Perché Lo Spiegone userà l’anonimato in alcuni articoli

L’obiettivo di chi fa giornalismo è quello di informare nel modo migliore e più chiaro possibile. Ma un articolo bello è anche un vanto per chi lo scrive. Una soddisfazione personale che può arrivare a tradursi nell’autocelebrazione – in Italia gli esempi di questo fenomeno si sprecano. Nel Lo Spiegone questo non accade perché la comunità ha sempre prevalso sul singolo e l’informazione sui nomi. Il senso di responsabilità verso i nostri lettori e le nostre lettrici ci ha sempre guidato nelle scelte. 

Per questa ragione, la prima volta che è emersa la necessità di non firmare un articolo, si è aperto un dibattito, ma la risposta è stata condivisa: è lecito che alcuni articoli siano anonimi. Non perché molte testate già lo fanno, o perché altre come The Economist e, in parte, Il Post, l’hanno addirittura applicata come linea editoriale. Abbiamo accettato per tutelare la nostra comunità: nessuno vale più degli altri, così come nessun interesse vale più degli altri – in accordo con i nostri valori fondanti. Questo non significa che l’anonimato diventerà una prassi, anche se abbiamo la ferma convinzione che il contenuto sia più importante di una firma. Con la discussione avvenuta all’interno della redazione, abbiamo stabilito alcune linee guida che abbiamo deciso di condividere con voi, lettori e lettrici. 

Partiamo dal presupposto che Lo Spiegone ha una redazione diffusa, con persone che vivono dall’America latina all’estremo oriente. Scrivere, in certi contesti, può mettere a rischio la libertà di chi lo fa, senza possibilità da parte nostra di garantire la sicurezza di una persona, evitandole possibili ripercussioni. Preferiamo continuare a scrivere di regimi autoritari e liberticidi in anonimo, piuttosto che essere costretti a non farlo. 

Un altro fattore è la natura del nostro giornale. Lo Spiegone è un progetto autofinanziato che ha scelto di non scendere a compromessi per offrire un’informazione libera, gratuita e accessibile a tutte e tutti. La redazione è composta da circa 80 persone che lavorano con noi a vario titolo, ma tutte – dalla prima all’ultima – lo fanno su base volontaria. Non significa che questo sia giusto, ma che lavoreremo affinché la nostra sostenibilità economica non si scontri con i nostri valori. Finché non riusciremo in questa impresa, ognuna e ognuno di noi dovrà fare altro per sostenersi economicamente. Alle volte, questo può portare a conflitti di interesse perché magari si lavora in ambiti simili. Per alcune e alcuni di noi firmare articoli che vanno in conflitto di interesse col proprio lavoro significherebbe mettere a rischio una fonte di reddito. Non lo riteniamo giusto. Così come non riteniamo giusto mettere le nostre autrici e i nostri autori davanti a una scelta che opporrebbe il cuore al portafoglio. Finché non saremo in grado di garantire una stabilità economica a chi lavora con noi, questa possibilità non sarà contemplata. 

Così come, se non si è pronti a farlo, non riteniamo accettabile far esporre le persone su temi che le riguardano direttamente, ma di cui sentono la necessità di scrivere. Ci sono problemi di cui è importantissimo scrivere e per i quali l’esperienza personale di chi queste cose le ha vissute è un valore aggiunto. Ma non è facile decidere di affiancare il proprio nome a situazioni che possono toccare la propria intimità o a scelte che sono ancora ampiamente stigmatizzate. Preferiamo parlarne e allo stesso tempo proteggere chi lo fa. 

Queste sono le principali ragioni per cui accettiamo l’uso dell’anonimato, ma qualora ne dovessero subentrare altre le valuteremo caso per caso. Sempre nell’ottica di trovare un equilibrio tra la difesa della persona e il nostro obiettivo principale: un’informazione lenta e di qualità. Per questo l’impegno e l’attenzione con le quali ogni articolo de Lo Spiegone viene scritto non verranno meno solo perché non ci sarà un nome apposto in alto. Il rigido protocollo che precede la pubblicazione di ogni nostro contenuto verrà mantenuto e, se possibile, applicato in modo ancora più attento. Consapevoli che potremo sbagliare, speranzosi di non farlo mai. Pronte e pronti ad assumerci come Spiegone la responsabilità di ogni nostro scritto, firmato o anonimo che sia.  

 

 

Editing a cura di Carolina Venco

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