Ricorda 1970: gli Stati Uniti di Nixon invadono la Cambogia

Cinquanta anni fa, durante l’aprile del 1970, l’allora presidente degli Stati Uniti Richard Nixon girò un breve videomessaggio da trasmettere sulle reti televisive, in cui annunciava importanti novità sulla seconda guerra dell’Indocina (ovvero la guerra in Vietnam). Nixon dichiarò di aver autorizzato le truppe da combattimento ad attraversare il confine dal Vietnam del Sud verso la Cambogia. Questa operazione, ricordata come l’incursione in Cambogia, ha rappresentato un momento chiave per il conflitto in Vietnam e per l’opinione pubblica statunitense.

La dottrina Nixon

Quando Nixon divenne presidente gli Stati Uniti erano impegnati in Vietnam da un decennio, e la guerra sembrava lontana dal concludersi. Durante l’amministrazione del presidente Lyndon B. Johnson vi era stata una escalation del conflitto fino a che la situazione era sostanzialmente sfuggita di mano. Le forze USA, arrivate negli anni ’60 per aiutare quelle anticomuniste del Vietnam del Sud, erano passate da essere impiegate come consulenti strategici a forze alleate sul campo. Di fatto però le missioni search and destroy condotte per anni dalle truppe statunitensi non riuscirono a indebolire i combattenti dell’Esercito Popolare del Vietnam (le forze del Vietnam del Nord) e le forze Comuniste (Viet Cong) che, supportati dal crescente aiuto militare fornito da Unione Sovietica e Cina, continuarono a potenziare le loro forze.

Nixon aveva promesso in campagna elettorale, nel 1968, che una volta eletto avrebbe rapidamente risolto il problema Vietnam, tramite una sapiente strategia bellica. La sua strategia, la “Vietnamizzazione” del conflitto, consisteva nel graduale ritiro delle truppe statunitensi per lasciare i combattimenti in mano all’esercito del Vietnam del Sud. Contemporaneamente, era necessario l’intensificamento dei bombardamenti per tagliare la linea di rifornimenti di Ho Chi-Minh, a capo della resistenza del Vietnam del Nord e dei Viet Cong.  Gli Stati Uniti decisero perciò di bombardare la parte meridionale della Cambogia per prevenire gli attacchi nordvietnamiti nella Repubblica del Vietnam (Vietnam del Sud), mentre i sudvietnamiti venivano preparati ad assumersi maggiori responsabilità per la condotta della guerra. Gli obiettivi dei bombardamenti su questa zona strategica erano i santuari e le aree di base del Vietnam del Nord, utilizzate per il rifornimento e l’addestramento delle truppe.

Controversie

La decisione di bombardare la Cambogia fu particolarmente controversa. In primo luogo,  la Cambogia era a quel tempo un Paese neutrale al conflitto e, come tale, il governo cambogiano non approvò formalmente l’uso del territorio da parte dei nordvietnamiti, né diede il permesso alle forze statunitensi o alleate di entrare nella propria giurisdizione per affrontarli. Di fatto, le forze di Ho Chi-Minh utilizzavano però la Cambogia come base strategica. Inoltre, con il passare del tempo i bombardamenti da parte USA assunsero anche l’obiettivo di supportare il governo cambogiano del generale Lon Nol, salito al potere con un colpo di stato nel ‘70, nella sua lotta contro i comunisti cambogiani (Khmer rossi).

Anche se Nixon dichiarò ufficialmente l’invasione della Cambogia nell’aprile del ‘70, gli statunitensi avevano cominciato a bombardare l’area di confine tra Cambogia e Vietnam già l’anno precedente, senza che i cittadini USA ne fossero a conoscenza. Questa campagna – nome in codice Operation Menu –, era stata portata avanti in gran segreto e sembra che solo cinque alti funzionari del Congresso ne furono informati.

La guerra nel Vietnam è stata una parentesi importante nella storia degli USA per tanti aspetti, e una delle conseguenze più tangibili fu la progressiva perdita di fiducia dei cittadini verso le istituzioni, la presidenza in particolare, colpevoli di nascondere al grande pubblico sia l’andamento del conflitto sia le operazioni militari che vennero condotte nel tentativo di avere la meglio sui Viet Cong. L’intera campagna di Cambogia, nonché l’insieme delle diverse operazioni militari nel Paese tra il 1969 e il 1973 (in cui si stima vennero uccisi quasi un milione di cambogiani) fu coperta da un velo di segretezza.

Dopo l’inizio dell’operazione Freedom Deal, questo il nome del bombardamento iniziato nel ’70, molti membri del Congresso accusarono Nixon di aver illegalmente esteso alla Cambogia le operazioni di guerra. La crescente erosione nel potere del Congresso durante il conflitto in Vietnam, che raggiunse il suo climax con la faccenda in Cambogia, spinse i senatori ad approvare la famosa War Powers Resolution il 7 novembre 1973. Questa risoluzione prevedeva che il presidente potesse inviare le forze armate degli Stati Uniti in azione all’estero solo con dichiarazione di guerra da parte del Congresso, “autorizzazione statutaria“, o in caso di “un’emergenza nazionale creata da attacco contro gli Stati Uniti, i suoi territori o possedimenti, o le sue forze armate”.

Le proteste

Quando Nixon annunciò alla nazione di aver coinvolto le truppe statunitensi in una nuova fase operativa della guerra, l’opinione pubblica ne fu scioccata. Nixon aveva promesso di implementare la “Vietnamizzazione” del conflitto e il ritorno delle truppe a casa, mentre l’invasione della Cambogia lo smentiva. Molti statunitensi avevano votato per lui credendo che avrebbe concluso la guerra e raggiunto una “pace con onore“. Ora, quello in Cambogia era stato percepito come un inutile allargamento del campo di battaglia e la reazione al discorso televisivo di Nixon del 30 aprile fu rapida ed esplosiva.

Violente proteste contro la guerra scoppiarono nei campus universitari in tutto il Paese. Il 4 maggio, le truppe della Guardia Nazionale dell’Ohio aprirono il fuoco sugli studenti scesi in piazza per protestare contro lo spiegamento di truppe in Cambogia, uccidendone quattro. Due giorni dopo, la polizia ferì quattro manifestanti all’Università di Buffalo a New York e il 15 maggio la polizia aprì il fuoco sugli studenti al Jackson State College in Mississippi, uccidendone altri due.

La morte di tutti questi studenti sconvolse la nazione e rappresentò l’inizio simbolico dell’opposizione della gran parte degli statunitensi contro la guerra in Vietnam, che riesplose l’anno successivo con la pubblicazione dei Pentagon Papers da parte del New York Times e del Washington Post.

Fonti e approfondimenti:

Nytimes.com. 1970. NIXON SENDS COMBAT FORCES TO CAMBODIA TO DRIVE COMMUNISTS FROM STAGING ZONE. 

BBC News. Vietnam’s Forgotten Cambodian War

The Washington Post. President Nixon’s Invasion Of Cambodia 50 Years Ago Spurred Congress To Act.

 

Grafica: Marta Bellavia – Instagram: illustrazioninutili_

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