e-Estonia e la presidenza UE: un bilancio

Estonian Presidency
EU2017EE su Flickr

Il 31 dicembre 2017, l’Estonia ha concluso il suo primo semestre di presidenza del Consiglio UE, passando il testimone alla Bulgaria. L’esordio estone è avvenuto in anticipo rispetto al previsto, a causa del referendum sulla Brexit: in seguito alla vittoria del no, Londra ha deciso di rinunciare al proprio semestre di presidenza, anticipando dunque di sei mesi il calendario prestabilito. Cercheremo insieme di tracciare un bilancio di questo semestre, complessivamente soddisfacente, ma non in grado di affrontare alcune questioni critiche, rimandate al 2018.

Ecco le quattro priorità del programma semestrale:

  • Un’economia europea aperta e innovativa;
  • Un’Europa sicura;
  • Un’Europa digitale dove sia garantita la libera circolazione dei flussi di dati;
  • Un’Europa inclusiva e sostenibile.

Queste vanno integrate con l’Agenda strategica elaborata insieme a Bulgaria e Austria, gli altri due Stati del trio di presidenza luglio 2017-dicembre 2018. Anche qui, le questioni economiche sono in cima alla lista, con enfasi sul completamento del mercato unico e sull’economia digitale. Parlando di sicurezza, spicca l’immigrazione: è un indizio che dà a intendere con quale chiave di lettura verranno affrontate le questioni scottanti nelle mani dell’Unione, tra cui la riforma del regolamento di Dublino. Infine, la sezione VI, dal titolo significativo ‘L’Unione come attore forte sulla scena mondiale’, dedica anch’essa uno dei paragrafi più estesi all’immigrazione, ma non manca spazio per l’allargamento e la collaborazione con i Paesi del vicinato.

Fin dall’inizio, l’Estonia ha perseguito una linea ‘del silenzio’: nei mesi precedenti all’inizio della presidenza, ha evitato di prendere posizioni eccessivamente radicali, assumendo un ruolo di mediatore. Lo stesso slogan della presidenza, Unity through Balance, ‘Unità nell’Equilibrio’, riflette il desiderio di proporsi come attore super partes, in grado di ascoltare tutte le voci e proporre una sintesi efficace, che possa soddisfare tutti gli Stati Membri. Una presidenza certamente non rivoluzionaria, ma capace di promuovere un progresso graduale e controllato; è come se si tentasse di riprendere il filo di un discorso interrotto dallo shock della Brexit.

L’Agenda digitale

Il punto di forza della presidenza estone è l’Agenda digitale. Per Tallinn, questo semestre è stata l’occasione per ripagare l’UE del contributo alla ricostruzione e alla crescita del Paese fornito negli ultimi vent’anni. Quale miglior modo per ringraziare, se non esportare le buone pratiche del modello e-Estonia?

L’Estonia è uno dei Paesi più tecnologicamente avanzati al mondo, nonché un modello per quanto riguarda l’e-government, ossia l’offerta online di un’ampia gamma di servizi pubblici ai propri cittadini. Oggi, un cittadino estone è costretto a presentarsi a uno sportello solo per sposarsi, divorziare, o vendere casa. Tutto il resto – dalla prenotazione delle visite mediche alle consultazioni elettorali, senza scordare la e-residency – è accessibile via Internet (che, peraltro, è riconosciuto come diritto umano). Per l’Estonia, la circolazione dei dati è la quinta libertà fondamentale del mercato unico europeo.

Nonostante diverse resistenze, la presidenza, insieme alla Commissione, ha compiuto alcuni progressi. Al vertice digitale tenutosi a Tallinn il 29 settembre, i capi di Stato e di governo degli Stati membri hanno assunto degli impegni su una serie di progetti volti a creare un’Unione all’avanguardia nella rivoluzione digitale. In termini di misure concrete, la presidenza è riuscita a ottenere un accordo su due delle tre proposte principali: l’abolizione parziale del geo-blocking (la restrizione di accesso a contenuti e acquisti online sulla base della localizzazione dell’utente) e l’introduzione di nuove regole sull’IVA e la consegna transfrontaliera dei pacchi, che dovrebbero rendere il commercio online più trasparente e accessibile per i consumatori.

Sul terzo pacchetto di misure, che riguarda i servizi audiovisivi e l’aggiornamento delle norme sul copyright, la discussione si è arenata in seno al Consiglio, e il compito di ottenere un accordo passa alla Bulgaria. Nel complesso, anche grazie alla nuova presidenza francese, l’Estonia pare comunque essere riuscita a porre la nuova agenda digitale al centro dell’attenzione, nonostante le ben note resistenze dei quattro ‘grandi’ (Spagna, Italia, Francia e Germania), tradizionalmente favorevoli a una regolamentazione più rigida del traffico digitale.

Le relazioni con il vicinato: Serbia e Partenariato Orientale

Gli interessi politici e di sicurezza dell’Estonia portano il Paese a guardare a est, verso i Paesi del Partenariato Orientale (Ucraina, Moldova, Georgia, Bielorussia, Azerbaijan e Armenia) e i Balcani occidentali. Aumentare l’influenza dell’Unione in queste aree e promuovere un nuovo allargamento sono strategie funzionali a contenere l’influenza russa nell’area. Non a caso, il supporto per le ‘scelte sovrane, la democrazia, la stabilità e la prosperità economica’ dei Paesi del Partenariato Orientale è una delle azioni per ‘Un’Europa più sicura’.

I risultati in questo senso non sono stati eclatanti, anche se in linea con le aspettative moderate della presidenza. Al quinto summit del Partenariato Orientale, tenutosi a Bruxelles il 24 novembre, l’unico accordo di rilievo è stato un Accordo di Cooperazione Rafforzata e Comprensiva con l’Armenia. Tutto l’incontro, d’altro canto, si è svolto sottotono, per l’assenza di diversi leader politici importanti (tra cui Francia e Italia) e nel timore, sempre presente, di reazioni ostili dal Cremlino. Per quanto riguarda, invece, i Balcani occidentali, a dicembre gli Stati membri hanno concordato sull’apertura di due nuovi capitoli – Capitolo 6 sul Diritto delle imprese e Capitolo 30 sulle relazioni economiche con i Paesi terzi – nelle negoziazioni con la Serbia.

Si tratta di un progresso inferiore agli obiettivi iniziali di Belgrado, che puntava all’apertura di cinque capitoli; tuttavia, alcuni Paesi hanno deciso di rinviare la decisione in merito fino a che Belgrado non dimostrerà di aver compiuto progressi significativi sui Capitoli 23 e 24, riguardanti lo stato di diritto, la riforma del sistema giudiziario e amministrativo, i diritti fondamentali e la lotta alla corruzione. L’elemento rilevante, tuttavia, è che l’allargamento potrebbe tornare definitivamente nell’agenda dell’Unione con la presidenza bulgara. Il futuro europeo dei Balcani occidentali, infatti, è tra le priorità della Commissione per il 2018; a maggio, inoltre, si terrà il vertice UE-Balcani occidentali.

Questioni irrisolte

La Brexit è il grande assente nell’agenda del semestre. Si tratta, a ben vedere, di una scelta consapevole effettuata di concerto con la Commissione, volta a minimizzare l’impatto della Brexit sull’agenda dell’Unione. Ciononostante, l’Estonia ha fatto la sua parte per favorire la conclusione della prima fase negoziale con Londra, sulle condizioni della separazione. Anche qui, la presidenza ha agito con discrezione, presiedendo gli incontri tra le delegazioni diplomatiche e i rappresentanti degli Stati membri nel Consiglio e ai livelli inferiori, per consolidare una linea comune. Dall’inizio delle trattative, i 27 hanno mantenuto una posizione unitaria: è un risultato per nulla scontato, che forse, con una presidenza più aggressiva – magari controllata da un grande stato come la Francia o la Germania – non sarebbe stato possibile ottenere.

Infine, Bulgaria e Austria dovranno affrontare una delle questioni più controverse per gli Stati membri, che l’Estonia non è riuscita a risolvere: la riforma del Sistema Europeo Comune di Asilo. La sfida si preannuncia ardua, vista l’opposizione del gruppo di Visegrád e le tensioni tra la Commissione e il presidente del Consiglio Europeo Donald Tusk, che si oppone al sistema di quote obbligatorie per la ripartizione dei richiedenti asilo. Inoltre, nonostante il nuovo cancelliere austriaco Sebastian Kurz rivendichi le credenziali europeiste del suo governo, Bruxelles nutre forti timori sulla posizione dell’esecutivo, in coalizione con il partito di estrema destra FPÖ. Già in passato, come ministro degli esteri, Kurz si era espresso con forza contro l’immigrazione incontrollata e l’islamizzazione che, a suo dire, avrebbero investito l’Austria. D’altro canto, le posizioni della Bulgaria non sono meno controverse. Il trio di presidenza ambisce a una riforma ispirata ai principi di solidarietà e responsabilità; allo stesso tempo, c’è da aspettarsi che le preoccupazioni per la sicurezza avranno un peso altrettanto rilevante.

 

 

Fonti e Approfondimenti:

Atkins, Ralph. ‘Austria’s Sebastian Kurz leans towards tougher line on migrants’, Financial Times, 18/10/2017

B92, ‘Serbia opens chapters 6 and 30 in EU accession talks’, 12/12/2017

Bonini, ‘Pochi accordi veri ma tante intese politiche. il partenariato orientale “sfida” Mosca sul gas’, EU news, 24/11/2017

Consiglio dell’UE, Comunicato stampa: ‘IVA sul commercio elettronico: adottate nuove norme’, 2/12/2017

Consiglio dell’UE, Comunicato stampa: ‘Migliori servizi di consegna transfrontaliera dei pacchi-La presidenza raggiunge un accordo provvisorio con il Parlamento’, 14/12/2017

Discorso del Primo Ministro estone Jüri Ratas sul futuro semestre di presidenza, 16/05/2017

Echikson, ‘President Macron can show digital light to Europe’s laggards’, CEPS Commentary, 23/10/2017

ERR, ‘Kaljulaid, Ratas meet EU high representative Federica Mogherini’, 12/05/2017

Herszenhorn, ‘Estonian president to EU: it’s payback time’ 29/06/2017

Marić, S. Subotić, ‘Estonian Presidency of the Council of the EU. Unique chance to move things forward in the EU (and Serbia)’, CEP Insight, giugno 2017

Maurice, ‘Estonian presidency leaves “more confident” EU’, EU Observer, 21/12/2017

Politico.EU, ‘Estonia’s presidency: How it went’, 20/12/2017

Potjomkina, ‘Estonian Presidency of the EU Council and the Eastern Partnership’, Latvijas Ārpolitikas Institūts, 18/07/2017

Programma del Trio di presidenza Estonia-Bulgaria-Austria

Programma della presidenza estone

Risultati preliminari della presidenza estone, 21 dicembre 2017

Teffer, ‘Estonia completes two out of three priority digital bills’, EU Observer, 14/12/2017

 

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  1. Europa27: i Paesi baltici | Lo Spiegone

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