I confini al centro dello scontro politico negli USA

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Immagine generata con supporto AI © Lo Spiegone CC BY-NC

La scorsa settimana, dopo il voto favorevole al Senato riguardante gli aiuti all’Ucraina, altri due eventi hanno caratterizzato l’agenda del Congresso: l’elezione di Tom Suozzi alla Camera e la messa in stato di accusa del Segretario della Sicurezza interna, Alejandro Mayorkas. Entrambe incentrate sul tema dei confini e dei flussi migratori, le due questioni offrono uno spaccato della polarizzazione negli Stati Uniti.   

I democratici conquistano un seggio alla Camera

In un’elezione speciale, i democratici hanno conquistato un seggio alla Camera. Il democratico Tom Suozzi ha sconfitto la repubblicana Mazi Pilip nel terzo distretto congressuale di New York, seggio un tempo ricoperto dall’ex deputato repubblicano George Santos. Dopo aver mentito sul suo curriculum ed essere stato accusato di una serie di reati di frode, riciclaggio di denaro, furto di fondi pubblici e false dichiarazioni, Santos era stato espulso dalla Camera a dicembre.

Suozzi si è imposto sulla Pilip col 54% dei voti. La sfida aveva preso una connotazione nazionale più che locale, diventando un banco di prova per verificare l’efficacia degli attacchi repubblicani alla Casa Bianca rispetto alla gestione dei flussi migratori. Pilip ha criticato la politica sui confini di Biden in quasi tutti i suoi spot. Suozzi invece ha preso di mira la posizione contraria di Pilip all’accordo bipartisan al Senato, sempre sui confini. 

L’importanza del seggio 

Il messaggio di Suozzi ha quindi prevalso e la sua vittoria potrebbe offrire ai democratici una possibile road map per respingere gli attacchi repubblicani sull’immigrazione, in particolare negli Stati più in bilico e nei distretti suburbani alle prossime elezioni. La linea di Suozzi è stata molto critica anche nei confronti del suo stesso partito, chiedendo maggiori spese per l’aumento dei controlli al confine sud e sollecitando la deportazione dei migranti accusati di aver aggredito degli agenti di polizia di New York City.

Le elezioni di ieri hanno attirato enorme attenzione non solo perché hanno coinvolto il vecchio seggio di Santos, ma anche perché il terzo distretto di New York è uno di quelli di cui i democratici avranno bisogno se vogliono sperare di riconquistare la maggioranza alla Camera. Biden nel 2020 aveva vinto nel distretto con otto punti di vantaggio, ma Santos lo aveva riconquistato due anni dopo vincendo di sette punti. 

L’impeachment di Alejandro Mayorkas

Il tema dei confini riguarda anche Alejandro Mayorkas. Figura equivalente al nostro Ministro degli Interni, Mayorkas è stato messo sotto accusa dalla Camera a maggioranza repubblicana per un solo voto (214 i favorevoli, 213 i contrari), poche ore prima della chiusura delle urne di New York. 

Per trovare un precedente di impeachment verso un ministro bisogna tornare al 1876, in un altro momento di grande polarizzazione politica. La messa in stato d’accusa appare inoltre come parte di una strategia politica ed elettorale dei repubblicani, volta a incentrare il dibattito su uno dei temi più importanti della loro campagna. 

I migranti che hanno attraversato la frontiera e sono entrati negli Stati Uniti dal 2021 sono più di 6,3 milioni. Un sondaggio di gennaio condotto dalla CBS suggerisce che quasi la metà degli americani vede la situazione al confine come critica, con il 63% che vorrebbe politiche “più dure”. Nel corso di due udienze a gennaio, i repubblicani avevano accusato Mayorkas di non aver applicato le leggi sull’immigrazione e di aver mentito sulla sicurezza del confine. 

Il futuro di Mayorkas e degli impeachment

Quello della scorsa settimana è stato il secondo tentativo di mettere sotto impeachment Mayorkas. Nei giorni precedenti, la Camera aveva respinto un primo tentativo con 216 voti contrari e 214 favorevoli, con quattro repubblicani che avevano votato contro la linea del partito credendo che la cosa avrebbe creato un pericoloso precedente. 

Per molti costituzionalisti statunitensi, il procedimento di impeachment nei confronti di Mayorkas è una questione squisitamente politica: da procedura estrema, l’impeachment appare sempre più un’arma da utilizzare in questo senso e non per ragioni legali. Tre dei quattro repubblicani contrari hanno sostenuto che accusare qualcuno che non ha commesso un crimine grave indebolisce la sanzione costituzionale e significherebbe poco per affrontare la crisi al confine. Il deputato Mike Gallagher del Wisconsin ha annunciato che non si ricandiderà.

Per quanto concerne Mayorkas, la palla ora passa al Senato, dove la maggioranza è sotto il controllo dei democratici. L’obiettivo della maggioranza dei due terzi dei 100 membri sarà quindi quasi impossibile da raggiungere. 

Fonti e approfondimenti

Alfaro, M., Alemany, J., “The Republican effort to impeach Mayorkas, explained, The Washington Post, 31/01/2024

Berman, R., “What Tom Suozzi’s Win Means for Democrats, The Atlantic, 14/02/2024

Bianchi, S. “L’impeachment: in cosa consiste e come viene applicato“, Lo Spiegone, 18 dicembre 2016

Fandos, N., “Democrats Flip Santos’s House Seat in Early Election-Year Test, The New York Times, 13/02/2014

Galston, W., “The collapse of bipartisan immigration reform: A guide for the perplexed, Brookings, 08/02/2024

Hammond, E., Powell, T., “House GOP’s majority shrinks as Democrats flip Santos’ New York seat, CNN Politics, 14/02/2024

Howard, J., Debusmann, B., “Alejandro Mayorkas: House votes to impeach homeland security secretary, BBC News, 14/02/2024

Murgolo, E., “Democrazia diseguale: lo stato della democrazia statunitense di fronte alla polarizzazione politica“, Lo Spiegone, 20 dicembre 2023

Pedrielli, A., “La polarizzazione negli Stati Uniti“, Lo Spiegone, 24 marzo 2021

Wong, S., Kaplan, R., Kapur, S., “House Republicans fail to impeach Homeland Security Secretary Alejandro Mayorkas, NBC News, 07/02/2024