L’Australia contro la violenza di genere

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Matt Hrkac - Flickr - CC BY 2.0 DEED

Le manifestazioni contro la violenza di genere hanno segnato il fine settimana in Australia. Decine di migliaia di persone sono scese nelle piazze dell’isola continente per condannare il patriarcato, a seguito dell’ennesimo caso di femminicidio. Il Primo ministro, Anthony Albanese, ha definito quella in corso una «crisi nazionale».  

Le proteste contro la violenza di genere

Non è la prima volta che le piazze australiane si riuniscono nel segno del femminismo. Nel 2021, avevano riscosso grande attenzione mediatica le proteste #March4Justice. Le proteste erano scoppiate in seguito alle accuse lanciate da Brittany Higgins, un’ex collaboratrice parlamentare che aveva sostenuto di essere stata stuprata dal collega Bruce Lehrmann. 

La voce di Higgins aveva aperto un vaso di Pandora. A lei si unirono in fretta tante altre donne che testimoniavano le violenze di genere subite sulla propria pelle. Nel frattempo le manifestazioni si diffusero a macchia d’olio in tante città del “Paese fortunato”. Anche se il procedimento in corso non riguarda direttamente la violenza, proprio in questi giorni un tribunale australiano ha ritenuto credibile la versione della collaboratrice. 

La violenza di genere in Australia

A distanza di tre anni dalle #March4Justice, le piazze australiane sono tornate a riempirsi. Alla pari di tanti Paesi occidentali, in questo periodo l’Australia non ha mai smesso di mostrare i segni tangibili della violenza di genere. A toccare il cuore del Paese, poche settimane fa, era stato l’accoltellamento di massa di Bondi Junction (Sidney) ad opera di Joel Cauchi. 

Prima di essere ucciso dalle forze di polizia, Cauchi ha accoltellato a morte sei persone, di cui cinque donne. Fatti che hanno indubbiamente contribuito a riaprire un acceso dibattito sulla violenza di genere in Australia. Gli ultimi eventi colpiscono ancor di più l’opinione pubblica anche perché si inseriscono in una drammatica inversione di tendenza. 

Secondo l’Australian Institute of Criminology, tra il 2022 e il 2023 si è registrato un aumento del 28% dei femminicidi rispetto all’anno precedente. Una cifra che ha posto fine a un declino decennale sotto questo fronte. Inoltre, nei primi quattro mesi del 2024 i femminicidi sono stati 28. Le donne hanno maggiori probabilità di essere uccise da un partner intimo o un ex rispetto a qualsiasi altra persona. Le maglie della violenza fisica, inoltre, si allargano su una percentuale enorme della popolazione femminile. Una donna su tre sopra ai quindici anni ne ha fatto esperienza. 

Il problema culturale della violenza di genere

Quello che affligge l’Australia è un problema globale, che affonda le sue radici nella cultura patriarcale. Sono molte le studiose e attiviste a riconoscere questo proprio di fronte ai ruoli e alle violenze di genere. Per questo cambiare il nostro lessico significa cambiare l’interpretazione di questi ultimi. 

Tra le voci più forti nel sostenere l’urgenza di questo cambiamento vi è Rosie Batty. Dopo che il padre uccise suo figlio nel 2014, divenne una delle attiviste più conosciute nel Paese. Batty è convinta che sia prima di tutto necessario mettere in discussione quella che definisce «minimizzazione inconscia». Secondo lei, per trasformare la nostra percezione del fenomeno dovremmo per esempio iniziare a etichettare come terroristi gli uomini che se ne rendono responsabili. Perché «il terrorismo è esattamente ciò che troppe donne e bambini stanno vivendo». 

La risposta politica alla violenza di genere

Il Primo ministro Anthony Albanese ha partecipato alle proteste, prendendo la parola a Canberra. Il leader laburista ha sostenuto in questa occasione come l’Australia debba cambiare la propria cultura. Successivamente, ha dichiarato che la violenza domestica è una crisi nazionale. 

Ogni governo australiano negli ultimi anni si è impegnato per affrontare la violenza contro le donne. L’ultimo piano nazionale per porre fine alla violenza contro donne e bambini mette particolare enfasi su due aspetti. Da un lato, sulla prevenzione. Dall’altro, sul supporto alle donne che intraprendono percorsi di fuoriuscita dalla violenza di genere. Come riportato da The Conversation, sono stati fatti alcuni passi avanti, sia nelle comunità bianche sia in quelle indigene. Che però non sono ancora sufficienti. 

 

Fonti e approfondimenti

ABC News, “As police launched a series of counterterrorism raids across Sydney, Australia’s crisis with ‘intimate partner terrorists’ continued”, 30/04/2024

Powell, A. & Flynn, A., “We’re all feeling the collective grief and trauma of violence against women – but this is the progress we have made so far”, The Conversation, 26/04/2024

Turnbull, T., “Sydney stabbing: Bondi attack on women devastates Australia”, BBC, 19/04/2024

Wahlquist, C., “Brittany Higgins addresses March 4 Justice rally as women demand action across Australia”, The Guardian, 15/03/2021

Watson, K. & Ritchie, H., “Australians call for tougher laws on violence against women after killings”, BBC, 29/04/2024