Olimpiadi di Tokyo: organizzazione e geopolitica

Giappone olimpiadi
@Tokyo - Wikimedia Commons - CC BY 2.0

Quest’anno, dal 24 luglio al 9 agosto, e dal 25 agosto al 6 settembre, rispettivamente, si terranno a Tokyo le trentaduesime Olimpiadi e le ventiseiesime Paralimpiadi. Contando i Giochi Olimpici del 1964 a Tokyo, i Giochi invernali di Sapporo del 1972 e quelli a Nagano del 1998, il Giappone ospiterà per la quarta volta, nel giro di 56 anni, un evento olimpico. Avrebbe potuto essere la quinta edizione, avendo vinto anche la candidatura per i Giochi del 1940, poi cancellati a causa della guerra.

Numeri interessanti che ci fanno chiedere: perché tanta foga nel volere ospitare questo evento? La risposta è: le Olimpiadi non sono un semplice evento sportivo, fine a sé stesso. Nonostante una clausola contrattuale reciti: “I Giochi Olimpici non devono essere sfruttati per fini diversi dalla promozione del movimento olimpico stesso”, i motivi che sostengono la candidatura di un Paese sono sia economici che geopolitici. Se ben organizzati, attraverso i Giochi un Paese può godere di nuova ricchezza da investire e, contemporaneamente, promuovere un certo tipo di immagine nello scacchiere internazionale.

Quindi, come sono state organizzate queste Olimpiadi? A cosa punta il Giappone?

Tokyo 2020: cosa aspettarci?

Queste Olimpiadi puntano a diventare le più innovative della storia. Grande rilevanza sarà data alla tecnologia, in tutte le sue applicazioni. Dovrà garantire assistenza agli atleti, così come agli spettatori e ad altri utenti, sicurezza e alte prestazioni in termini di logistica. Milioni di persone, infatti, dovranno recarsi presso gli stadi, o comunque circolare per la città di Tokyo, creando non pochi problemi al traffico. L’intero meccanismo dovrà quindi risultare così efficace da essere preso, idealmente, come spunto per l’organizzazione dei prossimi Giochi.

Infrastrutture e logistica

Per le Olimpiadi e le Paralimpiadi sono attesi circa dieci milioni di visitatori. Sarà quindi necessaria una logistica funzionale, che permetta uno spostamento celere e sicuro. Gli orari dei treni verranno estesi e la frequenza verrà aumentata per far fronte all’ingente massa di persone.  Per evitare congestioni e ritardi al lavoro, verrà messo in atto durante il periodo olimpico la strategia dello “Smooth Biz (in giapponese smuuzbizu). Questo non è altro che l’abbreviazione per smooth business, da noi più conosciuto con il termine smart working: lavorare connessi senza doversi recare fisicamente in ufficio.

Il Governo Metropolitano di Tokyo si augura che questo esperimento possa essere il trampolino di lancio per la diffusione di una nuova cultura lavorativa, soprattutto in un Paese molto tradizionalista a riguardo come quello giapponese. Gli stadi che ospiteranno le Olimpiadi sono quarantatré, di cui alcuni costruiti per i Giochi del 1964. Lo stesso National Stadium che ospitò alcune gare delle precedenti Olimpiadi è stato rinnovato e ospiterà la cerimonia di apertura e chiusura.

Saranno poche, quindi, le strutture costruite a nuovo, optando per il riutilizzo di stadi già esistenti. Per lasciare un segno, infatti, queste Olimpiadi dovranno essere per forza eco-friendly. Torcia e medaglie sono state fabbricate con materiale riciclato e alcuni stadi sono stati progettati utilizzando materiali riutilizzabili dopo il loro smantellamento. Lo stesso smooth business contribuirà a meno spostamenti e, quindi, a minore inquinamento. Per far fronte al clima torrido estivo ci saranno pavimentazioni costruite con un materiale in grado di riflettere i raggi UV, che abbasserà la temperatura della superficie stradale. Questi cambiamenti puntano a proporre soluzioni potenzialmente espandibili ad altre realtà.

La geopolitica dei Giochi

A livello internazionale, ci sono in palio due temi principali: il modello democratico in Asia e le nuove tecnologie, come 5G e intelligenza artificiale.

Un modello democratico innovativo

In questi anni l’Asia è stata un’area movimentata. Tra l’escalation nucleare della Corea del Nord, che a muso duro ha cercato di far scendere a compromessi grandi potenze, le mire (culturalmente e territorialmente) espansionistiche della Cina e un panorama asiatico in cui le democrazie genuine scarseggiano, il Giappone deve flettere i muscoli. Non c’è miglior momento, dunque, per mostrare al mondo che il Giappone è un modello democratico funzionante, in un’area in cui l’autoritarismo è resiliente. Secondo la 2019 State of Asia Survey, condotta dall’istituto Yusof Ishak di Singapore, il Giappone è considerato nell’area asiatica il Paese più affidabile nel promuovere un clima di pace e prosperità globale. Nonostante la deflazione, di conseguenza, le Olimpiadi possono servire al Giappone come vetrina internazionale per mostrarsi solido, all’avanguardia e in grado di garantire stabilità.

I Giochi sono infatti considerati da molti come la “quarta freccia” dell’Abenomics (le altre tre sono: politica monetaria espansiva, flessibilità fiscale e investimenti). Il budget per l’organizzazione arriva da conti pubblici e privati; tra cui: sponsor, Comitato di Organizzazione Olimpico, Governo Metropolitano di Tokyo e Governo in carica, per un ammontare di circa 1.35 trilioni di yen (circa tredici miliardi di dollari). Un investimento importante, per creare i presupposti di un impatto economico positivo, derivante soprattutto da turismo ed edilizia.

La Bank of Japan ha condotto un’interessante ricerca in cui evidenzia come le spese turistiche siano particolarmente alte nella categoria “shopping”, piuttosto che nella categoria “intrattenimento culturale”. Questo è probabilmente dovuto alla convenienza del sistema duty-free, che abbassa i prezzi di molti beni di consumo. L’obiettivo, tuttavia, è riuscire a incrementare gli introiti nelle attività culturali, come ad esempio i viaggi in siti turistici. La ragione sta nel fatto che se i consumatori sono attratti dalla proposta culturale, viaggeranno per più tempo nel territorio, spendendo di più. Oltre a quelle sportive, sono state messe in piedi strutture di sostegno al turismo, come hotel e ristoranti. Sicuramente, questo ha generato nuovo lavoro. Tuttavia, dopo le Olimpiadi, il mercato delle costruzioni vedrà quasi certamente un calo. I Giochi daranno sicuramente una grande spinta all’economia giapponese, ma non potranno essere la chiave di svolta per una ripresa di lungo termine.

La tecnologia avanzata

Il Giappone rimane comunque nell’immaginario uno dei Paesi più tecnologicamente all’avanguardia. E per l’occasione, varie tecnologie saranno adibite all’assistenza della persona. Con il progetto “Robot per Tokyo 2020”, il Giappone si pone l’obiettivo di promuovere l’utilizzo dei propri robot, internamente e all’estero, in contesti sociali diffusi. Ci saranno robot per l’assistenza delle persone su carrozzina, per il pattugliamento di aree affollate, altri dotati di uno schermo e telecamera che presenzieranno allo stadio, al posto di una persona connessa da casa. Persino lo staff delegato alla logistica usufruirà di esoscheletri meccanici in grado di alleggerirne gli sforzi fisici.

L’intelligenza artificiale (A.I.) verrà utilizzata, ad esempio, nei veicoli in grado di trasportare attrezzature, nei robot d’assistenza e per le misure di sicurezza. Il riconoscimento facciale, così come il rilevamento di stati d’ansia e aggressività, saranno componenti della maggior parte dei supporti tecnologici. Tutto questo appoggiato dal 5G, che garantirà una velocità di scambio dati mai vista fino ad ora. In questo modo, il Giappone riaprirà la competizione tecnologica con la Cina, a oggi il Paese più all’avanguardia nello sviluppo del G5, cercando di toglierle fette di mercato. In quanto, dopo gli scandali in casa Huawei, grandi Paesi come gli Stati Uniti potrebbero voler appoggiarsi ad altri fornitori di tale tecnologia.

Conclusioni

In uno scacchiere in cui gli USA sono sempre meno interventisti, perché più focalizzati sulla loro situazione interna, e in cui la Cina gonfia il petto, il Giappone deve essere pronto ad assumere un ruolo più indipendente, o quanto meno a mostrare di poterlo rivestire. La necessità di questo cambiamento deriva dal fatto che c’è bisogno di un elemento di stabilità nel turbolento panorama asiatico. Per fare in modo che sia così, bisognerà saper trarre vantaggio dall’evento olimpico, riuscendo contestualmente a mantenere in vigore l’economia dopo che il suo effetto sarà passato.

Un tratto fondamentale per garantire la solidità di un Paese è la sua popolazione. Tokyo cercherà di presentarsi anche come città attraente per nuovi professionisti di origine straniera. Questo per provare ad attutire il crescente invecchiamento della popolazione. Nuova forza lavoro, più giovane e multiculturale, contribuirebbe a sanare in profondità i problemi economici. Servirà perciò una maggiore apertura culturale, in grado di attrarre persone abituate a stili di vita professionale molto diversi.

Gli investimenti fatti sono ingenti. Riuscirà il Giappone a coglierne i frutti, oppure ne rimarrà deluso? Ancora presto per dirlo. Le Olimpiadi sono, d’altronde, anche una grande scommessa.

 

 

Fonti e approfondimenti

https://tokyo2020.org/en/games/vision-innovation/

https://tokyo2020.org/en/games/sustainability/

https://www.raconteur.net/technology/iot-tokyo-2020

https://www.japan.go.jp/tomodachi/2019/autumn-winter2019/tokyo2020.html

https://www.france24.com/en/20191220-tokyo-2020-olympics-unveil-final-budget-of-12-6-billion

https://lospiegone.com/tag/olimpiadi/

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