Jihadismo in Mozambico: cause profonde dell’insurrezione armata

Immagine generata con supporto AI © Lo Spiegone CC BY-NC

– Aggiornato il 04/04/2023

 

A partire dal 2017, la regione più settentrionale e remota del Mozambico, Cabo Delgado, è stata teatro di una serie di attacchi di matrice jihadista. Ansar al-Sunna, un gruppo islamista noto come “i sostenitori della tradizione“, è coinvolto in un conflitto a bassa intensità con le forze governative.

Per comprendere appieno la situazione in Mozambico, tuttavia, è necessario analizzare le cause profonde che hanno permesso lo sviluppo del gruppo fondamentalista, andando oltre la dimensione religiosa. La regione è stata influenzata da trasformazioni sociali dirompenti e il crescente malcontento causato dalle forti disuguaglianze è un fattore importante nell’insurrezione armata.

 

La campagna del terrore jihadista in Mozambico

Dal 5 ottobre 2017, la provincia di Cabo Delgado in Mozambico è stata teatro di ripetuti attacchi terroristici da parte del gruppo Ansar al-Sunna, noto localmente come al-Shabaab o Swahili Sunnah. La prima azione paramilitare ha colpito tre caserme della polizia locale, causando 17 morti. Da allora, sono stati presi di mira villaggi rurali, obiettivi urbani, siti industriali ed estrattivi, causando decine di vittime e instabilità nella regione. Nonostante il Consiglio Islamico Provinciale avesse segnalato attività sospette da parte di giovani islamisti già nel 2015, molti osservatori sono stati colti di sorpresa da questa emergenza. Le cellule hanno iniziato a fare proselitismo e ad imporre la Sharia in alcune comunità nel 2015, per poi armarsi ed organizzare campi di addestramento nelle aree rurali.

Il gruppo Ansar al-Sunna, affiliato alla Jihad internazionale, mira all’imposizione di uno Stato Islamico e della legge religiosa. Grazie ai suoi legami con il terrorismo internazionale, si sostiene attraverso il contrabbando e il traffico di esseri umani e sta costruendo rapporti sempre più saldi con i suoi alleati in Kenya, Tanzania e Somalia. Il gruppo segue correnti massimaliste dell’Islam portate nella regione dai giovani istruiti in Sudan o nei Paesi del Golfo Persico. Queste visioni estreme dell’Islam sono giunte solo recentemente nella regione, ma con esse anche i leader della Jihad africana che hanno formato le bande armate mozambicane.

I leader di questi gruppi sono in particolare dei seguaci del kenyota Aboud Rogo Mohammed, importante uomo di al-Qaida in Africa morto nel 2012. Dopo essersi insediato nella remota regione mozambicana, il nucleo jihadista ha potuto beneficiare della corruzione delle autorità locali per crescere indisturbato grazie ai suoi traffici di droga, avorio ed esseri umani. Una volta iniziate le operazioni, ha creato un discreto seguito e si è affiliato con gli altri gruppi vicini ad al-Qaida attivi in Africa. La reazione delle autorità locali alla campagna terroristica è stata dura, ma i nuovi incidenti hanno spinto all’evacuazione di turisti e personale delle aziende impegnate a Cabo Delgado.

 

Terreno di coltura: povertà, diseguaglianza e corruzione

Il Mozambico potrebbe non essere il primo paese che viene in mente quando si pensa all’Islamismo in Africa, ma recentemente ci sono stati segnali preoccupanti che indicano il pericolo di insorgenza di gruppi fondamentalisti e jihadisti. L’Islam è la religione del 17,9% della popolazione mozambicana, con una percentuale crescente nella regione settentrionale del paese. La storia dell’Islam in Mozambico ha subito enormi cambiamenti nel corso dei secoli, influenzati dagli insegnamenti dei predicatori, dalle culture locali e dal Sufismo. Tuttavia, negli ultimi anni, l’arrivo di wahabiti radicali finanziati dall’Arabia Saudita ha cambiato ancora una volta gli assetti della comunità musulmana mozambicana. Questa nuova corrente religiosa ha guadagnato terreno denunciando la corruzione delle autorità politiche e religiose locali e cercando di monopolizzare l’Islam in Mozambico, causando scontri violenti con la corrente Sufi e indebolendo l’autorità dei capi religiosi del paese.

Inoltre, la comunità musulmana risulta più povera e marginale di quella cristiana, una diseguaglianza orizzontale che crea risentimento tra la popolazione. Questo mix esplosivo di corruzione, conflitti interni alla comunità musulmana e senso di privazione ha spinto alcuni giovani verso i gruppi jihadisti, che hanno saputo abilmente sfruttare il loro malcontento per arruolarli. In particolare, la regione remota, agricola e musulmana di Cabo Delgado si è trasformata in un ottimo bacino di reclutamento per gli estremisti, a causa della disuguaglianza economica e della marginalità politica vissuta dalla regione settentrionale del paese.

 

Jihad o rivolta contro la marginalizzazione?

L’emergere di gruppi fondamentalisti a Cabo Delgado è strettamente correlato all’esclusione sociale subita dagli strati più vulnerabili della sua popolazione. Il gruppo demografico che subisce maggiormente la situazione è quello dei giovani, in particolare per via dell’alto tasso di disoccupazione che devono affrontare nella regione. Questo è particolarmente preoccupante perché impedisce loro di accumulare la somma necessaria per il matrimonio, un importante rito di passaggio nella cultura tradizionale locale. Inoltre, la crescita dell’industria estrattiva nella regione ha acuito le tensioni tra le comunità locali e le grandi imprese, aumentando la sensazione di esclusione tra la popolazione locale.

Per molti giovani esclusi dal sistema economico e dall’istruzione, le attività dei gruppi armati offrono opportunità economiche altrimenti impensabili, oltre a un senso di appartenenza che può valere più dei benefici materiali. La regione è oggetto di grandi investimenti nell’estrazione di risorse naturali e nella costruzione di infrastrutturale, ma l’assunzione di manodopera locale e la compensazione per l’espropriazione di terre sono spesso insufficienti.

È essenziale che il governo affronti questi problemi con uno sviluppo inclusivo per spezzare la catena che spinge i giovani emarginati ad aderire ai gruppi armati. Una reazione violenta dello Stato non farebbe altro che aumentare il consenso dei gruppi armati. Inoltre, se i grandi progetti minerari e infrastrutturali saranno percepiti come utili esclusivamente ad attori esterni, la sensazione di esclusione potrebbe aumentare, portando alla crescita della forza dei gruppi armati nel prossimo futuro.

In sintesi, l’emergere dei gruppi armati a Cabo Delgado è il risultato dell’esclusione sociale e dell’alto tasso di disoccupazione nella regione, accentuati dal carattere predatorio degli investimenti nella regione e dalle tensioni tra le comunità locali e le grandi imprese presenti nella regione.

 

Fonti e Approfondimenti

Club of Mozambique by Adrian Frey

Eric Morier-Genoud – Mozambique’s own version of Boko Haram is tightening its deadly grip. Independent – https://ind.pn/2te7yog

John Hanlon – How Mozambique’s smuggling barons nurtured jihadists. BBC – https://bbc.in/2ASljwC

The Economist – A bubbling Islamist insurgency in Mozambique could grow deadlier. https://econ.st/2SYv8jT

Gregory Pirio, Robert Pittelli, e Yussuf Adam – The Emergence of Violent Extremism in Northern Mozambique. Africa Center for Strategic Studies  – https://bit.ly/2JRvCqL

Bertelsen, B. E. (2016) Violent Becomings: State Formation, Sociality, and Power in Mozambique. New York: Berghann

Morier-Genoud, E. (2007) A Prospect of Secularization? Muslims and Political Power in Mozambique Today. Journal for Islamic Studies, Vol. 27, pp. 233-266.

Bonate, L.J.K. (2010) Islam in Northern Mozambique: A Historical Overview, History Compass Vol. 8(7), pp. 573–93.

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