L’11 gennaio 2020 il popolo di Taiwan è chiamato alle urne per eleggere il prossimo presidente. Gli elettori taiwanesi – di età pari o superiore a 20 anni e registrati nella Repubblica di Cina (ROC) – riceveranno tre schede: una per l’elezione del prossimo presidente (in carica il 20 maggio) e due schede per determinare la composizione dello Yuan legislativo, nonché la legislatura proporzionale monocamerale della Repubblica di Cina (che si terrà il 1° febbraio).
In questo articolo, esamineremo più da vicino il sistema elettorale di Taiwan, incluso il modo in cui vengono conteggiate le schede elettorali multiple e come vengono assegnati i seggi ai legislatori.
Taiwan, un Paese de facto indipendente
Lo Yuan legislativo è stato fondato a Nanchino, in Cina. La Costituzione attuale della Repubblica di Cina è entrata in vigore il 25 dicembre 1947. Nel 1949, la Cina Continentale cadde al Partito Comunista e lo Yuan legislativo (insieme all’intero governo della Repubblica di Cina) fu trasferito a Taipei, sull’isola di Formosa.
La Costituzione iniziò a essere effettivamente la base di un governo democratico e dello stato di diritto solo dopo il 1987, quando la legge marziale a Taiwan venne revocata. Da allora, questa ha subito sette cicli di revisione nel 1991, 1992, 1994, 1997, 1999, 2000 e 2005.
Fino agli anni novanta, la Costituzione era incentrata sul principio dell’esistenza di un’unica Cina e sulla pretesa “estensiva” che la Costituzione della Repubblica di Cina (1947) fosse la legittima carta fondamentale dell’intero Paese. Con gli emendamenti del 1991, il governo taiwanese ha riconosciuto che i propri poteri regolati dalla Costituzione e dalle leggi nazionali sono validi solo nelle aree sotto il proprio controllo. Il presidente e i legislatori, quindi, sono da quel momento eletti e responsabili solo verso le aree di riferimento, facendo di Taiwan uno stato de facto indipendente.
Composizione della legislatura
In conformità con gli emendamenti costituzionali promulgati nel giugno 2005, il numero di seggi nello Yuan legislativo è stato dimezzato da 225 a 113 e i termini dei legislatori sono stati aumentati da tre a quattro anni. Sotto il nuovo sistema elettorale, ogni distretto è uninominale, ovvero elegge un solo seggio e ogni elettore ha due schede, una per il distretto e l’altra per i seggi delle divisioni amministrative. Il potere di ratificare gli emendamenti costituzionali è ora esercitato dai cittadini attraverso referendum.
Esistono tre modi principali per aderire all’organo legislativo:
- 73 legislatori prendono posto in rappresentanza dei distretti elettorali a un solo membro attraverso il sistema “first past the post”;
- 6 sono eletti dagli elettori delle popolazioni indigene attraverso un unico voto non trasferibile in due collegi elettorali a tre membri;
- 34 sono eletti secondo il sistema dei membri supplementari su un secondo scrutinio, una rappresentanza proporzionale conforme al voto nazionale del partito.
Circoscrizioni elettorali geografiche: Distretti a un solo membro
Le circoscrizioni elettorali geografiche a Taiwan sono distretti elettorali costituiti da un unico membro, simili ai distretti congressuali negli Stati Uniti. Un singolo vincitore rappresenta l’intero distretto ricevendo una maggioranza, assegnata attraverso il sistema “first past the post” (“chi primo taglia il traguardo”).
Le circoscrizioni elettorali geografiche costituiscono 73 seggi, ovvero quasi i due terzi dello Yuan legislativo. Ogni divisione amministrativa – compresi i comuni speciali (直轄市, zhíxiáshì), le contee (縣, xiàn) e le città a livello di contea (市, shì) – è rappresentata da almeno un distretto elettorale. A oggi, Taiwan conta 22 tra comuni, contee e città a livello di contea.
La maggior parte dei distretti elettorali contiene circa 320.000 residenti registrati. I confini sono stati inizialmente decisi nel 2007, come parte dell’attuazione dell’attuale sistema elettorale. Con 73 distretti elettorali mappati in tutta la nazione, l’intenzione democratica era che ciascun distretto rappresentasse un numero simile di cittadini nella legislatura. Tuttavia, alcune aree hanno assistito a forti boom demografici, mentre altre hanno subito deflussi di residenti causando squilibri nella rappresentanza nella legislatura nazionale.
Seggi aborigeni: rappresentanza per le minoranze
Le comunità aborigene di Taiwan, che contano circa 550.000 persone, hanno uno status distinto e quindi detengono un numero di seggi legislativi “riservati”. I sei seggi per gli aborigeni vengono selezionati tramite un sistema elettorale distrettuale proporzionale, ovvero eleggono più di un membro. Esistono due “distretti” aborigeni che comprendono tre seggi in rappresentanza degli “aborigeni di pianura” (平地原住民, píngdì yuán zhùmín) e tre seggi in rappresentanza degli “aborigeni di montagna” (山地原住民, shāndì yuán zhùmín). Possono candidarsi più candidati dello stesso partito politico, ma ogni elettore indica un solo candidato al voto. I primi tre vincitori delle categorie Pianura e Montagna vincono tutti seggi.
Questo sistema garantisce agli aborigeni di Taiwan una rappresentanza indigena della legislatura del Paese. Pur comprendendo solo il 2,34% della popolazione (la popolazione di Taiwan è di circa 23,5 milioni), i sei seggi riservati delle comunità aborigene costituiscono il 5,31% della legislatura; con la possibilità che due ulteriori legislatori aborigeni potrebbero essere eletti nel voto separato sulla lista del partito di Rappresentanza Proporzionale.
Rappresentanza proporzionale
Il modello del sistema “first past the post” – utilizzato tra gli altri in Gran Bretagna e negli Stati Uniti – crea maggioranze legislative in Parlamento, ma una parte degli elettori potrebbe non sentirsi rappresentato dal candidato vincitore. Taiwan corregge questo problema con un’altra serie di seggi “proporzionali”, progettati per bilanciare le caratteristiche maggioritarie del sistema dei distretti elettorali a un membro con un altro modo di rappresentazione.
Infatti, oltre a votare per un singolo distretto o per un candidato aborigeno, ogni elettore riceve un secondo scrutinio legislativo con un elenco di partiti politici. Questo scrutinio, comunemente denominato scrutinio del partito (政黨票, zhèngdǎng piào), determina il numero di seggi assegnati ai partiti politici in un terzo gruppo di seggi per legislatori in generale.
34 seggi sono assegnati in base alla percentuale nazionale di voti ottenuti dai partiti, rendendola una “rappresentanza proporzionale”. I distretti elettorali qui non contano: solo il sostegno popolare in tutto il Paese. Sebbene un elettore possa non sentirsi rappresentato dal suo legislatore locale, perché ha votato per un avversario, la voce di quell’elettore viene “ascoltata” a livello nazionale quando vota per un partito politico che sostiene.
Elenchi dei partiti e soglie elettorali
Una volta che i seggi sono stati assegnati proporzionalmente ai partiti politici, ogni partito li riempie in base all’elenco dei candidati. Ciascun partito determina la propria lista di candidati internamente, trasformandola in un sistema di rappresentanza proporzionale a lista chiusa.
I candidati sono elencati in ordine di priorità. Ad esempio, se un partito ottiene abbastanza voti per ottenere due seggi PR, i candidati n. 1 e n. 2 nell’elenco diventerebbero legislatori, mentre il candidato n. 3 o chiunque classificato di seguito non otterrebbe l’incarico.
Con 34 seggi di membri supplementari, in teoria, qualsiasi partito che ottenga più del 2,94% dei voti dei partiti nazionali avrebbe diritto a un seggio legislativo. Tuttavia, Taiwan assegna seggi solo alle parti che vincono almeno il 5% dei voti, assegnando una soglia di sbarramento abbastanza alta (come in Germania). I gruppi marginali più piccoli non possono ottenere seggi in parlamento a meno che non comandino veramente il sostegno di una parte sostanziale della popolazione.
Di conseguenza, gli elettori che scelgono partiti che non superano la soglia non sono rappresentati in questo gruppo di seggi. Se due parti più piccole ricevessero solo il 3% di voti ciascuna, non raggiungerebbero la soglia minima e non riceverebbero posti di membri supplementari. Nel frattempo, le parti che superano la soglia, pari al 94% del totale delle votazioni espresse, dividerebbero i 34 seggi in base alla loro quota di questi voti rimanenti.
Conclusioni
Dal sistema elettorale taiwanese emergono alcuni squilibri nella rappresentanza nella legislatura nazionale. Non solo molti distretti elettorali dell’isola sono più densamente popolati rispetto ad altri ma anche i seggi aborigeni incontrano degli ostacoli. In particolare, data la portata nazionale dei seggi aborigeni, i candidati sono in genere scelti tra le tribù più popolose e le tribù più piccole spesso non sono nemmeno rappresentate. In secondo luogo, le votazioni si svolgono ancora nei seggi elettorali locali in tutto il Paese, quindi in luoghi con pochissimi residenti aborigeni e in cui la segretezza del voto può essere compromessa.
I 34 seggi proporzionali servono tuttavia a bilanciare le caratteristiche maggioritarie del sistema elettorale a un membro e i disequilibri demografici. L’intenzione del sistema è di rendere il legislatore più rappresentativo, contrastando le tendenze “maggioritarie” dei seggi a un solo membro. Inoltre, seggi riservati delle comunità aborigene costituiscono ben il 5,31% della legislatura. Malgrado alcuni elementi da rivedere, lo sforzo democratico del paese mira a rappresentare in modo equilibrato i cittadini del paese.
Fonti e Approfondimenti
Lorenzo Lamperti,“Taiwan e Pechino: il voto che deciderà il futuro delle loro relazioni“, ISPI, 18 dicembre 2019.
Chun-Yi Lee, “Election to watch 2020: Taiwan“, ISPI, 19 dicembre 2019.