Antonio Tajani nuovo Presidente del Parlamento Europeo

Antonio Tajani
Marc Dossmann - © European Union, 2019 - Source: European Parliament

Il 17 gennaio scorso Antonio Tajani, candidato dal Partito Popolare Europeo, è stato eletto Presidente del Parlamento Europeo imponendosi al ballottaggio con 351 voti contro i 282 dell’oppositore Gianni Pittella, membro del Alleanza Progressista dei Socialisti e dei Democratici. Dopo i cinque anni della presidenza di Martin Schulz, il fautore della “Große Koalition” tra popolari, conservatori e socialisti, Tajani è riuscito a vincere anche grazie al sostegno di un’alleanza di stampo conservatrice.

Antonio Tajani è ex ufficiale dell’aeronautica, giornalista, ex monarchico e fondatore di Forza Italia assieme a Silvio Berlusconi. Eletto ininterrottamente all’Europarlamento dal 1994, il neopresidente ha già ricoperto molte cariche di alto livello: è stato infatti Commissario europeo per i trasporti e Commissario europeo per l’industria.

Quali sono le funzioni del Presidente del Parlamento e come funziona l’elezione?

Il Presidente presiede le sedute plenarie del Parlamento, la Conferenza dei presidenti dei gruppi politici, è responsabile per l’applicazione del regolamento di procedura, e si rivolge al Consiglio europeo prima di ogni riunione affermando il punto di vista del Parlamento sugli argomenti all’ordine del giorno. Egli rappresenta il Parlamento nelle sue relazioni internazionali, impegnandosi nelle visite ufficiali all’interno e all’esterno dell’UE.  Il Presidente viene eletto dal Parlamento per un periodo di 2 anni e mezzo a maggioranza assoluta (376) dei voti espressi (751). Ma nel caso in cui non dovesse essere raggiunta la maggioranza nelle prime tre votazioni, è previsto al quarto scrutinio un ballottaggio tra i candidati più votati.

I candidati:

  • Gianni Pittella, Alleanza Progressista dei Socialisti e dei Democratici (S&D)
  • Eleonora Forenza, Sinistra Unitaria Europea/Sinistra Verde Nordica (GUE/NGL)
  • Jean Lambert, Verdi Europei – Alleanza Libera Europea (Verdi-Ale)
  • Helga Stevens, Conservatori e Riformisti Europei (ECR)
  • Laurentiu Rebega, Europa delle Nazioni e della Libertà (ENF)
  • Guy Verhofstadt, Alleanza dei Liberali e dei Democratici Europei (ALDE)

Il giorno stesso dell’elezione Guy Verhofstadt ha deciso di ritirarsi dalla corsa per la presidenza, annunciando il suo appoggio e quello dell’ALDE al Partito Popolare Europeo e quindi a Tajani. Nella nota congiunta diffusa dai due gruppi si legge: “L’Europa è in crisi, una coalizione pro europea è necessaria. Per questo Ppe e Alde, al di là delle loro differenze ideologiche, hanno deciso di lavorare insieme strettamente e offrire una piattaforma comune come punto di partenza per questa cooperazione pro europea”. Il gruppo liberale, quarto per numero di parlamentari, rappresenta la parte centrale dell’emiciclo e quindi il punto d’incontro tra i due schieramenti più forti, ossia PPE e S&D. I liberali hanno deciso di sostenere Tajani invece di Pittella, in cambio della creazione del “Gruppo di riflessione” sul futuro dell’UE, così come un nuovo comitato per la cooperazione di polizia europea. L’accordo garantisce anche la posizione di Verhofstadt come rappresentante del Parlamento per i negoziati con il Regno Unito per la Brexit: Il Parlamento europeo infatti deve approvare l’accordo finale della Brexit, dopo che venga attivato articolo 50 da Theresa May.

Schulz era il leader di un’alleanza fra popolari e socialisti, mentre Pittella si è posto come leader di una coalizione non predefinita, con l’obiettivo di rappresentare tutto il parlamento, tutti i deputati e tutti i gruppi, cercando di ricollocare il centrosinistra al suo posto. Questa elezione segna la fine della grande coalizione tra il PPE e S&D: i socialisti rischiano di vedere il loro ruolo nel Parlamento notevolmente sminuito, in quanto ora sono effettivamente relegati allo status di opposizione. La disfatta di Gianni Pittella rispecchia la crisi del socialismo europeo dalla Germania, al Regno Unito, all’Italia.

Si crea dunque un’alleanza tra il blocco liberale e il Partito Popolare europeo di Tajani, che insieme a conservatori europei di destra ed euroscettici, hanno assicurato l’elezione dell’europarlamentare di Forza Italia. Questo segna un netto spostamento a destra: il successo di Tajani, ha ulteriormente rafforzato il predominio del centrodestra nell’UE, perché le più importanti cariche dell’Unione Europea sono in mano al PPE come il presidente della Commissione europea, Jean-Claude Juncker, e il leader del Consiglio europeo, Donald Tusk.

 

Fonti e Approfondimenti:

http://www.europarl.europa.eu/the-president/en/functions-of-the-president-of-the-european-parliament

http://audiovisual.europarl.europa.eu/Assetdetail.aspx?id=c9aa9edb-a610-48c4-bdbb-a6fe00932de0

http://audiovisual.europarl.europa.eu/Assetdetail.aspx?id=6483aaf0-2b17-4452-833a-a6fe00919e83

http://www.europarl.europa.eu/news/en/news-room/20170113IPR58026/antonio-tajani-elected-new-president-of-the-european-parliament

https://www.theguardian.com/world/2017/jan/17/berlusconi-ally-poised-to-become-next-european-parliament-chief

http://www.politico.eu/article/european-parliament-presidency-vote-election-and-the-winner-is-a-backroom-deal-and-antonio-tajani-epp/

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