A poco meno di un mese dal primo turno delle elezioni presidenziali francesi, la campagna elettorale prosegue tra le incertezze dovute a una timida uscita dalla crisi pandemica e la preoccupazione per il conflitto in Ucraina a seguito dell’invasione russa.
È arrivato il momento di presentare i primi candidati all’Eliseo. In questo primo appuntamento l’attenzione sarà concentrata sulla rosa presentata dalla sinistra francese. Come già anticipato nell’articolo introduttivo, la sinistra si presenta alle urne frammentata, elemento che danneggia i singoli candidati come emerge dai sondaggi. I dati aggiornati, infatti, danno Anne Hidalgo, candidata del Partito Socialista, al 2%, Jean Luc Mélenchon al 12%, e Yannick Jadot al 5%. Altri candidati sono: Fabien Roussel (Parti Communiste français) dato nei sondaggi al 3%, Philippe Poutou (Nouveau Parti Anticapitaliste) e Nathalie Arthaud (Lutte ouvrière) entrambi al 1%.
Anne Hidalgo: la candidata del Parti Socialiste
Per il Partito Socialista la candidata è Anne Hidalgo, attuale sindaca di Parigi, al suo secondo mandato dopo la prima elezione nel 2014.
Chi è?
Anne Hidalgo ha alle spalle un passato di immigrazione. Nasce, infatti, in Andalusia e all’età di tre anni si trasferisce con la famiglia a Lione, in Francia, dove vivrà e continuerà gli studi. Studia scienze sociali e si specializza in diritto sindacale, praticando poi il mestiere di ispettore del lavoro.
Nel suo passato politico ha alle spalle collaborazioni con esponenti del Partito Socialista come Martine Aubry, ministra del Lavoro e della Solidarietà nel governo Jospin e Marylise Lebranchu, ministra della Giustizia dal 2000 al 2002.
Durante i due mandati come sindaco di Parigi del socialista Bertrand Delanoë, fu scelta per ricoprire la carica di vice-sindaca, per poi essere eletta come sindaca della capitale francese nel 2014 divenendo la prima donna a ricoprire tale ruolo. Viene confermata nel 2020 per un secondo mandato.
Al centro della sua attenzione ha posto la politica urbanistica, perseguendo l’idea di una mobilità più sostenibile e immaginando la “città dei quindici minuti”, dove i servizi siano raggiungibili in breve tempo.
Cosa propone?
La sua candidatura è frutto delle primarie del Partito Socialista nell’ottobre 2021, vinte con il 72% dei voti che le hanno permesso di presentarsi come candidata ufficiale.
Per ciò che riguarda il tema della partecipazione popolare e la democrazia, tra i temi centrali del suo programma si nota la volontà di utilizzare il referendum come uno strumento comune di partecipazione alla vita politica. A questo si vorrebbe aggiungere il referendum d’iniziativa popolare, quale ulteriore possibilità di coinvolgimento dei cittadini. Per Hidalgo, il diritto di voto dovrebbe essere anticipato a 16 anni e le elezioni legislative, che ora si tengono dopo le presidenziali, dovrebbero essere anticipate rispetto a queste. Sostiene, inoltre, il sistema proporzionale ritenendo che parte dei deputati debbano essere eletti con questo sistema. Attualmente, infatti, per le elezioni è adottato il sistema maggioritario. Il tutto si pone in una visione che mira a ridare maggiore centralità al Parlamento.
Dal punto di vista sociale, Hidalgo propone di riformare il sistema dell’assistenza alla disoccupazione facendo sì che tale condizione sia il punto di partenza per una riqualificazione professionale. Nell’ottica della sua attenzione allo sviluppo sostenibile, vorrebbe dare maggiore attenzione alle iniziative che promuovono i cibi sani e locali, a partire dalle mense scolastiche. Il tema dell’housing sociale le è sempre stato molto caro, per questo vorrebbe costruire 150.000 alloggi sociali all’anno. Altri temi e proposte riguardano il fine vita, per cui ritiene necessaria una legge e il congedo parentale a sedici settimane, di cui sei obbligatorie.
Anche la salute mentale è entrata nel programma di Hidalgo: vorrebbe, infatti, introdurre il burn-out come malattia professionale e aprire un tavolo di confronto, anche a livello locale con l’aiuto dei sindaci, sulla legalizzazione della cannabis. Inoltre, per quanto riguarda i diritti delle donne, propone di stanziare un miliardo di euro da destinare a un ministero specifico da costituire.
A livello sovranazionale centrale è il tema dell’immigrazione. Hidalgo propone di riformare il sistema stabilito dal Regolamento Dublino III in un’ottica più solidale. Per quanto riguarda il clima, le sue proposte mirano a ridurre le emissioni di CO2, proponendo di riconoscere il crimine di inquinamento e sottoponendo al voto del Parlamento un bilancio climatico annuale che quantifichi la riduzione di anidride carbonica.
Le proposte e la figura di Anne Hidalgo, tuttavia, non sembrano apprezzate dagli elettori. È, infatti, attualmente data al 2%, in discesa di un punto percentuale rispetto a fine gennaio.
Jean Luc Mélenchon: candidato di France Insoumise
Alla guida del movimento France Insoumise vi è Jean Luc Mélenchon, alla sua terza candidatura presidenziale.
Chi é?
Jean Luc Mélenchon è attualmente deputato dell’Assemblea nazionale francese, dopo essere stato eletto nelle legislative nel 2017. Proviene da un passato socialista e ancor prima comunista. Esponente di una visione di sinistra radicale, si è separato dal Partito Socialista fondando il movimento La France Insoumise, con il quale ha partecipato alle elezioni presidenziali del 2017, ottenendo al primo turno il 19,58% dei consensi.
Cosa propone?
Mélenchon considera la sua una candidatura “di rottura”, tanto da avere come obiettivo quello di dar vita a un’Assemblea Costituente per scrivere una nuova Costituzione e dare così vita alla Sesta Repubblica.
Diversi sono i punti del programma in comune con Hidalgo, come la volontà di istituire lo strumento del referendum di iniziativa popolare per favorire la partecipazione dei cittadini alla vita pubblica, così come l’estensione del voto ai sedicenni. Mélenchon si spinge ancor più in là, volendo rendere il voto obbligatorio. Sostiene anche lui il sistema proporzionale che vorrebbe a pieno regime e non solo parziale come nella proposta di Hidalgo.
Anche per Mélenchon il tema del fine vita e, dunque, il diritto a morire con dignità rappresenta un tema centrale, così come il riconoscimento del burn-out come malattia professionale.
Dal punto di vista economico-sociale, la proposta è quella di fissare i prezzi di gas ed elettricità, considerati beni di prima necessità, e garantire un salario minimo di 1063 euro, che permetta ai lavoratori di vivere sopra la soglia di povertà. Anche per il candidato de La France Insoumise l’housing sociale appare un tema centrale e propone di costruire 200.000 alloggi pubblici ed ecologici in cinque anni. Inoltre, propone di alzare al 30% la quota – oggi al 25% – di alloggi pubblici in ogni città.
È a favore della legalizzazione della cannabis e condivide con Hidalgo la proposta dell’alimentazione biologica nelle mense scolastiche e la necessità di superare l’attuale sistema di Dublino III in tema di immigrazione a livello europeo.
Mélenchon propone che sia lo Stato a rimborsare le spese sostenute per la procreazione medicalmente assistita (PMA) e che essa diventi una possibilità accessibile anche alle persone trans.
Per quanto riguarda temi strettamente legati all’attualità, propone l’abolizione della legge che ha istituito in Francia l’obbligatorietà del passe vaccinal, ed eliminare i brevetti per vaccini e altri medicinali d’urgenza.
Altre proposte riguardano l’aumento dello stipendio del 15% agli insegnanti, l’introduzione dell’ecologia nei programmi scolastici, la possibilità di garantire un accesso minimo a internet per tutti e portare la fibra in tutto il territorio entro il 2025. Sostiene, inoltre, l’uscita dal nucleare e il passaggio completo alle energie rinnovabili entro il 2050. Sostiene, infine, l’uscita della Francia dalla NATO.
Jean Luc Mélenchon è attualmente stimato al 12%, due punti percentuali in più rispetto a fine gennaio. Una buona percentuale, ma in calo rispetto al 2017, quando ottenne il 19,58% al primo turno che non gli permise, però, di arrivare al secondo.
Yannick Jadot
Per i Verdi, il candidato è Yannick Jadot, attualmente deputato al Parlamento europeo.
Chi è?
Yannick Jadot è stato eletto nel 2019 al Parlamento europeo, nel gruppo dei Verdi, con la lista Europe Écologie. È attualmente membro della Commissione per l’ambiente, la sanità pubblica e la sicurezza alimentare. Ha alle spalle un passato da attivista e collaboratore di diverse ONG, tra cui Greenpeace. Ha lavorato in Africa e in Asia, occupandosi di cooperazione e sviluppo sostenibile. Ha debuttato in politica nel 1999 con i Verdi e nel 2009 viene per la prima volta eletto al Parlamento europeo. Ha portato il suo attivismo e il suo interesse per l’ambiente al centro della sua attività politica, che lo ha visto contrario agli accordi di libero scambio quali CETA, TAFTA e MERCOSUR. Nel 2017, avrebbe dovuto essere il candidato alle presidenziali per EELV (Europe Ecologie – Les Verts), ma la sua candidatura è stata poi sostituita con quella di Hamon.
Cosa propone?
L’ecologia è ovviamente al centro della sua campagna elettorale per queste elezioni presidenziali, ponendo un forte accento su politiche energetiche responsabili. Tra i punti chiave del suo programma emerge la volontà di introdurre il reato di “ecocidio” quale strumento per applicare concretamente la tutela garantita alla biodiversità e all’ambiente. Propone, infatti, di instaurare un corpo di polizia dell’ambiente che ponga al centro dell’attenzione il rispetto della normativa ambientale e settori dedicati a tale àmbito all’interno dei tribunali. Sostiene un’uscita responsabile dal nucleare, non costruendo nuove centrali e spegnendo dieci reattori entro il 2035.
Anche il candidato dei Verdi sostiene la legalizzazione della cannabis, l’abolizione dei brevetti dai vaccini, il voto a sedici anni, il sistema proporzionale nelle elezioni legislative e il referendum d’iniziativa popolare. Per quanto riguarda la democrazia diretta, infatti, propone addirittura che qualora una petizione raccolga 150.000 firme la proposta debba essere obbligatoriamente presa in questione da parte dei rappresentanti politici. Altre proposte condivise riguardano la possibilità di riconoscere il burn-out come malattia professionale, l’estensione del congedo parentale a 16 settimane di cui 8 obbligatorie, l’introduzione di una legge sul fine-vita e la necessità di modificare il sistema creato dal Regolamento Dublino III, l’importanza dei prodotti biologici, sui quali propone di eliminare la TVA (Taxe sur la valeur ajoutée), ovvero l’IVA.
Per quanto riguarda i temi economico-sociali, propone di ridurre l’orario di lavoro a 32 ore o 4 giorni settimanali per un migliore bilanciamento tra vita privata e professionale. Condivide il tema dell’housing sociale, propone di costruire 700.000 alloggi sociali in cinque anni e condivide la proposta di aumentarne al 30% la quota in ogni comune. Anch’egli sostiene la necessità di garantire un salario minimo di 1063 euro.
Ha vinto le primarie ecologiste che lo hanno consacrato a candidato ufficiale di Europe Ecologie – Les Verts (EELV). È attualmente dato al 5%, stabile da fine febbraio.
Come emerge dal racconto fatto dei tre candidati della sinistra all’Eliseo, sono molti i temi e le proposte che hanno in comune. Si può, infatti, notare una comunanza di intenti sui temi sociali più divisivi quali il fine-vita, la legalizzazione della cannabis, l’attenzione per l’ambiente, la necessità di una maggiore partecipazione popolare alla vita politica e il riconoscimento dell’importanza della salute mentale. La scelta di presentarsi alle urne singolarmente, sfidandosi come avversari, porterà inevitabilmente a una frammentazione del voto da parte dell’elettorato di sinistra, favorendo fin dal primo turno i candidati degli altri schieramenti politici.
Fonti e approfondimenti
Coste Vincent, Présidentielle française 2022: qui sont les candidats déjà en lice?, Euronews, 23/02/2022.
Le Monde, Le programme d’Anne Hidalgo à la Présidentielle 2022, 14/02/2022.
Le Monde, Le programme de Jean-Luc Mélenchon à la Présidentielle 2022, 14/02/2022.
Le Monde, Le programme de Yannick Jadot à la Présidentielle 2022, 14/02/2022.
Politico.eu, French polls, trends and elections, visitato il 13/03/2022.
Editing a cura di Carolina Venco