La piramide del potere comunista cinese: le unità di lavoro (单位 danwei)

Immagine generata con supporto AI © Lo Spiegone CC BY-NC

Gli articoli precedenti ci hanno aiutato a capire quanto sia capillare la presenza del PCC all’interno della società cinese. Sin dalla sua fondazione nel 1921, il Partito si è orientato verso una maggiore istituzionalizzazione e un controllo sociale della popolazione. Una delle eredità maoiste sono le unità di lavoro(单位 danwei), che costituiscono un sistema di organizzazione della società urbana attraverso il quale i funzionari di partito e di governo monitorano il comportamento della popolazione. Le danwei hanno subìto un cambiamento nel corso degli anni, soprattutto nel periodo successivo alle riforme di apertura degli anni Ottanta. Al giorno d’oggi, il termine viene utilizzato anche per riferirsi semplicemente al proprio posto di lavoro.

Diramazioni del sistema Partito-Stato

Prima di procedere è necessaria una piccola digressione sulle ramificazioni del potere del Partito in Cina. La base della piramide del potere è variegata e complessa: oltre alla replica delle gerarchie che ritroviamo ai suoi vertici, vi è un’ulteriore stratificazione politico-amministrativa. In breve, il Partito si serve di istituzioni fluide, che si evolvono a discrezionalità del PCC, per diffondere il proprio potere. Per continuare la nostra analisi serve soffermarsi su due in particolare: i gruppi direttivi ristretti e i xitong.

 

Gruppi direttivi ristretti (领导小组 lingdao xiaozu)

C’è un confine sottile tra Partito e Stato nel contesto politico-amministrativo cinese, la legge del Partito prevale però su quella dello Stato. In questo contesto rientrano i gruppi direttivi ristretti. Essi consistono in gruppi di coordinamento e di consultazione, traversali e informali rispetto all’apparato Partito-Stato. I gruppi direttivi ristretti fanno riferimento a membri del Comitato Permanente del Politburo e sono presenti in tutti i livelli del Partito-Stato, comprese le forze armate. Possono essere di diversa natura in base alla missione affidata dai vertici. Per esempio, il gruppo direttivo ristretto di finanza ed economia si assicurerà che le linee guida in materia economico-finanziaria stabilite dal PCC vengano rispettate e applicate in tutti i livelli amministrativi.

 

Xitong (系统 xitong)

Xitong significa letteralmente “sistema”. Essi costituiscono dei gruppi di sistemi burocratici aggregati per far fronte ai macro-obiettivi stabiliti dai vertici del PCC. Non a caso a capo dei xitong ci sono solitamente i gruppi direttivi ristretti. I xitong coprono diversi ambiti legati alla governance interna, dall’economia all’organizzazione del personale politico. In poche parole, il sistema xitong ambisce a modellare e controllare il comportamento della popolazione cinese monitorandone l’operato. Il xitong è direttamente collegato ai danwei attraverso enti presenti in tutti i livelli governativi locali, dalla provincia al villaggio.

Per semplificare propongo una schematizzazione delle relazioni tra i vari sistemi secondo una gerarchia verticale:

 

Schema

                          Schematizzazione gerarchia verticale delle istituzioni fluide del Partito-Stato. Fonte: Lo Spiegone

Origini delle unità di lavoro

Le unità di lavoro (单位 danwei) risalgono all’epoca di Mao Zedong e furono istituite negli anni Cinquanta come forma di organizzazione sociale della popolazione urbana. Se le campagne furono riorganizzate con l’avvio della collettivizzazione, nelle città ci fu l’introduzione delle danwei. Dopo la fondazione della RPC nel 1949, il dispiegamento dell’economia socialista portò il governo ad assegnare i residenti urbani a unità di lavoro nel settore pubblico. La popolazione venne suddivisa in unità, tutti appartenevano e vivevano all’interno di una danwei. La società cinese divenne, così, una “società delle unità” (单位社会 danwei sehui). La Cina urbana era organizzata secondo una gerarchia all’interno della quale le danwei rappresentavano un’unità funzionale al sistema con a capo il Partito-Stato.

 

Vantaggi e svantaggi

I lavoratori e le loro famiglie dipendevano completamente dalle loro danwei. Far parte di una danwei significava avere un datore di lavoro che offriva allo stesso tempo diverse garanzie: dall’alloggio vicino al luogo di lavoro, alla scuola, all’assistenza sanitaria. Infatti, il lavoratore riusciva a soddisfare tutti i bisogni senza dover uscire dalla propria danwei. La garanzia più acclamata era sicuramente quella di avere un lavoro fisso, o meglio, a vita e uno stipendio garantito.

Accanto ai benefici offerti dai danwei vi erano dei meccanismi di controllo degli individui appartenenti all’unità di lavoro. Era responsabilità delle unità di lavoro fornire documenti di identità ai lavoratori e curare i dossier personali (档案 dang’an). All’interno di ogni danwei era presente una cellula del Partito che non solo si occupava dell’istruzione dei membri delle danwei, ma monitorava anche le carriere dei singoli individui. La lealtà verso il PCC veniva incoraggiata spesso anche da incentivi economici e promozioni lavorative. Tuttavia, non mancavano misure coercitive per gli oppositori del regime comunista.

 

Cambiamenti con le riforme economiche

L’avvio delle riforme economiche e di apertura è da considerare lo spartiacque di molti cambiamenti. A partite dai primi anni Ottanta, il sistema delle unità di lavoro cominciò a deteriorarsi. Al fine di modernizzare la Cina, lo smantellamento delle comuni popolari e del sistema delle unità di lavoro era necessario. Il passaggio da un’economia pianificata all’economia socialista di mercato richiedeva un cambiamento anche nell’organizzazione della popolazione urbana.

Uno dei problemi principali era che molte danwei non potevano garantire la ciotola di riso a vita ai loro dipendenti. L’impatto sulla popolazione urbana fu devastante. Molte delle danwei andarono in bancarotta, furono costrette a chiudere o vennero privatizzate. Di conseguenza, molte delle famiglie che dipendevano interamente dalle loro unità di lavoro furono costrette a rivolgersi altrove per ottenere servizi garantiti in precedenza dal danwei – basti pensare all’assistenza sanitaria. Per le danwei che riuscirono a sopravvivere ci fu uno stravolgimento dell’organizzazione. Il primo cambiamento necessario fu l’abolizione del lavoro a vita (iron rice bowl) e l’introduzione di lavori con un contratto. Questo portò anche a un inasprimento dei rapporti tra i membri delle danwei e il Partito-Stato.

 

Unità di lavoro o linfa del PCC?

Abbiamo constatato che il PCC organizza il suo potere attraverso una serie cellule presenti nei diversi strati della popolazione cinese e anche a livello amministrativo. L’obiettivo è quello di snellire il controllo e rafforzarlo allo stesso tempo. Oggi le danwei non sono più le stesse dell’epoca di Mao Zedong, la loro funzione sociale si è indebolita. Dal 2017 i governi locali incoraggiano il rafforzamento delle unità di lavoro per gestire la comunità. Il ritorno di questo sistema di organizzazione sociale può essere inserito in un progetto più complesso di rafforzamento delle organizzazioni del Partito a livello locale. Per questa ragione sono state definite anche “globuli rossi” dell’apparato Partito-Stato, promotori dell’interesse e della volontà del Partito.

A differenza del passato sono composte da gruppi più elitari di persone. Coerentemente alla politica di ringiovanimento e professionalizzazione del PCC, le unità di lavoro sono composte da persone con un certo livello di istruzione, un buon stipendio e con legami con funzionari di Partito.

 

Quel che resta dell’eredità maoista

L’eredità maoista delle unità di lavoro ha perso nel tempo quella funzione paternalistica originaria. L’urbanizzazione e il passaggio da un’economia pianificata all’economia socialista di mercato hanno inevitabilmente causato l’evoluzione delle danwei. Nella Cina contemporanea il ruolo delle danwei continua però a essere rilevante per l’economia cinese e non solo.

Dal punto di vista economico, le danwei principali esistenti sono guidate da organizzazioni statali, orientate a soddisfare le linee guida imposte dal PCC. Le unità di lavoro contemporanee offrono ai dipendenti migliori condizioni lavorative e benefici soprattutto in settori chiave, al fine di concorrere con il settore privato. Da un punto di vista politico-amministrativo, la suddivisione della popolazione in unità di lavoro favorisce il controllo sulla popolazione ambito dal PCC. Nonostante l’indebolimento subito nel corso degli anni, le danwei costituiscono ancora oggi uno strumento funzionale al rafforzamento della presenza del PCC in tutte le stratificazioni del sistema politico-amministrativo cinese. Non sorprende, infatti, che tra i requisiti per diventare membro del Partito l’occupazione, ossia la danwei, e il dossier personale (档案 dang’an) dei candidati abbiano un peso rilevante nel processo di selezione.

 

 

Fonti e approfondimenti

Alice Miller, “More Already on the Central Committee’s Leading Small Groups”, China Leadership Monitor (2014) 44

Kenneth Lieberthal, “The Organization of Political Power and Its Consequences: The
View from the Inside”, in Governing China: From Revolution Through Reform, pp. 206–242,447–550. W. W. Norton & Company 2004.

Kevin Lin, “Work Unit”, in Afterlife of Chinese Communism. Political Concepts from Mao to Xi, pp 331-334, ANU Press and Verso Books, 2019.

Lü Xiaobo, and Elizabeth J. Perry. “Danwei the Changing Chinese Workplace in Historical and Comparative Perspective”. London: Routledge, 2015.

Zhou Wang, “Why China is Dusting Off the ‘Work Unit’ System”, Caixin, 23 Febbraio 2019

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