Singapore: l’apparenza inganna

Immagine generata con supporto AI © Lo Spiegone CC BY-NC

Singapore potrebbe essere considerata la città migliore del Mondo, o almeno dell’Asia. Questo lo dimostrano le tantissime qualità che la città-Stato possiede. È una città molto ricca, con un PIL e un PIL pro capite tra i più alti al mondo, che si aggirano rispettivamente intorno ai 292 miliardi$  e agli 85 mila$. E’ la città più costosa al mondo e dove risiede il maggior numero di milionari.  I servizi di prima necessità sono assicurati alla quasi totalità della popolazione. Il tasso di criminalità è tra i più bassi, allo stesso tempo la città riesce a far convivere al suo interno cospicue minoranze etniche (le maggiori sono quella Malese e Indiana). I cittadini non possiedono molte auto, viaggiano e si spostano utilizzando biciclette o mezzi del trasporto pubblico. Il sistema sanitario è tra i migliori al mondo e l’istruzione sia infantile che superiore è paragonabile ai migliori sistemi occidentali. Ma quali sono stati i sacrifici fatti per ottenere questi risultati? A quale prezzo Singapore è diventato il gioiello del Pacifico?

La storia politica ed economica della città-Stato si lega indissolubilmente a Leen Kuan Yew, l’uomo che costruì Singapore. Egli fondò nel 1954 il Partito di Azione Popolare, un partito populista che chiedeva l’indipendenza dal Regno Unito, il quale aveva rioccupato Singapore dopo la guerra. L’anno seguente fu eletto al seggio parlamentare locale che mantenne per oltre cinquant’anni. Divenne il primo premier di Singapore nel 1959, a capo di un governo che aveva autonomia su tutto salvo la difesa e gli affari esteri, che rimanevano sotto il controllo del Regno Unito.

Lee si concentrò sul rafforzamento e la ricostruzione di Singapore, adottando leggi a favore delle imprese e del libero mercato. Approvò dure norme contro la corruzione e lanciò un’ambiziosa riforma urbanistica, abbattendo le baraccopoli della città e imponendo l’integrazione multiculturale nel tentativo di creare un’identità nazionale della città-Stato. Allo stesso tempo, però, mostrò poca tolleranza per il dissenso. Introdusse una legge che permette arresti ed incarcerazioni senza processo. Le ancora attuali leggi sulla sicurezza interna (ISA) e Criminal Law Act (CLA) consentono ricerche senza mandato e arresti per preservare la sicurezza nazionale, l’ordine, e l’interesse pubblico. Le agenzie governative, tra cui il Dipartimento per la sicurezza interna, conducono  controlli con ampie reti e metodi sofisticati per monitorare telefono e altre conversazioni private. L’ISA, una volta utilizzato contro i comunisti, è ora utilizzato contro i sospetti terroristi islamici. I sospettati possono essere detenuti senza accusa né processo per periodi di due anni.

La libertà di stampa e di opinione non sono pienamente concesse. Tutti i giornali nazionali, stazioni radio e canali televisivi sono di proprietà di società legate al governo. Gli editoriali e la copertura delle notizie in generale sostengono le politiche statali. Una legge, in vigore dal periodo coloniale, regola il crimine di sedizione. Video, musica e libri che fanno riferimento a sesso, violenza, o droghe sono anche soggetti a censura. Emittenti e periodici stranieri possono essere censurati se trattano argomenti inerenti alla politica interna di Singapore, e tutte le pubblicazioni estere devono nominare rappresentanti legali e  fornire depositi finanziari significativi. Siti che offrono la possibilità di acquistare online come eBay e Amazon hanno dovuto soddisfare i requisiti di licenza più severi ed affrontare sfide legali negli ultimi anni, che sono state percepite come forme di protesta per ostacolare il libero flusso di informazioni. Internet è ampiamente accessibile, ma le autorità possono  monitorare materiale on-line e bloccare alcuni contenuti.

L’omosessualità è considerata reato a Singapore. La comunità LGBT deve affrontare ostacoli giuridici significativi. La Sezione 377A del codice penale punisce il sesso consensuale tra uomini adulti,  fino a due anni di carcere. La legge non viene applicata attivamente, ma la Corte d’Appello ha confermato la sua costituzionalità nel mese di ottobre. I tentativi di promuovere la tolleranza e l’accettazione di LGBT a Singapore continuano. La sfilata Rosa Dot che si tiene ogni anno a sostegno dei diritti LGBT dal 2009, ha avuto una presenza stimata di 26.000 cittadini nel 2014.

Sotto il governo di Lee, Singapore approvò alcune tra le più rigide leggi al mondo per il controllo delle armi e della droga, introducendo l’obbligo di pena di morte per i colpevoli. Le condanne all’impiccagione erano emesse automaticamente per chi comprava o vendeva poco più di 25 grammi di cocaina, o per chi sparava un colpo d’arma da fuoco commettendo un altro reato, per esempio una rapina, a prescindere dal fatto che qualcuno fosse stato colpito o no. Risultato: Singapore praticamente non ha reati a mano armata né problemi di droghe, ma ha anche uno dei tassi più alti di condanne a morte al mondo.

Quindi il regime politico di Singapore è autoritario, cioè un sistema a pluralismo politico limitato, dove la classe politica al potere non rende conto del proprio operato, che è segnato fortemente dalla presenza sul campo di una sola forza: il Partito di Azione Popolare. Il PAP ha governato ininterrottamente dal momento che la colonia britannica di Singapore ha ottenuto indipendenza nel 1959, è entrato nella Federazione della Malesia nel 1963, ed ha guadagnato la piena indipendenza nel 1965. Inoltre, il Paese ha avuto solo tre primi ministri: Lee Kuan Yew 1959-1990 , Goh Chok Tong 1990-2004, e il figlio di Lee Yew, Lee Hsien Loong dal 2004 ad oggi.

Questa caratteristica autoritaria  non rispecchia l’organizzazione istituzionale del Paese, che è basato sul modello Westminster, forma di governo democratico parlamentare, tipica della Gran Bretagna, che utilizza un sistema maggioritario (chi riceve più voti vince). Infatti, la Repubblica di Singapore ha  una struttura di governo parlamentare modellato sul sistema britannico. Dal 1989 il potere legislativo è esercitato da un Parlamento unicamerale con 89 membri, eletti ogni 5 anni da 42 collegi uninominali ( ogni collegio esprime un solo seggio) e 13 circoscrizioni rappresentative di gruppi. I membri del parlamento si dividono in eletti, non eletti e membri nominati. I candidati sono votati per il Parlamento in un collegio uninominale. Il voto è obbligatorio per tutti i cittadini di età superiore ai 21 anni (chi non lo fa deve pagare una multa di 50$). Le circoscrizioni rappresentanti dei gruppi devono scegliere 3 membri, almeno uno dei quali deve essere malese, indiano, o un membro di una delle altre minoranze di Singapore. Queste circoscrizioni hanno lo scopo di assicurare la rappresentanza parlamentare delle minoranze etniche per riflettere la società multirazziale di Singapore. Alle elezioni del 2015 il PAP ha ottenuto 83 seggi su 89 totali al Parlamento.

Nel 1967, il paese è stato cofondatore dell’ASEAN, l’Associazione delle Nazioni del Sudest asiatico, e ha giocato un ruolo fondamentale anche per la stipulazione del TPP del Febbraio scorso. L’incredibile crescita economica di Singapore non può essere concepita unicamente tramite le politiche autoritarie di Lee e dei suoi seguaci. Le motivazioni sono prima di tutto storico-geografiche: la posizione della città-Stato nello stretto di Malacca è storicamente sempre stata ritenuta un key point importantissimo per il transito delle navi mercantili che dall’Oceano Pacifico veleggiavano  verso il Medio Oriente e l’Europa. Con lo sviluppo dell’economia globale Singapore diventa il passaggio obbligatorio delle petroliere tra Asia e Europa. Inoltre, la storia della città-Stato è legata alla colonizzazione britannica e al modo in cui gli Inglesi l’hanno governata: essa è sempre stata un porto libero, con un’enorme autonomia in ambito economico.

In conclusione, l’ulteriore evoluzione di Singapore deve passare dalla concessione di maggiori diritti etici e morali, dalla riabilitazione delle libertà  di stampa e opinione, dall’eliminazione della censura e della xenofiobia. Il polso di ferro non è più necessario ormai. Singapore deve fare questo passo per continuare a splendere.

 

 

Fonti e Approfondimenti

https://freedomhouse.org/report/freedom-world/2015/singapore

Singapore’s Foreigner Problem

https://www.gov.sg/

http://www.tradingeconomics.com/singapore/indicators

http://www.heritage.org/index/country/singapore

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