiasi modo, anche fornendo ospitalità, dando lavoro o trasportandoli sui propri mezzi. La norma parla in maniera esplicita di dottrina di attrition through enforcement ovvero di estenuare l’immigrazione illegale attraverso l’applicazione della legge.
La legge è stata successivamente modificata parzialmente dall’’House Bill 2162 o Arizona HB 2162, aggiungendo che gli inquirenti non approfondiranno denunce basate sulla razza, il colore della pelle o l’origine nazionale e che la polizia può richiedere maggiori informazioni sullo status del migrante solo durante un fermo, un arresto o una detenzione, abbassando le pene pecuniarie e i limiti di carcerazione per gli incensurati.

Questa è la fotografia di una piccola parte della più grande democrazia occidentale, alla vigilia delle elezioni presidenziali del 2024.

 

Fonti e approfondimenti

Graham David A., “La strategia miope dei repubblicani sul diritto di voto”, The Atlantic/Internazionale, 31/03/2021

Mayer J., “State Legislatures Are Torching Democracy”, The New Yorker, 06/08/2022

Murgolo E., “La battaglia politica sulla voter suppression nel 2020”, Lo Spiegone, 30/10/2020

Redazione, “Opinion: Ohio ‘anti-riot’ bill is an instrument of intimidation to silence free speech”, The Columbus Dispatch, 19/11/2021

 

Editing di Elena Noventa