La piramide del potere comunista: com’è strutturato il Partito Comunista Cinese?

Immagine generata con supporto AI © Lo Spiegone CC BY-NC

Se dovessimo pensare a una immagine da associare al PCC, ci verrebbe automatico ragionare attorno a una piramide. In effetti, la struttura piramidale ci aiuta a comprendere meglio la gerarchia del partito e le funzioni dei singoli organi.

Al vertice della piramide troviamo la figura del Segretario Generale del PCC, Xi Jinping, il quale oggi ricopre anche il ruolo di presidente della Commissione militare centrale e il presidente della Repubblica Popolare Cinese. Strutturalmente, il Partito Comunista Cinese ha tre organi apicali: il Comitato Centrale, l’Ufficio Politico del PCC (o Politburo) e il Comitato Permanente del Politburo. La base della piramide è invece costituita dal Congresso Nazionale del Partito Comunista e il Partito stesso.

Comitato Permanente del Politburo (CPP)

Il secondo posto della gerarchia del PCC è destinato al Comitato permanente dell’Ufficio Politico del PCC, il più alto organo esecutivo in Cina. Il Comitato Permanente include il vertice della leadership del PCC ed è composto, al giorno d’oggi, da sette membri.  Il numero dei membri del CPP non è tuttavia fisso, ma può variare a discrezione della leadership in carica. Infatti, in precedenza ha avuto sia cinque che nove membri.

In realtà, l’operato del CPP non è reso noto: certo è che le decisioni principali sulla gestione quotidiana della Cina sono prese in questa sede ed è l’organo che ha incontri regolari e frequenti. Occupandosi della gestione quotidiana, infatti, le riunioni hanno luogo una o due volte alla settimana. Si presuppone che le decisioni vengano prese in modo collegiale e all’unanimità, poiché ogni membro ha diritto a un voto in nome della leadership  collettiva. I membri del CPP sono selezionati dall’Ufficio Politico del Politburo che a sua volta viene eletto dal Comitato Centrale. I membri che costituiscono il CPP sono eletti ogni cinque anni e annunciati durante il Congresso del Partito. Il CPP è formato esclusivamente da alti funzionari che ricoprono cariche rilevanti e si sono distinti per il loro operato all’interno del PCC. Generalmente, il premier e il Segretario Generale sono membri sicuri del CPP.

 

Ufficio politico del Politburo

L’ufficio politico del Politburo viene eletto dai membri del Comitato Centrale ed è costituito da 25 membri, i quali sono alti funzionari del partito. Per far parte del Politburo bisogna essere membri del partito che si sono distinti per la loro carriera politica ricoprendo, ad esempio, cariche regionali o ruoli governativi di alto livello. Come affermato in precedenza, all’interno il potere viene centralizzato nelle mani del CPP. Dal punto di vista politico, il Politburo è considerato il cuore del processo decisionale in Cina e per la nomina di figure importanti. Il Politburo, si riunisce meno frequentemente rispetto al CPP, convocando i propri membri una o due volte al mese.

 

Comitato Centrale (CC)

Il centro della piramide del potere del PCC è occupato dal Comitato Centrale. Esso è costituito da massimi esponenti del PCC che rappresentano gli interessi delle istituzioni geografiche e funzionali di potere, come interessi militari, delle imprese di Stato (SOE state owned enterprises) e delle province. Anche in questa sede il numero può variare e nel 2017 contava 204 membri. Il Comitato Centrale si riunisce una volta all’anno in sessione plenaria, sede in cui si prendono decisioni di portata epocale. Le sessioni plenarie del CC sono sette e le tematiche affrontate sono tendenzialmente le stesse ogni cinque anni. La prima sessione plenaria, convocata il giorno dopo la chiusura del Congresso Nazionale del PCC a metà marzo, esprime gli organi apicali: Politburo, Comitato Permanente e Segretario Generale. La seconda sessione è dedicata alle nomine di Stato, la terza alle riforme economiche, mentre la quarta alla capacità di governance di partito. La discussione e l’approvazione del nuovo Piano Quinquennale è oggetto della quinta sessione, mentre il rinnovo dell’apparato ideologico e culturale del PCC viene discusso durante la sesta sessione plenaria. Infine, durante la settima sessione, si approvano il rapporto politico e gli emendamenti proposti per eventuali modifiche dello statuto del PCC da presentare durante la convocazione del nuovo Congresso del PCC.

 

Congresso Nazionale del Partito Comunista Cinese

Il Congresso Nazionale del PCC è un organo decisionale la cui convocazione rappresenta il momento di più alta partecipazione politica nella Repubblica Popolare Cinese. Esso si riunisce con una cadenza quinquennale a Pechino per circa una settimana, ospitando delegati provenienti da tutta la Cina. Il compito del Congresso è di stabilire le linee guida del partito, di eleggere gli organi superiori, di rinnovare la costituzione del Partito e di approvare il rapporto politico del leader uscente. Quest’ultimo è un documento di estrema importanza, che viene elaborato un anno prima del Congresso con il contributo di diversi gruppi di lavoro.

Il diciannovesimo Congresso, tenutosi nell’Ottobre 2017, contava 2.280 delegati. I delegati che partecipano al Congresso sono selezionati attraverso un processo che coinvolge tutte le istituzioni del partito a ogni livello. Per questa ragione, potremmo definire la selezione partecipativa ed esempio di un fondamentale pilastro leninista: la democrazia intra-partitica. Nonostante siano eletti tramite un sistema di selezione-elezione, i delegati ammessi al Congresso sono comunque i vertici delle unità elettorali che rappresentano. Le unità comprendono le province, le regioni autonome, le municipalità, Hong Kong e Macao, Taiwan, organi del consiglio per gli affari di Stato e altre istituzioni quali SOE o l’Esercito Popolare di Liberazione. Una volta completati i suoi compiti, il Congresso viene sciolto.

 

Partito Comunista Cinese: cosa c’è in fondo alla piramide?

La base del PCC è composta da un bacino di 90.6 milioni di membri, che contribuiscono alla ramificazione della struttura del PCC. Infatti, se fino a ora ci siamo soffermati sul potere a livello apicale, bisogna sottolineare che il sistema ha delle radici ben radicate. Lo stesso schema presentato, si riproduce su diversi livelli, rendendo la struttura del potere del Partito sempre più stratificata.

Effettivamente, a partire dal livello provinciale sino a quello distrettuale, la gerarchia è ben definita e le unità di livello inferiore fanno capo a quelle di livello superiore. Per esempio, a livello provinciale si hanno il segretario di partito provinciale, il comitato di partito provinciale, il congresso di partito provinciale e così via. In questo contesto, gli occhi e le orecchie a livello locale del Partito sono i quadri di partito (干部 ganbu). Essi operano per garantire l’applicazione delle direttive provenienti dagli organi apicali.

In conclusione, possiamo affermare che il PCC, continua a mantenere il controllo sul proprio Paese grazie a un sistema di stampo leninista, basato su una rete di relazioni che si diramano fino agli organi apicali. Naturalmente, la scalata verso il potere è ben complessa e garantita ai membri che riescono a distinguersi per il loro impegno politico e le capacità relazionali.

 

 

Fonti e approfondimenti

Andornino, Giovanni B., “Una prospettiva italiana sul 19° congresso nazionale del
Partito comunista cinese”, Orizzontecina, Vol.8, n.5, September-October, 2017.

Consitution of the Communist Party of China, Revised and adopted at the 19th National Congress of the Communist Party of China on October 24, 2017

Kenneth Lieberthal, “The Organization of Political Power and Its Consequences: The
View from the Inside”, in Governing China: From Revolution Through Reform, pp. 206-242, 447–550. W. W. Norton & Company 2004

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