Insicurezza alimentare in Corea del Nord

insicurezza alimentare
Charles Haynes - flickr - CC BY-SA 2.0

Con l’intensificarsi del programma nucleare di Kim Jong-un e delle tensioni tra Pyongyang e Washington, si stringe anche la morsa delle sanzioni economiche imposte dalla comunità internazionale alla Corea del Nord. A soffrirne è ovviamente la popolazione del regime, la quale si vede ancora una volta a dover fronteggiare un  periodo di insicurezza alimentare.

In vero, le sanzioni economiche non sono l’unico fattore ad aver destato il timore di una nuova scarsità di generi alimentari; esse hanno sicuramente inciso sulla capacità di Pyongyang di nutrire i ben 25.3 milioni di abitanti che vivono sul suo territorio, ma sono le avversità climatiche che hanno colpito la regione nei mesi passati a dar forza alle più cupe previsioni.

Un rapporto speciale della FAO pubblicato il 20 luglio 2017, mette in evidenza l’impatto della siccità sulla produzione agricola nord coreana: «Un acuto periodo di siccità tra aprile e giugno ha drasticamente ridotto le attività di piantagione della stagione e inciso negativamente sul potenziale raccolto delle coltivazioni». Il rapporto sottolinea anche come il volume delle precipitazioni in determinate aree chiave sia ben al di sotto della media nel lungo termine e inferiore allo stesso periodo nel 2001, quando la produzione cerealicola venne ridotta a sole due milioni di tonnellate.

Mario Zappacosta, Senior Economist presso la FAO, ha affermato che, sebbene il livello delle precipitazioni sia aumentato nel corso del mese di agosto, tale miglioramento non è sufficiente a invertire l’effetto della siccità verificatasi nei mesi primaverili ed estivi, quando le attività di produzione agricola sono più intense.

Anche fonti provenienti dall’interno del regime confermano il deteriorarsi della situazione. Come riportato dal The Guardian, Jiro Ishimaru, un documentarista giapponese che gestisce una rete illegale di giornalisti in Corea del Nord, ha sottolineato l’incapacità di Pyongyang di nutrire adeguatamente il suo numeroso esercito (approssimativamente un milione di soldati). Uno degli informatori di Ishimaru ha affermato che, sebbene si parlasse della possibilità di una guerra con gli Stati Uniti, le condizioni fisiche dei soldati non siano delle migliori.

Una situazione simile è descritta da Daily NK, un giornale in rete anche esso basato sulle informazioni fornite da una rete clandestina interna a Pyongyang: «Un numero sempre maggiore di nord coreani soffrono gli effetti dell’insicurezza alimentare e della malnutrizione. […] Nelle province di Ryanggang e Nord Hamgyong si moromora che il corpo di un uomo morto di stenti sia stato trovato nei pressi della stazione di Hyesan».

 

Il Paese ha già sperimentato in passato le sofferenze portate dalla fame. Si reputa che un milione di persone siano morte durante la carestia che colpì la Corea del Nord verso la metà degli anni novanta.

Tuttavia c’è anche chi tende a minimizzare la gravità della situazione. Uno studio pubblicato da Benjamin Katzeff Silberstein su 38 North (una rivista statunitense focalizzata sul regime Nord Coreano), afferma che, sebbene la produzione di cibo nel paese sia stata ridotta a causa delle sanzioni e della siccità, il pericolo di una carestia simile a quella degli anni novanta o del 2001 è ancora lontano. Di fatto, la produzione di cibo all’interno del Paese è migliorata abbondantemente nell’ultimo decennio. Nuove tecniche agricole, l’uso di fertilizzanti e lo sviluppo di un mercato parallelo all’economa di Stato, riducono gli effetti della siccità e delle sanzioni.

Silberstein afferma che i rapporti delle Nazioni Unite prendono in considerazione principalmente la capacità del regime di fornire cibo alla popolazione, mentre vengono ignorati gli alimenti ottenibili sul mercato nero e ciò che i cittadini producono nei loro giardini. 

Le osservazioni di Silberstein si basano sullo studio della fluttuazione dei prezzi del cibo. Sin dal crollo dell’Unione Sovietica, elementi di economia privata hanno progressivamente sostituito il governo come mezzo principale attraverso il quale i cittadini della Corea del Nord ottengono derrate alimentari. In base a uno studio pubblicato nel 2017 basato su quanto dichiarato dai rifugiati nord coreani, circa il 60% dei cittadini compra cibo da privati, mentre il 14% si affida alla produzione familiare; solo il 22% ha citato lo Stato e altri canali ufficiali come fonte primaria di viveri. Considerando il ruolo crescente dell’economia privata all’interno del regime, il prezzo del cibo costituisce un ottimo indicatore della disponibilità di derrate in Corea del Nord.

Sin dal 2014, il prezzo del riso ha fluttuato tra i 4.000 e i 6.000 won al chilo. Nel 2015 i prezzi hanno raggiunto una maggiore stabilità assestandosi tra i 5.000 e i 6.000 won per un chilo di riso. Tale regolarità nell’andamento del prezzo del riso si è verificata anche nel corso di quest’anno, con dati risalenti al mese scorso che registrano il prezzo di tale bene tra i 5.500 e i 6.000 won al chilo. Bisogna notare tuttavia che una crescita vertiginosa del prezzo si è sperimentata tra la fine di giugno e gli inizi di luglio, proprio quando Pyongyang stava intensificando gli sforzi relativi al suo programma nucleare.

Sillberstein conclude affermando che l’andamento dei prezzi non registra nessun comportamento straordinario dei mercati. In estate il prezzo del cibo è solito aumentare ogni anno, per poi scendere nuovamente nel corso dell’autunno in seguito al raccolto, quando la disponibilità di derrate aumenta. Certamente le sanzioni e la siccità hanno creato preoccupazione all’interno del mercato e tra la popolazione, ma, secondo l’autore dello studio, per scoprirne il reale impatto bisognerà attendere ancora qualche mese.

 

 

Fonti e approfondimenti:

https://www.theguardian.com/world/2017/aug/23/north-koreans-fear-more-sanctions-as-drought-pushes-millions-towards-malnutrition 

https://www.theguardian.com/world/2014/jun/13/arduous-march-north-korea-famine

https://www.cnbc.com/2017/09/13/north-korea-food-shortage-looms-after-drought-hits-harvests.html

http://www.38north.org/2017/11/bksilberstein111417/

https://thediplomat.com/2017/10/sanctions-and-north-koreas-precarious-food-security/

 

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